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EUROPA : LE RADICI CELESTI DELLA DIS-UNIONE

a cura di Fabrizio Cecchetti
 

Nel mio ultimo articolo, intitolato “L’Europa vicina al bivio”, avevo prefigurato la possibilità che il nostro continente fosse ormai giunto sulla soglia di una transizione molto complicata, oscura e insidiata da gravi pericoli interni ed esterni, tuttavia ricca di fermenti creativi e/o rigenerativi, aperta a colpi di scena e sbocchi inaspettati.

Questa fase si svolgerà probabilmente intorno al 2020 (nel triennio 2019-‘21, per essere più precisi) e sarà simile, ma solo per certi versi, a quella prodottasi nei primissimi anni ’80 del secolo scorso, quando l’Europa fu scossa dal doppio shock petrolifero ed economico, nonché terrorizzata dall’ultima grave tensione emersa tra l’Est comunista e l’Ovest capitalista. Un periodo nel quale essa era anche impegnata a dotarsi della prima moneta unica sperimentale (l’ECU), e soprattutto intenta a munirsi di un proprio parlamento eletto a suffragio universale, ovvero di un organismo democratico fondamentale.

Così come allora, infatti, assisteremo tra pochi anni a una formidabile riunione celeste di Giove, Saturno e Plutone, non più in Bilancia, bensì in Capricorno; un segno molto meno avvezzo alla democrazia e agli ideali di giustizia.

In base al principio della ciclicità, caro all’astrologia, potremmo quindi essere tra non molto testimoni di una nuova crisi di natura economico-finanziaria, e/o energetica, e/o geopolitica, che farà gelare il sangue al mondo intero, rigettando così l’Europa nel suo stato di profonda incertezza durato per quasi tutto il decennio corrente.

Una condizione problematica che potrà tuttavia spingere la comunità a correre ai ripari mettendo in atto un progetto ambizioso, peraltro già nell’aria: rifondare alla radice l’U.E.

Il tentativo di realizzare questo piano sarà portato avanti, però, dalle élite finanziarie globali dominanti (Plutone in Capricorno), non dalle forze democratiche europee. Perciò bisogna aspettarci che tali gruppi misteriosi ed inavvicinabili cercheranno di rifondare l’Unione secondo principi ancora più ferocemente liberisti di quelli vigenti adesso.

Nel loro cupo disegno il mercato sarà un valore supremo indiscutibile, la competizione economica un meccanismo in grado di premiare i più forti, il rigore finanziario una pratica da applicare sempre e comunque sui più deboli, la sicurezza un’attività volta a garantire ad ogni costo l’ordine costituito, anche a spese delle libertà individuali e collettive.

Tenendo conto, però, della congiunzione Giove-Saturno che si verificherà con esattezza solo in Aquario, e della doppia quadratura che questa formerà con Urano in Toro, credo che il subdolo tentativo d’instaurare in Europa la più torva ed orwelliana plutocrazia che si possa immaginare potrà essere sventato all’ultimo istante.

Ad evitare che questa grande minaccia si realizzi completamente forse saranno proprio le forze democratiche e progressiste (Giove e Saturno in Aquario) fino a quel momento assenti. Grazie al loro risveglio l’Unione potrebbe finalmente dotarsi di una struttura flessibile e libertaria, in grado di compensare i forti squilibri generatisi da un po’ di tempo al suo interno (Aquario).

Nonostante questa improvvisa evoluzione del sistema, ci sarà chi non gradirà per niente le novità. Il paese che ha avuto finora i massimi vantaggi dall’introduzione dell’Euro, ovvero la Germania, potrà essere indotto ad operare uno strappo o perlomeno uno smarcamento nei confronti di questa nuova entità politica (Urano leso in Toro).

Anche in quest’occasione molto importante di rinnovamento prossimo venturo l’Europa comunitaria rischia, insomma, di ripartire zoppa, difettosa e divisa.

A questo punto c’è da chiedersi come mai il nostro continente non riesca a trovare un’armonia così profonda dentro di sé da creare un’entità politica davvero unita e solidale, capace di contare seriamente al tavolo delle altre super-potenze, quelle in grado di decidere i destini del mondo: Stati Uniti, Cina e Russia.

Per riuscire a spiegare in termini astrologici questa sua difficoltà mi affiderò soprattutto ai significati collegati al segno del Toro che, come ho illustrato la volta scorsa, ha un’evidente rilevanza nella storia europea (quella tedesca in particolare). Mi affiderò, inoltre, anche ai significati e alla tempistica del ciclo Giove-Saturno, anch’esso collegato chiaramente alle vicende dell’Europa.

