Quando la cometa Neowise fu avvistata per la prima volta dagli scienziati il 27 marzo scorso, grazie al telescopio della sonda spaziale da cui prende il nome, era ancora troppo lontana per essere ammirata a occhio nudo e noi troppo immersi nel fiume di notizie e nell’angoscia create dalla pandemia per prestarle attenzione. Ma non è stato più possibile ignorarla quando, con la fine del lockdown e l’arrivo dell’estate, in rotta verso il perigeo, ha cominciato a dominare il cielo con la sua bellezza eclatante e misteriosa.
Le comete, come le eclissi, fin dall’antichità sono state oggetto delle osservazioni e delle ipotesi degli astronomi e degli astrologi. Mentre è stato possibile fin dai tempi di Archimede - come dimostra il ritrovamento archeologico dell’Antikhitera - prevedere la scomparsa drammatica ma temporanea del Sole e della Luna, le comete, a causa della loro natura, si sono dimostrate ben più elusive.
Corpi celesti dal nucleo di ghiaccio, che possono raggiungere fino a 100 chilometri di diametro, quando nel loro viaggio nello spazio entrano in contatto con l’energia solare cominciano a emettere i gas e le particelle che creano la coda luminosa da cui prendono il nome (κομήτης in greco classico significa “dai lunghi capelli”). Hanno orbite molto ellittiche ed eccentriche: alcune, come la più celebre, la cometa di Halley che riappare ogni 75/76 anni, hanno cicli relativamente brevi, altre lunghissimi: si calcola che Neowise non riapparirà nell’orbita terrestre prima di 6000 anni. Per altre ancora il contatto con il Sole si rivela letale e si disintegrano completamente nell’atmosfera.
Da sempre, come le eclissi, nell’immaginario collettivo sono state collegate ad avvenimenti straordinari, quasi sempre drammatici e funesti: cataclismi naturali, epidemie, morti o destituzioni di re, imperatori e generali. Le testimonianze più antiche (e le più precise e costanti fino al diciannovesimo secolo) le dobbiamo agli studiosi cinesi. Le prime addirittura agli Annali della Primavera e dell’Autunno tradizionalmente attribuiti a Confucio. Non è un caso che il saggio di riferimento sulle comete dal punto di vista astrologico e le prime effemeridi pubblicate di Neowise siano frutto della passione dell’anglocinese Rod Chang.
Mentre gli studiosi occidentali, Aristotele in testa, si concentravano sugli influssi meteorologici o sismici dell’apparizione delle comete e si dividevano polemicamente sulla loro appartenenza alla sfera celeste o terrestre, quelli cinesi ne indagavano da tempo il rapporto con gli avvenimenti della sfera mondana anche a scopo predittivo. Si racconta che l’imperatore della dinastia Tang, Ruizong, fu spinto ad abdicare nel 712 proprio dall’apparizione di una cometa.
Già l’imperatore Augusto però connetteva apertamente l’assassinio di Giulio Cesare all’apparizione di una cometa sulla cui coda sarebbe assurto in cielo e non molti anni dopo la Stella di Betlemme unita indissolubilmente alla nascita di Cristo. In realtà ancor oggi non sappiamo con certezza se fosse davvero una cometa, una supernova o l’effetto ottico di una prolungata e particolarmente luminosa congiunzione di Giove e Venere.
Non solo avvenimenti luttuosi quindi ma eventi destinati a mutare il corso della storia: come la battaglia di Hastings, in cui i Normanni sconfissero i Sassoni, segnando il destino dell’Inghilterra per il millennio successivo, dominata dal cielo dalla cometa di Halley. L’apparizione delle comete ha finito così per catalizzare le paure, le angosce dell’umanità di fronte all’ignoto: gli studiosi cinesi l’avevano colto in pieno chiamandole huixing (stelle-scopa) come se il loro compito fosse quello di spazzare via il vecchio per far posto al nuovo.
