Feste, allegria, divertimento, luci colorate sono tutti elementi riconducibili alla casa 5^ del tema natale, co-significante del segno del Leone che, come è noto, è dominato dal Sole. Teatri, cinema, discoteche, pub, ristoranti e tutto ciò che può allungare e illuminare la notte, compresa quella dell’ultimo dell’anno, converge sul quinto settore quasi a ricordare proprio quel Sole che non conosce tramonto. Una forte presenza planetaria in casa 5^ può spingere inconsciamente a dormire poco o a fare molta vita notturna per dilatare il giorno alla massima potenza ed esorcizzare, al contempo, l’atavica paura dell’oscurità, che poi è la paura della morte.
Infondo questa simbologia leonina ci ricorda i riti propri del solstizio d’inverno, legati alle antiche celebrazioni del Sol Invictus, che vedono il Sole finalmente risorgere dalle tenebre. L’astro arriverà al suo trionfo dopo l’equinozio di primavera, quando le ore di luce inizieranno a superare quelle di buio: l’equinozio di marzo, non a caso, apre la stagione dell’Ariete, segno in cui il Sole è in esaltazione.
Se, però, parliamo della gioia intima di un focolare domestico natalizio la mente va subito alla casa 4^ e al segno del Cancro a cui, per opposizione dialettica, spetta il compito di riequilibrare il solstizio invernale, con tutto il suo carico di freddo e ombre, che il Capricorno introduce nell’eterno ripetersi del ciclo naturale. Il Cancro è governato dalla Luna che è un luminare, proprio come il Sole. Il Cancro, per altro, entra in scena con la potenza simbolica del solstizio d’estate: è quindi sbagliato pensare a questo segno unicamente nei suoi aspetti introversi, introspettivi, ermetici. In realtà il Cancro è portatore di una luce calda come quella leonina, forse, semplicemente, più delicata: si sa, infatti, che sul piano personale il Cancro dimostra attitudini protagonistiche quanto il Leone, anche se certamente sono sorrette da atteggiamenti più passivi e meno sfacciatamente teatrali. Infondo a pensarci bene il fuoco del ceppo natalizio, le candele accese nelle case, nei presepi e sui davanzali delle finestre sembrano voler riportare l’uomo ad un contatto diretto con le proprie emozioni più infantili e genuine che profumano di neve, di ricordi bianchi, di dolci e memorie familiari, tutte connotazioni tipiche del Cancro. E che dire della Sacra Famiglia e del “divino bambino” deposto nella mangiatoia che dominano, attraverso una vasta e antichissima iconografia, la rappresentazione del Natale cristiano? Costituiscono certamente un perfetto incontro tra i significati della casa 4^, la famiglia, e della 5^, i figli.
Certamente il tema natale personale con i suoi valori di casa 4^ e 5^ può darci delle indicazioni interessanti sulle diverse disposizioni delle persone verso le riunioni familiari e le feste, comprese quelle che caratterizzano questo periodo dell’anno.
In generale, però, si può dire che l’Ariete più che lo spirito natalizio coltivi la propensione militare alla serrata organizzazione degli eventi per cui lo troverete facilmente impegnato su più fronti per far funzionare la grande macchina delle feste: Babbo natale per un giorno, decoratore a cottimo, dj l’ultimo dell’anno. Essere protagonista gli piace, ma non chiedetegli di cantare in chiesa.
Il Toro, invece, è facile immaginarlo cantore nella messa di mezzanotte. Se la voce è il suo strumento preferito, la cucina è il suo habitat naturale: sarà lui a invitarvi a un pranzo natalizio con i fiocchi per farvi assaggiare le sue ultime creazioni o a regalarvi un cesto di leccornie in grado di sfamarvi per almeno un anno. Non aspettatevi altro, però!
I Gemelli penseranno ai giochi: dalla tombola al Monopoli, ce ne sarà per tutti. Senza contare videogiochi e scherzi di ogni genere. Perfetto come ospite se avete dei bambini e ideale come one man show a capodanno, bisogna solo evitare che inizi a raccontare barzellette poco appropriate o che passi tutto il tempo su whatsapp. Non è esatto dire che torni ragazzino perché è Natale: in realtà è da sempre il Peter Pan dello Zodiaco.
Il Cancro è il Natale in persona: sue sono tutte le tradizioni, gli anziani di famiglia, i nipoti, le vecchie decorazioni, le tovaglie con motivi festosi che si trasmettono da generazioni. Lui ama il Natale perché ama la famiglia, la ama anche quando non ce l’ha o ne ha perso dei pezzi. Per questo è triste anche se è la sua festa preferita, perché ci sarà sempre qualcuno che se ne è andato, fosse anche solo il bambino che un tempo è stato lui e che ora non è più.
