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FIORI DI BACH : CERATO IL FIORE DELL'INTUIZIONE

a cura di Corrado Nieli
 
“Per quelli che non hanno abbastanza fiducia in sé stessi per prendere delle decisioni. Spesso chiedono suggerimenti agli altri ma altrettanto spesso vengono consigliati male”.
Edward Bach

La Piombaggine o Cerastio (Ceratostigma willmottiana) è una pianta di origine Himalayana, ed è l’unica pianta coltivata che Bach utilizzò. Passeggiando per un villaggio sulla costa, vide in un giardino questa rara e bellissima pianta. Gli piacque al punto che chiese di poterne cogliere alcuni fiori. Cerato è una pianta originaria del lontano Tibet; terra di monaci che sulle montagne himalayane cercano un contatto col mondo spirituale. Cerato trasgredisce alla regola di Bach di usare solo piante locali, tanto che egli cercò di sostituirla, ma non ne trovò mai una che fosse altrettanto rappresentativa dell'archetipo al quale è collegata. La pianta, introdotta in Inghilterra nel 1908 da alcuni esploratori, si è adattata ai nostri climi e viene tutt’oggi coltivata nei giardini europei. Coi suoi fiori azzurri tendenti al violetto, sembra richiamare il cielo terso dell'Himalaya. Bach aveva trovato un rimedio per coloro che non hanno fiducia nel proprio intuito e non se ne assumono la responsabilità. I fiori blu, il sapore acre e pungente della radice, i luoghi asciutti e pietrosi dove cresce, tradiscono la sua connotazione saturniana. Saturno come ultimo dei pianeti visibili, rappresenta l'estremo confine del nostro mondo, e custodisce la soglia del mondo ultraterreno.
Come dice la Scheffer: “Egli è al contempo l'illuminato contemplatore che ascolta il vuoto dell'Aldilà e sente la voce interiore che risuona dalle profondità cosmiche e spirituali. Egli riceve dagli archetipi le intuizioni, i semi dello spirito, che nella materia prenderanno nuova forma”. Grazie alle sue capacità sensibili, Bach capì che i fiori di questa pianta avrebbero aiutato quelli che vivevano in negativo le qualità di Saturno, permettendo loro di sentire nuovamente la voce interiore. Egli scrive: “Gli individui Cerato sono degli stolti. Essi dovrebbero essere dei saggi maestri, ma sembra che diano troppa importanza alle opinioni degli altri e si lasciano influenzare troppo facilmente dalla realtà esterna”.

Cerato è collegato al principio dell’intuizione. E per questo motivo ha anche qualità gioviane che, a mio parere sono più nascoste, più interne, ma non per questo meno presenti. L’intuizione è forse la qualità dell'essere umano che più ci distingue dal regno animale. Certamente quella che ci collega per la prima volta (pensiamo al Sagittario) a dimensioni ultraterrene. Con l’intuizione percepiamo la reale natura delle cose al di là della loro apparenza nel mondo fenomenico, diveniamo consapevoli della loro realtà superiore, della loro essenza. L'intuizione è conoscenza diretta ed immediata d'una verità al di là del sapere logico-razionale.

Nello stato bloccato il tipo Cerato non si fida del proprio giudizio, non ha il coraggio di ascoltare la propria voce interiore, di dare seguito alle proprie idee, e diviene pertanto estremamente insicuro, perdendo il suo potere decisionale. Ed è per questo che inizia a chiedere a tutti: amici, parenti, maestri, cartomanti, astrologi, guru di tutti i tipi. Assilla le persone con la domanda: cosa faresti al mio posto? Tutti ne sanno più di lui e possono aiutarlo a lenire il suo dolore; che deriva dalla sua personale incapacità a seguire le indicazioni del Sé Superiore, facendolo vivere costantemente nell'incertezza. Poiché il tipo Cerato negativo non se ne assume la responsabilità, Saturno tende a bloccare ogni messaggio di tipo intuitivo. La conseguenza principale è la mancanza di una base vera sulla quale prendere decisioni, che porta inevitabilmente alla continua ricerca di consigli e punti di appoggio esterni. Questa diviene una personalità dispersiva, estremamente dubbiosa e superficiale che perde energia a causa di azioni inadeguate. Ha la sensazione di vuoto e di mancanza di un centro, vive molta incertezza circa la propria vita. Se ad esempio deve comprare qualcosa, che sia una casa per la vita o un maglione, gli capita spesso di trovare subito quello che gli piace, ma non si fida di quella intuizione, non dà fiducia alla sua voce interna e va a vedere altri cento negozi, poi chiede a tutti cosa ne pensano. Quando finalmente ha scelto, non è ancora convinto e ricomincia coi dubbi. Essendo sempre tormentato dal dubbio, e per tentare di uscire dall'indecisione, è costantemente alla ricerca di informazioni che lo aiutino ad orientarsi e a decidere. Fa domande tanto dettagliate da risultare ridicole ed estenuanti per il malcapitato interlocutore. Siccome le capacità intuitive le ha, gli capita spesso di chiedere mille consigli per poi fare quello che aveva intuito all’inizio. Non è che non decide perché non sa, non decide perché non si fida dell'informazione che gli arriva da dentro. Quando finalmente prende una decisione, gli è sufficiente ascoltare un'idea contraria per rimettere tutto in discussione.

