È l’evento clou del mese, un’entrata prestigiosa che chiude in bellezza l’anno 2021.
Alle ore 11 e 45 del 5 novembre Venere – Afrodite ha fatto il suo ingresso trionfale nel Capricorno, segno da cui uscirà definitivamente soltanto il 6 marzo del 2022.
Si tratta di un avvenimento di portata eccezionale, poiché abitualmente Venere si sposta con regolarità in meno di un mese per segno.
Quando compie i suoi ciclici “anelli di sosta” che durano un po’ più di quattro mesi, enfatizza le caratteristiche più evidenti del segno zodiacale dove ha scelto di trattenersi.
Va rilevato che il corpo celeste dell’attrazione erotica compie soltanto cinque soste nell’ambito di un secolo, mentre il ciclo completo di rivoluzione è della durata di 249 anni.
E il numero cinque non è affatto casuale!
Cinque infatti sono le combinazioni di Venere che ci toccano in sorte quando nasciamo. Il nostro segno solare può ospitare Venere infatti nello stesso segno di nascita, oppure in due segni prima o in due segni dopo, per un totale appunto di cinque possibilità.
E pure cinque sono i ciclici anelli di sosta che il pianeta forma nell’arco di moltissimi anni.
Così come l’essere vivente ha cinque modalità amatorie che si regolano in base al moto del Sole, lo stesso si potrebbe dire del ritmo amatorio di un secolo in base alle cinque soste venusiane, risultato di cinque diverse combinazioni.
Il dato curioso da rilevare è tuttavia l’interessamento dei segni zodiacali nel corso delle cinque “stazioni di posta”.
All’interno di 249 anni Venere alterna le sue soste bilanciandosi armonicamente tra i segni dell’area femminile e i segni dell’area maschile. Quindi nell’arco di due secoli e mezzo si parla di cinque più cinque soste.
Ora negli ultimi anni i segni toccati sono regolarmente Ariete, Scorpione, Gemelli, Leone/Vergine e Capricorno. Per la nostra scuola proprio questi sono i segni che ospitano idealmente il domicilio o l’esaltazione di Marte, Plutone, Sole, Mercurio, Y – Eolo tutti appartenenti all’area maschile dei segni zodiacali.
Se andiamo indietro nel tempo osserviamo però che i segni femminili, Bilancia, Toro, Sagittario, Aquario/Pesci e Cancro sono toccati con la medesima frequenza e regolarità. I suddetti segni appartengono all’area femminile in quanto idealmente ospitano il domicilio o l’esaltazione di Luna, Venere, X-Proserpina, Saturno in veste di Atena, Giove e Nettuno, astri che parteggiano per “l’altra metà del cielo”.
Il passaggio da un ciclo all’altro non è mai netto, ma si svolge intercettando progressivamente i segni immediatamente prima e dopo.
L’epoca attuale che va dal secondo dopoguerra al momento presente ed è agganciata al ciclo maschile. La precedente si situa tra gli inizi del 1800 per arrivare a ridosso della seconda guerra mondiale e si contraddistingue per le cinque soste di Venere in segni femminili. Se andiamo ancora indietro nel tempo ritroviamo il 1700 percorso interamente dal ciclo maschile, mentre tra la metà del 1500 e la metà del 1600 ritroviamo le “puntate” venusiane nei segni femminili.
Scopriamo così che l’epoca del pieno Romanticismo ottocentesco e del Barocco sono contraddistinte dalla colorazione venusiana femminile, mentre il secondo dopoguerra fino ad oggi e dell’Illuminismo sono individuati dalla colorazione venusiana maschile.
Il transito di Venere imprime così un comportamento amatorio distintivo per intere epoche. Anche perché, non dimentichiamo che i nati di quell’epoca posseggono statisticamente una posizione maggioritaria su tutte le altre di quelle insistenti Veneri. Non desta stupore se nell’era attuale incontriamo, a prescindere dal segno solare, tantissime Veneri in Ariete, Scorpione, Vergine, Gemelli, Leone e Capricorno.