Il Leone è il vip delle feste, quello che tutti riveriscono come fosse un personaggio, e spesso lo è davvero. Tendenzialmente non ama trascorrere le festività in casa, anche perché preferisce che le cose girino attorno a lui: è attratto da situazioni sociali allargate e ristoranti prestigiosi, dove tutto è stato studiato a perfezione per accogliere sua maestà. Se lo invitate da voi si presenterà con tanti di quei regali che Babbo Natale a confronto sfigurerebbe. È generoso e ottimo compagno di balli e bevute a capodanno.
La Vergine si assenta dalle feste come da tutto ciò che non ha uno scopo pratico e produttivo. Se lavora su turni tenterà di farsene dare uno a Natale o farà gli straordinari, a meno che non la coinvolgiate in qualche attività di servizio ai poveri o ai più sfortunati: allora si dimostrerà disposta a sacrificare il suo tempo. Per il resto sarà contenta solo di un regalo tecnologico o che abbia a che fare con i suoi hobby. Il capodanno spesso lo detesta perché è troppo dispendioso.
La Bilancia ama tutte le feste e quindi tendenzialmente anche il Natale e il Capodanno. È un’ottima padrona di casa: lui è un gentleman inglese come non se ne trovano più e lei una nobildonna che pare uscita da un romanzo storico dell’800. Se siete ospiti di una Bilancia per Natale non vi mancherà nulla, compreso lo spazio per una bella chiacchierata che va assaporata come un buon vino invecchiato. Attenzione a cosa le regalate, però: ha gusti molto raffinati. Per Capodanno il suo sogno segreto è il concerto di Vienna.
Dello Scorpione si sa sempre poco o nulla: figuriamoci se si può immaginare come passa il Natale. Può essere in fuga da una famiglia che non sopporta più e cedere alla tentazione di un viaggio all’ultimo minuto con perfetti sconosciuti, oppure sceglie proprio questo momento per affrontare questioni familiari delicate. È un provocatore nato: se proprio deve, preferisce essere buono gli altri 364 giorni dell’anno in controtendenza al resto dell’umanità. Il Capodanno, anche se non è un viveur, sorprendentemente gli piace. Può anche passarlo da solo, ma questa storia della fine di un ciclo e dell’inizio di un altro lo esalta.
Il Sagittario è un segno natalizio: un po’ Babbo Natale con la pancia prominente se è un Sagittario di tipo gioviano, un po’ super esperto di viaggi e vacanze per l’ultimo dell’anno se è della tipologia nettuniana perennemente proiettata altrove. In ogni caso è davvero uno spasso: cucina bene, è un giocherellone adatto a bambini e adulti non cresciuti. E parla di tutto: filosofia, musica, arte, nuove tendenze. L’unico problema è che una volta partito non riuscirete a trovare il bottone per spegnerlo. Però guardate il lato positivo: se siete stanchi dopo un anno di affanni e lavoro, con lui risparmierete anche il fiato.
Il Capricorno del Natale ama solo il riverbero che si vede nelle montagne, nei ghiacciai, nella neve. Adora sciare e scalare vette; adora la natura aspra e fredda di questo periodo che rispecchia il suo animo coriaceo. Le feste le tollera, ma non le ama. Può, però, sorprendere alla fine di un pranzo o di una cena: quando tutti si “spengono” perché troppo satolli, lui, che è sempre moderato, anche nel cibo, vi si avvicinerà con un bicchiere di grappa o di amaro in mano per fare due chiacchiere in solitaria con voi. E lì scoprirete che ha anche un cuore.
L’Acquario è naturalmente la musica del Natale. L’avete visto fare le cover dei Maneskin in quel locale nuovo due settimane fa tutto vestito strambo e adesso vi compare davanti in giacca e papillon pronto a suonare come organista ufficiale in chiesa alla messa di mezzanotte. Chi l’avrebbe detto? E non è tutto: è uno di quelli che si ferma in piazza per fare gli auguri a tutti, bere il vin brulè e che si presta, all’occasione, perfino per qualche particina nel presepe vivente. Poi torna in famiglia, ammesso che ne abbia una o solo una: come è noto è poco tradizionale.
I Pesci sono lo spirito del Natale, quel senso ultimo di connessione totale tra tutte le cose e le persone. Non è il Natale in sé che interessa a questo segno, ma è il suo significato di accesso a una dimensione diversa. Sul piano pratico, però, i Pesci fanno pasticci: lasciate che scrivano poesie e filastrocche, ma niente commissioni tipo comprare regali o fare la spesa, si dimenticherebbe gli uni e sbaglierebbero clamorosamente l’altra prendendo tutte cose che non vi servono. Il capodanno non lo amano. Per loro, infondo, il tempo, per citare Sant’Agostino, è una dimensione dell’anima.