“Anche se le probabilità non sono grandi, se solo c'è un piccolo spiraglio, il nostro obbligo morale è di fare ogni tentativo per il dialogo tra le parti se sarà richiesto": lo ha detto il premier israeliano Naftali Bennett nella riunione di governo a Gerusalemme dopo essere volato prima a Mosca per parlare con Vladimir Putin, poi a Berlino per incontrare il cancelliere Olaf Scholz. Bennett ha inoltre avuto un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky per cercare una mediazione.
In volo con uno degli aerei usati dal Mossad - nel giorno in cui le prescrizioni religiose che segue non gli permetterebbero neppure di salire su un’auto - Naftali Bennett ha lasciato in gran segreto Israele, ed è atterrato alla corte dello “Zar” nel tentativo di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina: è il primo leader internazionale a visitare il Cremlino da quando Putin ha iniziato l’invasione dell’Europa orientale. Lo sfondo di tale manovra diplomatica? Il caso del nucleare iraniano: i raid israeliani sugli avamposti in Iran sarebbero, infatti, coordinati con i russi.
I due hanno poi parlato di nuovo al telefono domenica, giornata in cui Bennett ha sentito anche Scholz e Macron, mentre Putin ha avuto contatti telefonici anch’egli con il presidente francese e con il turco Recep Tayyip Erdogan: i risultati, per ora, non sembrerebbero strabilianti. Anzi.
Proviamo ad analizzare la sinastria tra il primo ministro israeliano con il presidente ucraino – Volodymyr Zelensky – e con l’omologo russo – Vladimir Putin, in modo da conoscere in anticipo se davvero la sua azione diplomatica possa risultare efficace e far placare questo inutile quanto devastante conflitto.
Naftali Bennett è nato il 25 marzo 1972 alle ore 20:00 a Haifa, Israele: teniamo presente che l’ora di nascita del politico non ha un rating altissimo di attendibilità, pertanto consideriamo nella nostra analisi soprattutto la posizione dei suoi pianeti nei segni piuttosto che nelle case per effettuare l’analisi comparativa con gli altri due politici.
Sole nei gradi marziani dell’Ariete, ascendente in quelli plutonici dello Scorpione, Sole e Plutone come astri più stimolati di tutto il tema di nascita: il primo è in aspetto a Saturno, Nettuno e Plutone; quest’ultimo pianeta forma un trigono con la congiunzione Marte/Saturno tra Toro e Gemelli posizionata sulla cuspide dell’ottava casa e una quadratura con Giove.
Un tema natale che - se l’ora di nascita fosse effettivamente corretta – mette in luce una vena plutonica piuttosto accentuata, il che sarebbe alquanto calzante con la sua carriera di politico e risulterebbe essere uno strumento efficace nel delicato compito di mediatore tra due fronti in guerra. Sappiamo, infatti, quanto il pianeta Plutone – e per estensione il segno dello Scorpione e l’ottava casa – siano intrinsecamente legate alla politica e a tutto ciò ruota intorno a questo settore, troppo spesso contaminato da non sempre limpidi interessi personali di carattere economico e di potere.
Volodymyr Zelensky è invece nato il 25 gennaio 1978, alle ore 14:00 a Krivoj Rod, Ucraina: Sole nei gradi uraniani dell’Acquario in nona casa, ascendente in Gemelli congiunto con Giove in prima casa.
Interessante la serie di aspetti – molti dei quali risultano essere sorprendentemente precisi – tra i pianeti del leader israeliano e quelli del presidente ucraino: primo tra tutti notiamo la quasi esatta congiunzione tra le due Lune - entrambe nel patriottico e conservatore segno del Leone – indice di una sensibilità emotiva sostanzialmente molto simile, diretta verso il raggiungimento e il consolidamento del proprio prestigio e potere personale per Bennett (in quanto l’astro è culminante in decima casa, settore legato alla carriera, al successo e alla visibilità pubblica), mentre quella di Zelensky campeggia nel settore opposto, la quarta casa, sinonimo di grande attaccamento emotivo alla propria patria, al popolo e alla nazione. L’astro d’argento risulta infatti strettamente congiungo con il Fondo Cielo, in trigono a Nettuno congiunto a sua volta al Discendente.
Marte in Toro di Bennett forma un sestile con quello in Leone di Zelensky e un trigono al suo Sole in Acquario; il Sole e Plutone dell’israeliano sono in aspetto a Marte in Leone e alla congiunzione Sole/Venere dell’ucraino: intrecci celesti eloquenti, che si potrebbero rivelare di effettivo ed energico sostegno - per lo meno simbolico - alla resistenza di Kiev nei confronti dell’invasione russa. Tale supposizione troverebbe inizialmente terreno fertile considerando anche degli aspetti che Saturno in Gemelli di Bennet – pianeta che simbolicamente identifica la legge, ma anche la capacità di mediazione e la volontà di creare delle solide fondamenta per la ricostruzione - forma con i pianeti personali di Zelensky, ovvero un sestile quasi esatto con Marte e un trigono alla congiunzione Sole/Venere.
Mercurio in Ariete del primo ministro israeliano – pianeta della comunicazione, dello scambio di idee, del commercio e degli spostamenti - forma interessanti aspetti angolari sia armonici che dissonanti con i pianeti del presidente ucraino, specie con la Luna, Nettuno, Mercurio e Plutone.
Questi elementi rafforzano ulteriormente i complessi disegni celesti sinastrici che altri astri formano, ovvero il quadrato tra Marte e Saturno, tra Urano e Mercurio e tra i due Saturno: rapporti estremamente difficili e delicati, se considerati al netto del ruolo di mediatore richiesto al primo ministro israeliano.