È per via del moto venusiano più insistente nei segni maschili.
Ma come si manifesta il trend of love nelle due alternative possibili?
Si direbbe che uno slancio amoroso più passionale e meno emotivo connota le soste di Venere quando è nei segni maschili; compare una maggiore libertà sessuale con esperienze più frequenti e in certi casi una felice uscita dai tabù. Per contro assistiamo a una difficoltà a vivere autenticamente il sentimento d’amore come altruistico dono di sé. Non sono estranee al ciclo maschile venature di prepotenza e a volte sadismo.
Completamente diverso lo stato d’animo di chi ama quando Venere si trova nel ciclo femminile alternativo. Il sentimento si tinge di pathos, le esperienze erotiche pur molto sensuali, si orientano verso amori unici, idealizzati per tutta la vita o addirittura oltre la vita, per l’eternità. Come rovescio della medaglia sorgono tendenze masochistiche o mistiche.
Dal dopoguerra agli anni Duemila Venere nell’area maschile non lascia dubbi riguardo all’impostazione disinvolta, individualista e spregiudicata dell’ars amandi, che, con l’acquisizione di una sempre più ampia liberazione sessuale da parte della donna, prevale in una società ormai completamente smaliziata.
Per contro l’Ottocento è il secolo dell’amore romantico per eccellenza (ma anche quello di un soffocante puritanesimo), mentre il secolo dei Lumi fu pervaso da un eros libertino dove si mosse un personaggio seduttore impenitente come Giacomo Casanova.
La tonalità lirica, gli amori unici voluti da Venere nel ciclo femminile risuona infine tra la fine del 1500 e tutto il 1600.
Conviene forse ricordare che l’anno della prima edizione londinese del capolavoro di amore che va oltre la morte, Giulietta e Romeo, raccontato da William Shakespeare, fu proprio il 1597?
Ma rituffiamoci nel nostro frenetico presente che vede comparire adesso dopo otto anni la sosta di Venere in Capricorno.
Come ci costringerà a comportarci il pianeta del desiderio?
Sarà una lunga stagione in cui si imporrà un modus amandi caratteristico del decimo segno dello Zodiaco in cui l’amore si misura sul rispetto dei patti e sulla durata delle relazioni, pur non negandosi alle gioie della passione.
Nel Capricorno splende infatti il saggio Saturno in domicilio primario che fa vedere la persona amata nella sua nuda e cruda realtà, spogliandola di ogni illusione romantica. Il secondo domicilio, Urano, regala la scelta di partner con cui condividere interessi comuni e che possano offrire all’occorrenza appoggi e sostegni.
L’esaltazione di Marte colora invece Venere di un ardore nascosto dietro lo schermo di freddezza, il tipico ghiaccio bollente pronto a scintillare di inconsueta passionalità.
La cosignificanza con la casa 10^, infine settore del successo, porta poi, a raggiungere l’eminenza e le mete che si sono prefissate grazie alle proprie doti artistiche e creative. Alcune volte è l’amore con persone di alto profilo a condurre all’elevazione sociale. Altre ancora è la particolare avvenenza, altera e distante a fare da calamita per attrarre persone di prestigio o di potere che giovino in seguito alla realizzazione personale.
La sofisticata Marta Marzotto possedeva questa Venere che le consentì di unire arte e sentimento, sia pure in una relazione clamorosamente fuori dagli schemi correnti come voleva appunto il suo segno solare, i Pesci.
Restando al Sole Pesci anche in Michail Gorbaciov ritroviamo una devozione totale verso l’amata Raissa, tenace compagna di lotta nel liberare il suo paese dall’oppressione dell’apparato sovietico.
Il mitico playboy di lusso Porfirio Rubirosa invece, affascinante e disinibito Aquario, seppe scalare l’alta società del suo tempo grazie all’attrattiva concessagli da Venere Capricorno.