La prova più chiara e impressionante di questa doppia connessione l’avevo già messa in luce nell’articolo scorso: il periodo in cui l’Europa fu trascinata dalla Germania nazista nella Seconda e terribile Guerra Mondiale non fu caratterizzato da un cielo qualsiasi, bensì da un firmamento in cui splendeva la triplice e rara congiunzione Giove-Saturno-Urano in Toro!

Ho voluto ricordare ancora una volta questa eccezionale correlazione per un altro motivo, altrettanto importante. La maggior parte della gente non conosce un fatto accaduto proprio durante quel periodo così tragico del nostro continente: la nascita dell’idea di un’Europa finalmente unita e pacifica!

Una visione germogliata nel 1941, nella mente di alcuni personaggi lungimiranti e idealisti come Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, e poi stesa nero su bianco in un documento (il Manifesto di Ventotene) che ebbe grande influenza sul movimento politico promotore della prima forma effettiva d’integrazione europea: la CECA – Comunità europea del carbone e dell’acciaio, istituita nel 1951.

Si potrebbe perciò affermare che detto accumulo planetario in Toro, nonostante gli orrori tipicamente marziani inflitti dalla guerra, avesse già allora in serbo una promessa di tipo venusiano (Venere è pur sempre domiciliata nel segno) : la volontà di pacificare ed unire progressivamente i popoli europei intorno a un progetto comune.

Per capire quale sia questo “progetto comune”, e soprattutto lo spirito che lo ha mosso finora, basta approfondire l’indole del segno occupato dai tre pianeti, ossia il più sollecitato all’epoca e simbolo dell’Europa a trazione tedesca.

Il Toro, come sanno perfino i neofiti, ha un carattere sostanzialmente pacifico, bonario e godereccio, ma capace di imbufalirsi in modo pericoloso (mi riferisco alla Germania di Hitler) quando si vede privato delle sue sicurezze economiche e della sua tranquillità esistenziale.

E’ un segno, dunque, che privilegia sopra ogni cosa la stabilità materiale, la concretezza di un cospicuo conto in banca, la sicurezza di un lavoro fisso ben retribuito, o ancora meglio la continua lievitazione del proprio giro d’affari, piuttosto che la ricerca avventurosa di una fortuna improbabile e rischiosa.

Ecco da cosa trae linfa il progetto di unificazione europea: dal bisogno insopprimibile del Toro di soddisfare i propri forti appetiti, dalla necessità di vivere sereno ed appagato, di espandere bonariamente i propri possedimenti e le proprie ricchezze attorno a sé.

E la conferma di questa pulsione è sotto i nostri occhi, dato che i vari realizzatori (Urano) di questo ambizioso obiettivo hanno preferito finora seguire una strada ben precisa: l’istituzione (Saturno) e l’ampliamento (Giove) di uno spazio economico comune, anziché di un’area politica, sociale e culturale realmente condivisa.

Hanno dato assoluta preminenza, insomma, agli aspetti materiali più tangibili come la stabilità e lo sviluppo economico, a svantaggio di quelli più impalpabili come l’empatia e la risonanza emotiva (Luna) che avrebbero potuto cementare assai più profondamente i legami all’interno del nostro continente, diviso da secoli in stati nazionali e/o regni spesso belligeranti tra loro.

Ora, è molto probabile che questa difficoltà a mettere in primo piano la componente emotiva e compassionevole, nonché la ritrosia a stimolare il necessario processo di riconoscimento delle comuni radici europee, dipenda molto dall’attaccamento morboso del Toro alle tradizioni e alla cultura nazionale o locale.

Ma forse non solo da questo. C’è anche un altro elemento interpretativo della configurazione del 1940-’41 che lo rafforza e consolida: Nettuno in Vergine al trigono dei tre pianeti in Toro.

Malgrado l’indiscutibile e multipla armoniosità di questo rapporto planetario, la collocazione di Nettuno nell’arida e tecnocrate Vergine non depone per una grande sensibilità circa le suddette questioni.

A dominare qui è l’ossessione per le regole, i cavilli, i meccanismi burocratici, anziché il desiderio nobile ma un po’ fumoso ed astratto di fraternità umana.

E infatti è proprio a causa di questa posizione di duro esilio nettuniano che la bellissima idea originaria di unificare i popoli europei si è man mano ridotta a rendere uniforme, in modi a volte assurdamente puntigliosi, il sistema degli scambi commerciali, la qualità e le misure addirittura dei singoli prodotti da introdurre sul mercato, smarrendo totalmente per strada la ricerca di un sentimento comune più vivido.

Nonostante questa limitatezza sul piano emotivo, bisogna dire che Nettuno in Vergine è pur sempre riuscito in un’impresa disperata : convincere il geloso e possessivo Toro ad aprire il proprio recinto al mondo circostante, a condividere le risorse disponibili con i suoi vicini, e soprattutto a costruire una società diversa, più evoluta e pacifica.