Interessante notare che il Medio Cielo di Zelensky, posizionato 20° dell’Acquario così come la Luna ai 17° del Leone, sia intercettato dal pesante quadrato celeste tra segni fissi formato da Saturno in Acquario e da Urano in Toro. A dar man forte ci penserà Marte, quanto il 5 aprile 2022 si congiungerà a Saturno ai 22° dell’Acquario, portando Volodymyr, molto probabilmente, a compiere sacrifici legati a scelte piuttosto dolorose che avranno comunque un impatto sostanziale sulla sua carriera di leader e sulla sua reputazione internazionale.
Veniamo ora alla sinastria tra Bennett e il presidente russo Vladimir Putin che, nei principali data base astrologici mondiali, dovrebbe essere nato il 7 ottobre 1952 alle ore 09:30 a San Pietroburgo, Russia. L’uso del condizionale, in questo caso, è doveroso, in quanto siamo di fronte ad un personaggio estremamente controverso e per certi versi avvolto nel mistero, puntualmente descritto - sulla base della sua biografia - come un leader autoritario che esercita il suo potere grazie al suo passato da spia, da teppista di strada, da judoka, da politico, da Comandante in Capo, da politico navigato, da funzionario sovietico che lavorò per i servizi segreti del KGB dal 1985 al 1989.
Sole in Bilancia in undicesima casa congiunto a Mercurio e a Saturno in dodicesima, ascendente nei gradi plutonici dello Scorpione: se l’orario di nascita di Putin e di Bennett fossero effettivamente corretti, avremmo una congiunzione quasi perfetta al grado tra i due ascendenti, punto iniziale d’incontro su come i due si proiettano al mondo e in quale modalità veicolano i valori espressi dai rispettivi segni solari - opposti e complementari – quali l’uno Bilancia e l’altro Ariete.
Ciò che catalizza, poi, la nostra attenzione su quest’altro complesso intreccio sinastrico è la posizione della Luna in Leone di Bennett, congiunta strettamente al Medio Cielo e a Plutone di Putin, in aspetto a Venere, Marte, Mercurio, Giove, Saturno e Nettuno del leader russo.
La Luna in Gemelli di Putin forma anch’essa interessanti aspetti angolari con i pianeti di Naftali, in quanto in rapporto a Marte, Sole, Plutone, Nettuno, Saturno.
Considerando le simbologie di patria, nazione, radici, politica e storia che la Luna porta intrinsecamente con sé, il fatto che l’astro d’argento formi una nutrita serie di aspetti tradizionalmente considerati come positivi, è già un buon segnale, tenendo anche conto della congiunzione tra Urano dell’israeliano e il Sole del russo.
Veniamo ora alle criticità: Mercurio di Bennett è dissonante al Sole, a Saturno e a Urano di Putin, così come Plutone lo è a Marte, e i due rispettivi Urano sono in reciproca quadratura.
Anche qui, come nell’analisi sinastrica precedente, abbiamo diversi assist positivi, ma anche alcuni aspetti difficili; una sostanziale differenza tra i due confronti però c’è: la sinastria tra Putin e Bennett risulta più stimolata dal punto di vista emotivo – visto il grande coinvolgimento delle rispettive Lune nei confronti dei pianeti dell’altro – ma siamo sicuri che il presidente russo dia effettivamente ascolto alle richieste diplomatiche del suo omologo israeliano?
Tenendo conto di questa complessa analisi, è condizione necessaria che per aprire un tavolo serio di trattativa tra tutti i soggetti coinvolti, Vladimir Putin si fidi di Bennett o di un altro interlocutore super partes; una mossa che l’Occidente poteva infatti risparmiarsi era quella di portare all’immediato isolamento la Russia: avrebbe potuto adoperarsi fin da subito utilizzando raffinati e moderni strumenti diplomatici per riportare il governo del Cremlino su una strada decisamente più ragionevole?
Interessante dare un veloce sguardo ai transiti che sta vivendo il mediatore Bennett in questo delicatissimo momento storico: Plutone, ormai alla fine del Capricorno, sta formando un trigono a Marte in Toro – astro che governa la sesta casa natale, quella relativa al lavoro – mentre Saturno in Acquario ha appena formato un trigono con Urano radix ed ora è in esatta quadratura a Venere e in precisa opposizione alla Luna di nascita.
Marte, che nelle sue svariate simbologie annovera anche quella di guerra e di combattimento, è il principale attore che sta sconvolgendo, con la sua energia dirompente e con una millimetrica precisione riguardo l’attuazione degli avvenimenti, il cielo del politico proprio in questi giorni: in quadratura all’Ascendente e in opposizione al Medio Cielo, sta formando anche un trigono a Marte, a Saturno e a Plutone, oltre che un sestile al Sole e a Nettuno di nascita.
Interessantissimo e straordinariamente emblematico il Nodo Lunare radicale – posizionato ai 2° dell’Acquario – coinvolto dalla storica congiunzione Giove/Saturno prima, e da quella di Venere/Marte poi, segno di quanto sia simbolicamente importante a livello personale il ruolo che l’israeliano - ma anche altri capi di Stato – è stato richiamato a coprire in questi giorni.
Le guerre, purtroppo, ci sono sempre state e molto probabilmente l’uomo le continuerà a provocare per assecondare un suo arcaico istinto di supremazia e di prevaricazione sull’altro: sperando che il conflitto russo/ucraino possa cessare al più presto, l’umanità si dimenticherà presto di questa triste pagina della Storia, tornando molto probabilmente a badare ai propri interessi personali.