Durante l’ultimo conflitto mondiale il dittatore greco Ioannis Metaxas (1871-1941), nonostante combattesse strenuamente l’esercito invasore italo-tedesco, non perse l’abitudine di utilizzare simboli fascisti come il saluto romano, né di portare avanti politiche ipernazionaliste. Anche dopo la sua morte e la fine della guerra, il forte nazionalismo dei suoi sostenitori non cessò mai di ispirarsi all’estrema destra europea, creando però una formula politica peculiare di matrice squisitamente greca che prese il nome di Metaxismo, e che poi fu in parte responsabile della base ideologica della cosiddetta “dittatura dei colonnelli”: il regime militare che tenne il potere dal 1967 al 1974.
Dopo quel periodo, i fantasmi delle dittature elleniche sembravano lontani, ma, circa trenta anni fa,
Nikòlaos Michaloliàkos fece emergere un movimento politico spiccatamente nazionalista e di estrema destra: la Lega Popolare – Aurora Dorata, meglio nota come Alba Dorata.
Un’altra Golden Dawn
Il nome ricordava la mistica e iniziatica associazione britannica fondata nel 1888 chiamata Hermetic Order of the Golden Dawn (Ordine Ermetico dell’Alba Dorata), che però non ebbe mai connotazioni politiche, interessandosi di Cabala ermetica, esoterismo, occultismo e spiritualità.
Il nome scelto però non è stato casuale: in entrambi i casi le parole “Alba Dorata” invitano il pensiero a rivolgersi verso il sole nascente di un ideale nuovo giorno, che, nell’ottica dei fondatori, avrebbe dovuto essere portatore di illuminazione, risveglio, coscienza, recupero della ricchezza di antiche tradizioni o di perdute civiltà. Anche gli esoterici inglesi della Golden Dawn utilizzavano i simboli, ma in modo decisamente diverso e con altri scopi da quelli dei greci di Alba Dorata.
Il simbolo di Alba Dorata si ispirava, e si ispira, alle più estreme frange della destra, sia nei colori che nelle forme. La spessa linea nera che si muove con angoli a 90 gradi in campo rosso è ufficialmente un meandro derivato dalle decorazioni dell’antica Grecia, ma chiunque lo osservi non può non notare la somiglianza con la croce uncinata nazista e con la bandiera germanica del periodo hitleriano. Un altro emblema usato dai sostenitori di Alba Dorata è l’aquila che sovrasta una croce celtica: tutti simboli recentemente usati dagli estremisti di destra non solo europei.
Effettivamente il partito greco si è caratterizzato come vivacemente nazionalista, antieuropeista, autonomista, corporativo, ed è stato accusato a più riprese di sostenere idee xenofobe, omofobe e apertamente razziste se non neonaziste.
La scelta del meandro
Il meandro nero ricorda anche una porzione di uno spiralico labirinto, simmetrica e netta: un richiamo forse a quel labirinto che il mito volle ideato a Cnosso dall’ateniese Dedalo e che poi fu il luogo del riscatto di Atene dalla schiavitù dei cretesi. Teseo scrisse col sangue del Minotauro un’ideale dichiarazione d’indipendenza della sua patria dal dominio straniero, e fu uno dei primi eroi ellenici celebrati dalla mitologia. Oggi i seguaci di Alba Dorata ricordano con uguale passione Alessandro Magno, che dalla Grecia partì audacemente alla conquista del mondo: una celebrazione di fasti imperiali di un lontano passato, ma mai tramontato nella memoria, e soprattutto assai distante dalle difficoltà economiche e politiche che oggi vive il popolo greco.
La storia del XX secolo ci mostra come, con simile spirito di rivalsa e di orgoglio nazionale, molti italiani e tedeschi affidarono il loro destino a partiti politici che si ispiravano nei simboli al glorioso passato dell’Impero Romano o ai meno antichi Primo e Secondo Reich.
Aggressive aquile imperiali, fasci littori, vessilli intensamente colorati di rosso, di nero e di bianco, labari, grandi adunate e mani levate nel saluto romano formavano la scenografia ideale per una ricostituzione militarmente ordinata di un passato fastoso.
Il sogno di tanti italiani e tedeschi del secolo scorso fu quello di riscattarsi da condizioni di inferiorità politica ed economica nella quale ritennero di essere stati relegati dalla storia recente, recuperando l’orgoglio nazionale proprio nel periodo di grave crisi economica mondiale degli anni ‘30. Qualcosa di simile sta accadendo oggi, nel pieno della durissima crisi globale, in Grecia, non a caso uno dei più giovani fra gli stati moderni, memore di una grandezza antica ormai perduta e di una relativamente recente indipendenza dalla dominazione turca.
In tale contesto storico e politico nasce e si sviluppa Alba Dorata, che consapevolmente sceglie un simbolo grafico e cromatico che richiama sia le antiche decorazioni elleniche che la svastica.
La svastica e la sua storia
La svastica fu il simbolo del Terzo Reich, è ormai come tale è universalmente riconosciuta, nonostante le sue antichissime origini e i significati diversi che ebbe in diverse e perdute civiltà.
