Ci sono alcuni fattori astrologici interessanti a caratterizzare l’inizio dell’estate e il suo proseguimento. Intanto, il Solstizio – cioè l’ingresso del Sole in Cancro – sarà accompagnato dal Novilunio a poche ore di distanza, che sarà anche un’eclisse anulare di Sole (webinar dedicato) . Il Luminare diurno viene dunque oscurato al massimo del suo splendore annuale! Inoltre, Marte entra nel suo domicilio in Ariete dove formerà l’anello di sosta, mentre Venere e Mercurio stanno formando i propri anelli di sosta. Aggiungo la presenza di molti pianeti retrogradi, che aumenteranno durante la stagione. Se infatti Venere e Mercurio riprendono il moto diretto rispettivamente il 25 giugno e il 12 luglio, avremo Giove, Saturno, Plutone e Nettuno (dal 23 giugno) in moto retrogrado per tutta la stagione; mentre il 15 agosto si aggiungerà Urano e il 9 settembre persino Marte.
L’oscuramento della Luna Nuova e in particolare dell’eclisse, la sosta degli anelli e in particolare la retrogradazione… sono tutti significatori di un’energia riflessiva, introvertita, che in qualche modo rallenta e invita a una pausa di verifica, di bilancio, di revisione. Anche il ritorno di Saturno in Capricorno, il primo luglio, sembra trasformare l’energia stessa del pianeta dalla progettualità acquariana alla concretezza e al rigore del Capricorno, già occupato da Giove e Plutone, i quali formano tra l’altro la loro seconda congiunzione il 30 giugno. Considerando che si sono congiunti la prima volta il 5 aprile, mentre Saturno ha lasciato temporaneamente il Capricorno il 22 marzo, la mente torna inevitabilmente a quei mesi di inizio primavera che hanno accompagnato la fase più restrittiva del lockdown.
C’è da chiedersi perché, in questo periodo, tanti pianeti con i loro movimenti tendano a indicare il passato e non il futuro. Prima di azzardare una risposta, noto che proprio Urano e Marte – i pianeti dall’energia più vivace e propositiva – saranno gli ultimi ad aggiungersi alla lista dei retrogradi. Ciò significa che lo stimolo al movimento e all’azione sarà più forte a inizio stagione. È un istinto comprensibile, una volontà motivata dal bisogno socioeconomico e dal desiderio umano di recuperare il tempo perduto, di rilanciare le attività, il turismo, quella cosiddetta vita normale che tanto ci è mancata. Ma in realtà, come ho scritto in altre occasioni, il concetto di normalità dovrebbe cambiare o essere già in parte cambiato, perché insistere a ripristinare le condizioni precedenti a un periodo di trasformazione è una contraddizione in termini, un’illusione non solo ingenua ma controproducente.
Ogni trasformazione autentica, profonda, è infatti riconoscibile nella ridefinizione delle scale di valori, delle priorità, e quindi dei comportamenti e dei costumi, delle finalità stesse del vivere. Tornare al prima significa letteralmente tornare indietro, mancando l’opportunità – scomoda ma preziosa – di andare avanti con nuovi approcci. In tal senso, e mi rifaccio all’interrogativo posto sopra, i pianeti retrogradi hanno una duplice espressione simbolica: sul piano passivo, appunto istintivo, rappresentano proprio l’inerzia (soprattutto collettiva) nei confronti del cambiamento, una sorta di nostalgia che vorrebbe negare l’esperienza vissuta e recuperare uno stato originale apparentemente migliore; su un piano di maggiore consapevolezza e partecipazione rappresentano invece l’occasione (soprattutto, anzi innanzitutto individuale) di rivedere il passato con la visione del più adatto senno del poi… cioè per coglierne l’insegnamento e non ripeterne gli errori.
Riflettendo, se c’è una cosa che è balzata agli occhi durante la quarantena, oltre alla paura della malattia e della morte, è la difficoltà a gestire la solitudine. Parlo ovviamente in linea generale, e soprattutto di chi era abituato a vedere gente sul lavoro, a uscire spesso di casa, a condividere l’aperitivo con gli amici, i pranzi con i colleghi, le cene con il partner o le passeggiate domenicali con la famiglia… Il paradosso di questa quotidiana socialità si nasconde però nella sua finalità, cioè nel bisogno di non rimanere soli in casa; cioè proprio quello che siamo stati obbligati a fare.
L’ingresso di Venere in Gemelli il 3 aprile e il suo successivo anello di sosta ancora attivo (Venere tornerà diretta il 25 giugno e uscirà dai Gemelli il 7 agosto) ha forse evidenziato quanto le mancanze sociali fossero, meno superficialmente, mancanze relazionali, e da questo punto di vista anche il suo prossimo transito in Gemelli con moto diretto potrebbe esprimersi in due modi: spingendo a riconfermare in fretta le vecchie abitudini, oppure permettendo una riqualificazione dei modi di vivere i rapporti sociali e affettivi. Di contro, l’anello di sosta di Marte in Ariete riporterà il problema al punto cruciale, cioè l’individuo e le sue esigenze, le sue istanze, la sua affermazione. Perché se non stiamo bene con noi stessi, non staremo bene nemmeno con gli altri e ogni rapporto finirà per essere una fuga o una compensazione. Sarà comunque un processo difficile, complesso e delicato. Non a caso, durante questo suo primo passaggio sino a fine segno, Marte intercetterà due volte la quadratura con Mercurio, a inizio e fine luglio, poi in agosto entrerà in dissonanza con i pianeti lenti in Capricorno, prima di diventare retrogrado anch’esso e costringerci, assieme a Urano, a frenare i facili entusiasmi e a… ripassare la lezione.
Di buono, sempre a fine luglio, c’è il sestile tra Giove e Nettuno, che sposta l’attenzione su un piano completamente diverso: più creativo, più solidale, più aperto e lungimirante. Più spirituale. Forse l’unico modo per ripartire è davvero quello di modificare la meta; e magari i modi per raggiungerla.