Il potere riflesso di vere e proprie regine della scena culturale e politico mondana tra gli anni Cinquanta e Sessanta, contò moltissimo senz’altro per il Capricorno Aristotele Onassis; si accompagnò infatti prima alla Sagittario Maria Callas (esibiva anche lei Venere in Capricorno) poi a Jacqueline Kennedy.
Risalta l’irrequieta componente marziana e uraniana del Capricorno nello Scorpione Richard Burton, che seppur tormentata ebbe in sorte una lunga stagione di amore forse mai del tutto interrotto (sono sepolti uno accanto all’altra) con la seducente Liz Taylor.
Resistentissimo fino alla morte per suicidio il legame tra l’Aquario Eva Braun con Adolf Hitler; e le si può rimproverare tutto tranne la coerenza che questa Venere continuò a infonderle.
Tornando ad oggi altra donna Aquario dotata di Venere in Capricorno è l’allegra Claudia Mori che con il marito Adriano Celentano (peraltro Capricorno con Venere nel segno) ha costruito un invidiabile sodalizio canoro e affettivo. Dura ormai di più di mezzo secolo!
Nel transito odierno Venere nel Capricorno gode di un vantaggio abbastanza eccezionale. Il pianeta non è mai toccata da aspetti celesti negativi. Sintetizzando al massimo Venere beneficia del lungo appoggio di Urano in Toro, di quello di Nettuno in Pesci e della congiunzione di Plutone. Marte è pure sempre positivo partendo dallo Scorpione e avvicinandosi alla congiunzione capricornina a fine inverno. Non sfuggono alla regola Saturno sempre in angolo felice dal vicino Aquario e infine il provvido Giove che regalerà dai Pesci il magnifico sestile a fine gennaio - febbraio.
Questa singolare benedizione da parte di tutto l’Olimpo planetario è abbastanza rara. Per esempio nel precedente passaggio in sosta del 2013 e 2014, Venere in Capricorno si trovò afflitta dal quadrato di Urano in Ariete e dalla persistente opposizione di Giove nel Cancro.
In questa tornata invece il pianeta avrà modo di risplendere senza intralci e lesioni, libera di far piovere i suoi favori.
Fortuna per i colpi di fulmine che si verifichino con il tipico effetto sorpresa che Urano bendisposto fornirà. La classica impassibilità sarà scossa dall’appello dei sensi, anche se rimarrà la capacità di non farsi illusioni e sogni a occhi aperti.
Con Plutone e Marte al fianco di Venere l’amore sarà condito dalla spezia della conquista, della sfida difficile, della scalata paziente ma sicura.
Cuori di pietra e cuori di ghiaccio, prima impenetrabili, saranno pronti a capitolare!
Nettuno sempre benevolo fornirà il tesoro dell’adattabilità alle esigenze dell’altro/a e consentirà di viaggiare all’unisono. I viaggi fisici sono senz’altro un richiamo di condivisione per la coppia, ma resta ancor più la scoperta dell’altro da sé a connotarsi come l’esperienza più esaltante.
E la fedeltà?
Di solito Venere in Capricorno non è poi così fedele come molti dei detentori del pianeta affermano. Questa posizione può infatti, se dura nel tempo, mostrarsi più affettiva che sentimentale in senso stretto. Le evasioni non sono così frequenti, ma non si riesce neanche a resistere alle tentazioni dell’eros quando capitano. In special modo poi se il Sole si ritrova in segni avventurosi e trasgressivi come il Sagittario, lo Scorpione, l’Aquario e senza scordare i lirici Pesci.
In questo giro venusiano l’appoggio costante dell’impetuoso Marte obbliga qualsiasi tipo di incontro e di legame che poi seguirà a non fare a meno mai della componente passionale dell’amore. Plutone, ulteriore elemento di intensità erotica, conferma l’importanza del desiderio come forza corroborante dell’intesa, desiderio che si deve presentare come unico e insostituibile. E ad ogni modo Urano, Nettuno, Saturno poi Giove, tutti plaudenti Venere in Capricorno compongono una sinfonia planetaria perfetta per chi sappia dimostrare impegno, volontà di durata, adattabilità e compenetrazione reciproca.