L’ineludibile paradosso del villaggio globale è che sta trasformando il macro-mondo che un tempo fu dei pionieri in cerca di fortuna nelle immense lande del nuovo continente, nel micro-mondo dei navigatori del web. Dalla sella di un cavallo o al seguito di una carovana, alla poltrona di casa armati di cellulari e telecomandi; dalle pepite d’oro del Klondike, agli affari della digital economy dove il denaro passa e talvolta s’impiglia nella rete come fossimo tutti un po’ pesci e un po’ pescatori. Quando si parla di mare, di reti e di navigazione il pensiero va subito a Nettuno, il marchio perfetto di questo nuovo millennio liquido, che ogni giorno ci declina al futuro ipotetico anche grazie ad una tecnologia sempre all’avanguardia, ma delle conseguenze imprevedibili. Nettuno che ha attraversato e sta attraversando i suoi segni d’elezione, prima l’Acquario dove è esaltato, oggi i Pesci in cui ha il domicilio, è sognatore e trasformista.
Pianeta smaterializzatore per eccellenza, restare al passo con le sue mille metamorfosi è difficile per l’homo post sapiens, costretto a ripulirsi le mani dalla terra e dal sangue, ad abbandonare gli arnesi tanto cari all’Ariete cacciatore e al Toro coltivatore e a cibarsi di informazioni. I soldi spariscono da sotto il materasso e perfino dall’investimento sul solido mattone per rifluire nei trading online tra bitcoin e criptovalute. L’economia reale sembra un ricordo preistorico e alle nuove professioni del web che stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, si è iniziato ad affiancare da quest’anno lo smartworking che se prima del covid-19 riguardava circa 570.000 lavoratori, nell’epoca pandemica, secondo i dati forniti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, ne ha coinvolti almeno 7 milioni.
A emergenza rientrata, ma con la malattia in agguato e ancora diffusa in diverse parti del globo, molte sono le aziende che hanno deciso di applicare la filosofia del cosiddetto “lavoro agile” in maniera continuativa a prescindere da quel che accadrà col covid19. I risparmi per le imprese sono evidenti, sebbene il soffocamento dell’indotto che da sempre gira intorno agli uffici, in primis bar e ristoranti, stia inducendo alcune importanti riflessioni in merito. In alcuni casi si sta cercando una difficile via di mezzo che preveda di alternare il personale in sede con quello a casa in una rotazione costante che consenta ai dipendenti di vivere, nettunianamente, ossia in modo fluido, tra l’ufficio classico e il mini ufficio domestico, attrezzato inizialmente alla bell’e meglio tra camere da letto, cucine e divani.
Astrologicamente questa invasione così massiccia della professione nei luoghi della vita privata va attribuita allo straordinario cielo di Terra del 2020 che ha visto e vede Urano, pianeta del lavoro e della tecnologia, nel Toro, segno dei confini, degli spazi chiusi, del radicamento al territorio. A Urano si affianca la triade Giove, Saturno e Plutone nel Capricorno segno, a sua volta, del lavoro e co-significante della casa 10^; casa che per una sorta di effetto-risucchio si è catapultata nell’opposta 4^, settore notoriamente dell’abitazione e della famiglia. Virtualmente il Cancro e la corrispettiva casa 4^ si sono fatti carico sia del sestile proveniente dal Toro/casa 2^ che delle spinte conflittuali del Capricorno/ casa 10^ producendo questa strana commistione tra pubblico e privato, con alcuni pro e diversi contro.
I luoghi deputati un tempo alla professione, con le sue logiche strategiche spesso fredde e impersonali, si sono mischiati con gli ambienti connessi alle emozioni, ai sentimenti, alla privacy. Il capo, l’autorità istituzionalizzata della 10^ sconfina nei contesti familiari della 4^ tra urla di bambini e bagno occupato dal partner. L’asse 3^ - 9^, quello del movimento, collassa anch’esso nella casa 4^ dove si sta fermi senza più la necessità di correre nel traffico, tra i mezzi, verso l’autobus quando piove sommersi dalle pozzanghere e assordati dai clacson. Questo cielo di Terra avrà una sua fine, ma le conseguenze che ha prodotto dovranno essere elaborate nel tempo che verrà: ecco perché cominciano ad esserci vari eventi dedicati a questi nuovi problemi posti dalla necessità di ripensare il lavoro e le sue modalità operative.
Poiché la casa 4^, punto di confluenza di tutte queste energie planetarie, è anche quella dell’architettura, non stupisce che architetti e arredatori d’interni siano tra i traghettatori privilegiati del popolo “smartworkers” in questa nuova epoca. Tra i consigli utili c’è quello, naturalmente, di crearsi un ambiente chiuso, non aperto al transito di conviventi e familiari, di almeno 4-5 metri quadrati. Per chi ha un mini-locale la soluzione può essere rappresentata dalle librerie che ruotano andando a chiudere e ad aprire spazi. Attenzione all’illuminazione che per essere operativi al p.c. senza rovinarsi gli occhi deve essere indiretta per evitare fastidiosi riflessi sullo schermo: ottima quella di lampade che vadano a proiettare la luce verso il soffitto per poi farla ricadere nella stanza. Attenzione al modello di sedie e poltrone, ovviamente, per evitare il mal di schiena: lo sgabello su cui mangiamo in cucina non va bene per stare otto ore davanti al computer.
Anche gli psicologi, nell’universo di Nettuno che richiede adattamento e flessibilità, felice confusione di spazi senza più confini precisi, gestione dell’isolamento nel paradosso di una socialità iperstimolante, ma sempre più vissuta in proiezione, hanno il loro bel da fare. Molti articoli di giornale hanno dato spazio al tema della depressione in aumento nel periodo post lockdown e i fatti di cronaca evidenziano come la pazzia, tra omicidi e violenze, continui a dilagare soprattutto nelle famiglie.
La casa 4^ è certamente legata alla psiche inconscia e a tutte le sue derive familiari e le case 8^ e 12^, naturali alleate della 4^, fanno da sponda con i loro psicoterapeuti, psicopompi, medici e operatori olistici. Se prima il lavoratore che andava in ufficio anche con la febbre era considerato alla stregua di un eroe, oggi è un potenziale assassino; se le chiacchierate davanti alla macchinetta del caffè erano un piacevole diversivo, quasi un rito di gruppo a cui non ci si poteva sottrarre, ora sono state sostituite dalla pausa solitaria nel salotto di casa. Sembra davvero di vedere Nettuno col suo tridente che passa dalla collettività della casa 11^ in cui è esaltato alla solitudine piena di suggestioni sociali smaterializzate della casa 12^, talvolta cariche di follia.