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SOLSTIZIO D'INVERNO 2023

a cura di Sandra Zagatti
 

La prossima stagione invernale si prospetta importante, con diversi eventi celesti significativi. Innanzitutto, è inaugurata dal rientro definitivo di Giove in Ariete (il 20 dicembre), quasi contemporaneo all’ingresso del Sole in Capricorno (il 21).

Come già ricordato altrove, Giove sarà relativamente veloce in questa fase successiva all’anello di sosta, infatti transiterà in Ariete sempre con moto diretto ed entrerà in Toro già il 16 maggio. Intanto, riscalderà questo inverno con la sua energia propositiva! È un Giove che amplifica le simbologie arietine di volontà, coraggio, iniziativa, ricevendo in cambio una letterale accelerazione delle proprie caratteristiche, espressioni, manifestazioni: c’è tanta voglia di recuperare fiducia e c’è urgenza di trovare modalità efficaci per sostenerla, nonché per tradurla in azioni lungimiranti ma decise.

Anche perché, all’interno di questa stessa stagione, Saturno concluderà il suo passaggio in Acquario per entrare in Pesci il 7 marzo. Sarà dunque un supervisore di ogni slancio progettuale e di ogni dinamica politico-sociale, prima di fare altrettanto in un segno di valenza universale. Diciamo che si tratterà di una specie di esame di maturità… durante il quale Saturno verificherà le nostre intenzioni ma anche i nostri comportamenti, per aiutarci a uscire dalle nebbie ideologiche e ri-strutturare stili di vita consapevoli, coerenti, responsabili, sia a livello individuale che collettivo.

In effetti sarebbe l’ora. Ma se finora, appunto, ci siamo trascinati in una sopravvivenza sterile, tra attaccamento al passato e paura del futuro, resistendo al flusso del divenire o adeguandoci ad esso più per forza che per scelta, il cielo sembra ricordarci che siamo davvero di fronte a una porta: non aperta ma senz’altro socchiusa, comunque apribile. Un ultimo inverno prima di qualcosa di nuovo, anzi diverso. Non a caso, Plutone stesso transiterà in Acquario dal 23 marzo al 10 giugno, per un primo passaggio temporaneo e sicuramente breve a inizio segno, ma che per qualche mese (dopo quindici anni in Capricorno!) modificherà le sinergie zodiacali in modo sottile e profondo. Al momento è soltanto una prospettiva, che tuttavia conferma il valore trasformativo di questo ultimo inverno che precede (e prepara) la primavera… Resta il fatto che quella soglia tra prima e dopo, già simboleggiata dal solstizio, è soltanto un suggerimento, un invito, un’opportunità, ma sta a noi varcarla.

In tal senso, è interessante notare due congiunzioni veloci ma significative che avverranno contemporaneamente, il 2 marzo. Mi riferisco a Venere-Giove in Ariete e a Mercurio-Saturno a fine Acquario: da un lato i due tradizionali pianeti benefici, che nel segno degli inizi rilanciano la fiducia e l’entusiasmo propositivo, nonché la capacità individuale di fare la propria parte; d’altro lato i pianeti più legati al pensiero, che qui uniscono la razionalità all’intuizione, ricevendo dal segno di Urano una spinta verso il rinnovamento comune, fatta di coscienza collettiva e condivisa progettualità.

Intanto, Marte prosegue il suo lungo transito in Gemelli, ma con il ritorno al moto diretto il 12 gennaio entra nella terza e ultima fase del suo anello di sosta, in attesa di lasciare il segno il 25 marzo, dopo sette mesi. Ciò sottolinea il tenore di svolta del mese primaverile per eccellenza e, nel frattempo, la potenza preparatrice della stagione invernale che ci aspetta. È una sorta di gestazione: simile a quanto avviene in natura, con un’apparenza superficiale di immobilità che comunque nasconde e protegge l’invisibile processo di trasformazione in corso.




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