Urano ancora retrogrado in Ariete (riprenderà il moto diretto il 6 gennaio) inaugura la stagione invernale rappresentando in un certo senso l’anno che sta per chiudersi, e che ha visto il pianeta in anello di sosta fare un primo e momentaneo ingresso in Toro tra maggio e novembre, per poi tornare nel segno dove ha transitato dal 2011. Ma l’inverno avrà come protagonista proprio il suo ingresso definitivo in Toro, il 6 marzo, di cui abbiamo già parlato ma che analizzeremo ancora.
Prima di quella data, comunque, ci sono alcuni aspetti celesti critici da valutare.
Giove in Sagittario passerà dai circa 10° del 21 dicembre ai 23° del 21 marzo, quindi sarà relativamente veloce e raggiungerà la quadratura con Nettuno già il 13 gennaio (la data si riferisce all’orbita precisa, ma ovviamente l’aspetto ha un’estensione temporale più ampia, come gli altri che citerò). Una dissonanza che ripropone l’incertezza su certi temi che caratterizzano il dibattito pubblico da qualche anno: mi riferisco a tutto ciò che è “estero”, “lontano”, “straniero” o in qualche modo “diverso”. E in tale simbologia rientrano i rapporti con i partner europei o altri contesti internazionali, la gestione ancora problematica dei flussi migratori, l’ansia legata agli attacchi terroristici oppure alla vera o presunta invasione culturale, con ciò che ne consegue in termini di accoglienza e integrazione. Ma ci sono anche le incertezze economiche e l’”onda lunga” di una crisi che è stata anche di valori.
Intanto Marte, che entra nel suo domicilio in Ariete a Capodanno, formerà una quadratura con Saturno il 21 gennaio e un trigono con lo stesso Giove il 25, segnalando l’irrigidimento frenante nei confronti dei cambiamenti necessari e, d’altro lato, la volontà di agire – anche sul piano normativo e giuridico – a favore dello sviluppo, dell’apertura, di una maggiore collaborazione tra gli Stati coinvolti, pur nel rispetto delle diverse posizioni.
Non sarà un periodo facile, questo va da sé, tuttavia sarà importante e, per certi versi, forse addirittura cruciale; come se Urano potesse mostrare una sorta di colpo di coda delle sue istanze di rinnovamento attivo. È interessante notare che l’asse di Nodi Lunari coinvolgerà ormai gli ultimi gradi di Cancro e Capricorno, ponendosi quindi in Croce a T con Urano a fine Ariete; e non caso, pur con i Luminari già a 0° sull’asse Leone-Acquario, il Plenilunio del 21 gennaio sarà anche un’eclisse totale di Luna. Ciò che colpisce è proprio che la Luna si eclissi nel segno del Sole prima di tramontare, in una simbologia forte che vede la notte lasciare il posto al giorno, l’oscurità alla luce, come in un anelito di speranza verso nuovi riferimenti istituzionali, politici o morali. In fondo, l’asse dei Nodi mostra l’eterna dialettica tra passato e futuro, tra attaccamenti improduttivi e un’evoluzione proficua, anche se appunto non facile. D’altra parte, con il segno dell’Ariete così coinvolto, è naturale che aumentino le ambizioni personali e le lotte per la supremazia, ma forse sarà proprio dal fallimento di tale approccio che potrà nascere una consapevolezza diversa e approcci più giusti al vivere comune.
Con l’ingresso di Marte in Toro il 14 febbraio, che anticipa quello di Urano, la prima stagione dell’anno conferma l’importanza dell’Elemento Terra per il prossimo anno: un Elemento che parla di concretezza, di solidità. E anche di responsabilità, della necessità di un punto di vista più realistico sui problemi. Dopo tante tensioni, anzi tra tante tensioni, c’è da sperare che ciò rappresenti una fase di maggiore calma, non passiva o rinunciataria ma costruttiva. Resta il fatto che il Toro è un segno a forte valenza territoriale, patrimoniale, conservativa, e qui Marte potrebbe allearsi con Saturno (i due pianeti saranno in trigono a metà marzo) in difesa delle singole realtà locali, sul piano geopolitico oppure economico o culturale.
A tal proposito, sembra interessante la funzione di “ponte”tra Marte e Saturno che potrebbe essere svolta da Mercurio, che transiterà in Pesci dal 10 febbraio al 17 aprile in anello di sosta, restando in moto retrogrado per tutto marzo. Da questa posizione (e rimanendo nei confini della stagione invernale) formerà infatti una quadratura con Giove il 15 marzo ma anche un sestile con Marte il 18 marzo e un altro sestile con Saturno il 20. Da un segno creativo, umanitario ed empatico come i Pesci, la riflessione suggerita o persino imposta dalla retrogradazione potrebbe dunque armonizzare le istanze di pianeti così diversi, veicolando la volontà verso mete condivisibili e superando le derive ideologiche per restare comunque con i piedi per terra.