L’acqua con tutta la sua ampia e profonda simbologia è uno degli elementi più radicati nell’inconscio umano dalle origini del mondo. Forse perché veniamo dall’acqua che nel ventre materno, attraverso il liquido amniotico, ci protegge dal mondo esterno.
Siamo fatti al 70% di acqua pur con delle variabili che dipendono dal sesso e dall’età. Possiamo stare senza mangiare per molti giorni, anche un mese, ma senza bere possiamo resistere molto poco. Idratarsi con almeno due litri d’acqua al giorno è diventato ormai un mantra salutista: l’acqua ripulisce il corpo, abbassa la glicemia, favorisce l’attività renale e intestinale, mantiene elastica la pelle. L’acqua rilassa nelle condizioni elevate di stress: la pioggia, ad esempio, o le onde del mare, fanno parte dei cosiddetti rumori bianchi, quelli che comprendono tutte le frequenze udibili mantenendo un’intensità costante per ciascuna di esse. I rumori bianchi sono ideali per fare addormentare i bambini, calmare gli adulti ansiosi, favorire la concentrazione di chi studia o medita. Le fontanelle zen nel loro perseguire l’obiettivo dell’armonia naturale tra gli elementi che le compongono affidano allo scorrere dell’acqua la purificazione di ambienti e mente.
L’acqua potrebbe avere una memoria secondo una teoria, non scientificamente validata, per cui manterrebbe il “ricordo” delle sostanze con cui viene in contatto. La forma dell’acqua, che dà il titolo ad un celebre romanzo di Andrea Camilleri e ad un film di successo realizzato da Guillermo del Toro, è un’incognita: si sa che il suo stato liquido le consente di adattarsi, di volta in volta, ai canali e ai recipienti che la contengono. L’acqua è priva anche di colore, odore, sapore. Nella sua totale indefinitezza è, al contempo, indispensabile alla nostra vita ed evoluzione.
Da tutto ciò si deduce il perché l’Acqua abbia un valore onirico immenso, tanto da essere addirittura simbolo dell’inconscio stesso, ossia della matrice di tutti i sogni. L’Acqua custode della vita prenatale, resta per tutta la nostra esistenza il ricettacolo principale delle esperienze emotive: nell’Acqua della nostra memoria vanno a depositarsi tutti quei residui di vita diurna legati a sentimenti d’amore, rabbia, paura, incertezza, rancore che non trovano spazio nella vita cosciente illuminata dalla potente luce solare e soggiogata dalla ferrea logica saturnina che a tutto deve dare un senso e una forma. L’Acqua, come le maree, è dominata dalla Luna, astro che insieme a Nettuno, astrologicamente la rappresenta. La pallida luce di Selene, una delle antiche dee lunari, illumina il buio dei sotterranei dell’anima dove l’Acqua scorre silente e regina dando avvio ad una narrazione onirica in cui le tante personificazioni dell’Acqua aprono finestre inaspettate sul nostro mondo interiore perché, come si evidenzia nella sezione del sito dedicata all’interpretazione dei vostri sogni, quasi nulla di quel che sogniamo rappresenta mai ciò che realmente raffigura.
Sognare l’Acqua implica sempre il bisogno di ritrovare un contatto autentico con le proprie emozioni che probabilmente sono state trascurate a favore della vita pratica, quotidiana, carica di doveri, necessità, priorità che, spesso, non sono nemmeno le nostre. Ciò è molto evidente, ad esempio, quando la nostra Luna è soggetta a importanti transiti di Saturno o Urano che tendono a fagocitare l’ambito intimo e privato connesso all’espressione dei sentimenti, a favore di obblighi collegati al lavoro o anche alla famiglia ma sempre in termini di preoccupazione, sacrificio, sovraccarico di responsabilità. Tutti attraversiamo periodi in cui ci rendiamo conto di non avere il tempo di “stare con noi stessi” che è un altro modo per dire che vorremmo ritrovare quello spazio di fusione col materno immaginario, quel ritornare nel ventre protetti, immersi nel fluire emozionale da cui arrivano suggestioni, intuizioni, consigli.
A volte sogniamo di stare sulla terra arida con davanti a noi immense distese d’acqua: forse un bel passaggio di Nettuno verso il Sole o la Luna ci sta dicendo di modificare la direzione del nostro sguardo, di cercare un altro orizzonte, di allentare il controllo, di lasciare ciò che ci sembra solido e sicuro, per l’altrove. Meglio una vita certa, ma priva di entusiasmi o l’incertezza dell’acqua, il naufragio verso nuove possibilità? Sogni simili possono capitare quando si è indecisi tra due prospettive professionali o affettive: l’indecisione ci porta in quello stato borderline, di confine, in cui siamo sulla terra, ma ad un passo dall’acqua. Dentro di noi qualcosa ci sta spingendo a uscire dallo stallo, a scegliere una condizione diversa.
In altri casi terra e acqua appaiono nei sogni come una totalità feconda e armonica, come può accadere nelle visioni notturne di boschi ricchi di vegetazione o foreste dove scorrono fiumi, acque impetuose che alimentano la bellezza e la crescita della natura. Sogni del genere testimoniano benessere, creatività e possono essere accompagnati dai bei transiti Giove/Luna: probabilmente abbiamo trovato l’idea giusta, la persona giusta, l’occasione che aspettavamo per esprimere non solo la nostra capacità costruttiva, ma anche il mondo emotivo che ci appartiene.
Se sogniamo di bere acqua è possibile che desideriamo ripulirci da qualcosa da cui ci sentiamo intossicati, che ci ha feriti, offesi, o, forse, abbiamo incontrato qualcuno che sta, finalmente, nutrendo il nostro universo emozionale e affettivo: ciò è ancora più evidente quando nel sogno compare una persona che ci offre da bere, anche pagando al bar per noi, o ci dà una borraccia perché siamo assetati.
L’acqua del mare catalizza un bisogno di libertà che l’acqua di lago, ad esempio, non ha: dolce e ferma, talvolta, se inserita in paesaggi malinconici, l’acqua lacustre può alludere ad emozioni negative, che ci sovrastano, a perdite o lutti che non riusciamo ad elaborare, a stati depressivi.
Fiumi e torrenti danno il senso di emozioni in movimento, del lancio, anche coraggioso, talvolta, verso situazioni nuove con quel brivido dell’imprevisto che deriva dal trovarsi improvvisamente nelle rapide di un fiume. Le cascate implicano una totale immersione nell’avventura che sia d’amore, di lavoro, di ispirazione creativa, di fede.
Le zone paludose alludono oniricamente al pericolo di rischiare invischiati in situazioni difficili, ambigue, dove manipolazioni e ricatti emotivi possono avere la meglio sulla nostra volontà di liberarci. Transiti difficili Plutone-Luna potrebbero essere, a tal riguardo, particolarmente significativi.