La verità per queste persone si trova sempre fuori di sé. Essendo molto influenzabile dai pareri altrui, si ritrova a fluttuare come una banderuola tra mille informazioni inevitabilmente contrastanti. Tende a mimetizzarsi assumendo i comportamenti e gli atteggiamenti di chi ha accanto, e non manifestando la sua vera natura.
Non credendo in quello che percepisce dentro in sé, può succedergli di seguire una terapia nonostante senta che non va bene per lui, semplicemente perché “l'ha detto il dottore” (autorità esterna). Oppure di seguire più terapie contemporaneamente senza essere capace di sceglierne una. Quando è malato il maggior motivo di sofferenza non è tanto la preoccupazione per il suo stato di salute, quanto l'incertezza riguardo al tipo di malattia e al come comportarsi rispetto alla terapia.
È una persona che studia moltissimo, ha la testa piena di informazioni perché così “tappa” il buco della propria paura, che in questo caso si chiama incertezza di sapere. Ha sempre paura di non sapere abbastanza. Frequenta costantemente corsi di aggiornamento. Essendo avida di informazioni, non si rende conto di sapere già molto, e continua a raccogliere informazioni, spinta dalla sua perenne incertezza. Purtroppo accumula informazioni senza farle fruttare, così il suo sapere diviene sterile, e viene perso. Non accetta che è solo dall’esperienza della vita che nascono sicurezza e fiducia. In questo atteggiamento ritroviamo molto delle personalità saturniane.
Può essere il dirigente d’azienda che pur avendo l’idea giusta non ne azzecca una, perché fa mille ricerche di mercato e poi lascia perdere. Spesso infatti è una persona molto dotata che esprimendo la sua idea geniale, appare “fuori posto” perché, non credendo in quello che percepisce, non lo sa valorizzare, e lo espone sempre con il dubbio e con una intrinseca ricerca di consenso.

Nello stato Cerato negativo, la personalità rifiuta di riconoscere ed accettare il ruolo dell’Anima. Non comprende che solo gli impulsi di quest’ultima possono guidare efficacemente verso la realizzazione della propria meta. Quindi cerca le risposte nel mondo esterno, spesso in teorie e dottrine alla moda o nell'esperienza di persone completamente diverse da sé.
La nostra società, a partire dalla scuola, è fortemente sbilanciata verso gli aspetti pratici e razionali della vita, mettendo quasi al bando una parte fondamentale del nostro essere: quella immaginativa. Dovremmo ricordare che solo l'unione di razionalità ed intuizione, cervello destro e cervello sinistro, ci consente di avanzare di un gradino sulla scala dell'evoluzione spirituale, sulla scala della consapevolezza.
Il tipo Cerato negativo soffre molto per le conseguenze delle proprie azioni poiché, non assumendosi la responsabilità della propria vita, sente fortemente l'azione di Saturno.

Assumendo l'essenza del fiore ed iniziando a vivere consapevolmente gli aspetti positivi di Cerato, si assiste al ritorno dell'attività onirica (Giove-Fegato), cosa che vale in generale per tutti i fiori, ma in particolare per Cerato.
Il polo positivo di Cerato si manifesta con un atteggiamento di serena e solida certezza interiore, che nessuna argomentazione superficiale può scuotere. Con Cerato la persona arriva a comprendere che le risposte giuste per la propria vita non si trovano all’esterno, ma solo dentro di sé. Si assume la responsabilità delle proprie scelte, accettando anche gli errori e le prove che la vita quotidiana propone. La guida interiore si esprime con la voce dell’intuizione, alla quale si uniscono emozioni e comprensione razionale, al fine di realizzare quel cocktail magico ed indispensabile per una vera crescita.




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