Osservando con maggiore cura la già nominata configurazione, quella che ha fatto quasi ottant’anni orsono da “matrice cosmica”al lungo processo d’integrazione europea, scopriamo infine un ultimo elemento interpretativo fondamentale: Plutone in Leone al quadrato di Giove e Saturno in Toro.

Oltre agli strazi del conflitto allora in atto, che cosa poteva rappresentare questo pianeta molto potente, ma leso, nella prospettiva futura dell’Europa?

La sua dissonanza con Giove e Saturno simboleggiava già alcune cose molto inquietanti, che poi si sono effettivamente espresse dal punto di vista storico.

A partire da quell’evidente mancanza di coraggio e creatività (Plutone afflitto) delle classi dirigenti e facoltose (Saturno-Giove) del nostro continente che si è espressa appunto nell’incapacità di costruire assieme una vasta e compatta entità politica, in grado di reggersi e difendersi da sola al cospetto di qualunque minaccia esterna (ancora Plutone ostile).

Ma, nello specifico, a che cosa era dovuta questa carenza di audacia e fertilità politica da parte degli europei più autorevoli ed importanti nel corso dei decenni successivi al conflitto mondiale?

Oltre al sottile senso di colpa di coloro che avevano collaborato direttamente e/o indirettamente con i nazi-fascisti, oltre al senso di sottomissione tipico di chi ha perso la guerra e/o la propria dignità, c’era senza dubbio il pesante condizionamento imposto dalle due super-potenze (rappresentate da Plutone in Leone) che conquistarono la scena nel corso del conflitto: l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti.

Da una parte gli europei dovevano fronteggiare la minaccia russa, una forza nemica autoritaria e sotto vari aspetti misteriosa (Plutone), pronta a sfruttare qualsiasi debolezza dell’occidente per aumentare il proprio peso sul resto del mondo.

Dall’altra c’erano, invece, i nostri soccorritori e protettori principali, anche dal punto di vista economico-finanziario. Ma proprio per tale ragione capaci di influenzare, se non addirittura plasmare a proprio vantaggio (Plutone), le politiche dell’Europa occidentale.

Pensiamo al modello economico capitalista, basato sul consumismo più sfrenato (Leone-dissipazione) che le fu dettato da oltre atlantico.

Tale sistema non le fu somministrato per migliorare il livello di vita dei suoi abitanti, bensì per vendere le merci e le risorse naturali americane (Plutone), e per rendere l’Europa (la Germania-ovest in particolare) una sorta di sfarzoso Bengodi (Leone) in grado di sedurre anche i più incalliti comunisti al di là della “cortina di ferro”, costretti a campare in un ambiente assai più grigio e modesto (Nettuno in Vergine).

Questo modello aveva, però, due difetti che emersero chiaramente nel corso dei decenni successivi: la dipendenza energetica da combustibili fossili come il petrolio (Plutone), che il nostro continente non possedeva in gran quantità, e la necessità di affidare molta parte del proprio sviluppo economico a un sistema finanziario (ancora Plutone) il cui cuore pulsava ormai altrove (Plutone in Leone quadrato al Toro).

Ossia negli Stati Uniti d’America-Sagittario, ovviamente.

Ma a prescindere da tutto ciò, il grande paese d’oltre oceano aveva in mente un altro obiettivo fondamentale, seppure ben mimetizzato dietro i propri usuali atteggiamenti ottimisti e rassicuranti: impedire agli europei di unirsi per davvero, e quindi evitare che essi potessero diventare una nuova super-potenza, dotata di un proprio esercito e di un proprio servizio segreto completamente autonomi (Plutone-trame segrete in Leone quadrato al Toro).

Questo piano oscuro e inconfessabile (Plutone) doveva, infatti, preservare il dominio, la superiorità e il diritto degli americani di poter intromettersi negli affari europei quando e come volevano (Leone). Perfino il tentativo di unire le forze e le risorse da parte di quest’ultimi, attraverso istituzioni come la CECA e poi la CEE, sono state costantemente controllate e limitate ad arte dal “grande fratello” statunitense.

Per non parlare poi delle interferenze e dei paletti piazzati a forza nell’impianto normativo dell’UE che hanno costretto i paesi aderenti a soggiacere alle regole del mercato globale, piuttosto che a quelle della propria consolidata democrazia.

Non è naturalmente un fatto casuale che all’epoca del trattato di Maastricht, nel febbraio del 1992, Saturno e Plutone si trovassero in segni avversi al Toro - in Aquario il primo e in Scorpione il secondo - poiché dovevano rappresentare gli strumenti capaci di tenere al guinzaglio le ambizioni europee e soprattutto tedesche, in cambio dell’epocale unificazione simboleggiata invece dalla secolare congiunzione Urano-Nettuno formatasi in Capricorno nello stesso periodo. 




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