La studiosa britannica di cabala e di simbologia Dion Fortune (1890-1946) scrisse che “ai mistici è ben noto che se un uomo medita su un simbolo attorno al quale sono state associate mediante la passata meditazione determinate idee, egli otterrà accesso a quelle idee…” (La Cabala mistica, I, 1, 15). Con questo ella riteneva che un simbolo potesse mutare nel tempo il proprio significato in relazione all’uso che ne veniva fatto in diverse epoche e contesti.
C’è del vero in questa affermazione, se si pensa alla svastica.
Attraverso la odierna sensibilità il simbolo della svastica oggi possiede una storia che appena supera il secolo, mentre tutto il suo antichissimo e nobilissimo retaggio è in gran parte dimenticato e obsoleto.
Eppure la svastica nel lontano passato fu un simbolo solare di straordinaria importanza. Come croce uncinata, o croce gammata, fu presente già nella civiltà matriarcale che fiorì nella Valle dell’Indo; fu celebrata in Babilonia; fra gli Etruschi e i Celti ebbe funzioni mistiche e talismaniche; in modo analogo era utilizzata in Cina, in Tibet e nell’America precolombiana.
Croci uncinate risalgono addirittura al neolitico.
La parola svastica deriva dal sanscrito “svastika”, che significa letteralmente “benessere”.
In India si trovano antiche iscrizioni con svastiche a uncini rivolti soprattutto a destra (croci gammate), anche se nella tradizione buddhista sono spesso rivolte a sinistra. Talvolta si trovano contemporaneamente svastiche destrorse e sinistrorse. La storia più recente ci ha dato dei motivi per distinguere i due casi.
In effetti, quando la croce possiede gli uncini rivolti a sinistra il glifo ricorda il moto della ruota solare da sinistra verso destra, così come vedrebbe muoversi il Sole un osservatore rivolto verso mezzogiorno. In tal caso la simbologia solare è perfetta, e i significati di luce, salute, gioia, benessere, fratellanza, verità, successo, espansione, felicità, concordia sono ben manifesti e rappresentati. In sintesi si può affermare che tale svastica sia stata in molti casi un emblema di vita e di fertilità. Anche i colori nero, bianco e rosso ricordano quelli delle primordiali Dee Madri, oltre che i passaggi fondamentali della Grande Opera alchemica (Nigredo, Albedo e Rubedo).
Quando Adolf Hitler scelse il simbolo per il suo partito nazionalsocialista, la svastica era già stata adottata da alcuni gruppi pangermanisti, neopagani e nazionalisti, poiché in quel periodo molti antropologi tedeschi concordavano sul fatto che si trattasse di un emblema di matrice squisitamente indoeuropea, o, come si preferiva dire all’epoca, ariana.
Hitler però aveva conoscenze di occultismo, e proprio per questo motivo volle dare una connotazione simbolica “antisolare” alla svastica nazista: scelse pertanto la croce gammata con gli uncini rivolti verso destra e la rotazione apparente della croce verso sinistra, invertendo idealmente il normale corso del Sole, e creando così coscientemente un emblema ispirato più alle tenebre che non alla luce solare, più alla guerra che non alla pace, più alla morte che non alla vita.
Oggi, dopo tutto ciò che è stato recentemente associato al simbolo della svastica, dopo l’utilizzo nazista e la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, sarebbe difficile comunque fare queste sottili distinzioni semantiche. Nell’immaginario collettivo e individuale la svastica è ormai un inequivocabile simbolo hitleriano, e poco o niente rimane del suo diverso passato storico. Il fatto stesso che il meandro di Alba Dorata immediatamente ci ricordi la svastica è significativo e assai probabilmente voluto da chi lo ha scelto.
Le ultime notizie su Alba Dorata
Fino a pochi anni fa Alba Dorata aveva ottenuto in Grecia consensi prossimi allo 0,1%, ma la gravissima crisi economica, la disoccupazione e la povertà crescenti, la corruzione dilagante, la sfiducia verso i partiti tradizionali, spesso privi di autorevolezza e costretti a politiche di pesante austerità, hanno favorito la sua ascesa nelle elezioni del 2012. In quella occasione il 7% dei cittadini greci hanno manifestato il loro estremo scontento eleggendo 21 deputati di Alba Dorata al Parlamento.
Successivamente in Grecia ci sono stati scontri violenti tra fazioni politiche opposte, disordini di piazza, aggressioni e l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, mentre la crisi economica si manifestava sempre più in tutta la sua durezza.
La crescita politica di Alba Dorata, a suo dire impegnata a liberare il Paese dall’austerità, dalla crisi, dai corrotti, dagli immigrati e dai condizionamenti stranieri in campo economico, è durata fino al 28 settembre 2013, quando il leader e fondatore Michaloliàkos è stato arrestato con altri 35 esponenti di spicco del partito con l’accusa di “associazione criminale”. Pare che nel governo siano stati in molti a temere un tentativo di colpo di stato da parte di formazioni paramilitari e di frange dell’esercito e della polizia stimate politicamente vicine ad Alba Dorata.
A tutt’oggi non sono ancora chiari gli sviluppi della complessa vicenda, ma sembra che ci saranno ripercussioni nel governo, anche per il modo in cui è stato deciso e gestito l’arresto dei vertici del partito.