Da sempre gli astrologi le hanno utilizzate per le previsioni di astrologia mondana, attribuendone per analogia la natura ai vari pianeti a seconda della forma, del colore e dell’intensità della luce e il campo d’azione ai segni e agli elementi attraversati nella sua orbita. Una cometa particolarmente luminosa veniva così paragonata a Giove; il passaggio in segni di fuoco avvertiva della possibilità di incendi o guerre, in quelli d’acqua di alluvioni o tsunami, in segni d’aria di uragani e in segni di terra di siccità e carestia. Il segno indicava anche le nazioni e le città che ne potevano essere toccate. Un ruolo importante poi giocavano le congiunzioni con le stelle fisse che amplificavano o mitigavano la natura della cometa e dei suoi effetti.
Il passo successivo naturalmente era applicare gli stessi criteri alle carte natali di re, ministri e persone illustri. Come dimostra Rod Chang nel suo saggio è possibile trovare corrispondenze tra le apparizioni di più comete e i nodi cruciali delle vite di protagonisti dell’età contemporanea come Osama Bin Laden, Steve Jobs, Diana Spencer e Papa Francesco.
Un altro possibile metodo era l’interpretazione delle carte dei momenti chiave del passaggio delle comete. È quello che ho fatto erigendo le carte per il primo avvistamento di Neowise, il 27 marzo 2020, per il perigeo, il 23 luglio e inserendola nelle carte delle due eclissi estive in Cancro e Capricorno del 21 giugno e del 5 luglio. Nella prima carta spicca l’opposizione netta tra la cometa a 2° del Leone a Saturno appena entrato in Acquario, mentre il Sole in Ariete è assediato ai fianchi da Chirone e Lilith e quadra i Nodi, la Luna è congiunta ad Urano e Venere che la governa è in domicilio in trigono a Giove, Plutone, Marte in Cancro.
Nella carta dell’eclissi solare Neowise invece è a 29° Gemelli congiunta al Nodo Nord e a Sole e Luna a 0° Cancro con Saturno, stavolta retrogrado, di nuovo a 0° Acquario, sul grado esatto del giorno della scoperta; in quella della lunare è sempre congiunta al Nodo Nord ma si trova in Cancro proprio sul grado dell’eclissi precedente mentre Saturno è tornato sui suoi passi in Capricorno. Infine, la carta del 23 luglio con il Sole a 0° gradi Leone, la Luna a 0° Vergine e la cometa a 20° Leone, nel cuore dell’Orsa Maggiore, congiunta alla stella fissa Merak: questa volta a essere assediato da Chirone e Lilith è Marte, della cui natura partecipano sia Merak che la costellazione.
Il tema ricorrente di tutte le carte è la tensione, ben rappresentata dall’opposizione di Neowise a Saturno della carta iniziale, tra individualità e collettività, tra passione e distacco, tra intuizione e ragione ma sullo sfondo emergono imperiosi la sofferenza bruciante, la ribellione, il risentimento, la voglia di riscatto del Sole toccato da Lilith e Chirone. Li abbiamo visti entrambi nelle proteste dilagate dagli Stati Uniti in tutto il mondo. È un travaglio doloroso che però può risolversi in maniera imprevista e portare frutti generosi e duraturi grazie agli aspetti di Venere e della Luna nei segni di terra.
Occorre ancora del tempo come sottolineano gli aspetti delle eclissi con il ritorno su gradi già toccati nei mesi precedenti: l’importante è riuscire a cogliere la chiave del conflitto. Qui ci vengono di nuovo in aiuto i saggi cinesi: per loro le comete visitavano la terra ogni volta che l’equilibrio tra yin e yang, femminile e maschile era compromesso. Quando un elemento aveva finito per prevaricare sull’altro.
Nell’ultima carta il Sole è sì al primo grado del suo domicilio ma la Luna a 0° gradi Vergine congiunge la stella reale Regulus (che nella tradizione rappresenta colui che governa ed emana le leggi), che il Leone lo ha ormai lasciato, dopo millenni, nel 2012: un passaggio di consegne anzi di scettro tra maschile e femminile che incontra ancora una feroce resistenza. Resta da chiedersi come si esprimerà nei prossimi mesi l’energia di quel Marte in domicilio, da un lato assediato da Lilith e Chirone dall’altro illuminato dal trigono della cometa al suo passo d’addio alla Terra. La speranza è che Neowise tenga fede al suo nome inusuale ed evocativo, che significa Nuova saggezza e ricorda the Three Wise Men, i Magi del Vangelo, e lasci dietro di sé l’equilibrio ritrovato di cui tutti abbiamo bisogno.