Relegata dall’illuminismo alla sfera dell’oscuro e dell’irrazionale, condannata dalla scienza ad una “damnatio memoriae” di lungo corso, esclusa dai palazzi del sapere istituzionale, come le Università, con rare eccezioni nel mondo, dove un tempo, invece, aveva un posto, l’astrologia sembra rinascere in questo scorcio del nuovo millennio.
Complice l’atmosfera new age che da anni prepara la coscienza collettiva all’avvento dell’era acquariana, complici le nuove generazioni che sembrano amare particolarmente questa disciplina che, contrariamente ai pregiudizi radicati nella cultura di massa, è molto più pregna di logica e razionalità di quanto non sembri a livello mediatico, l’astrologia è diventata di recente il filo narrativo di libri e serie televisive. Da arte di predire il futuro guardando il cielo a musa ispiratrice per gli storyteller il passo è breve.
L’astrologia è un sapere antichissimo che si è espresso, attraverso il suo particolare linguaggio simbolico, nelle più varie culture. I Magi, di cui parla la Bibbia, che seguirono la stella per trovare il Dio incarnato, probabilmente erano astrologi dediti a scrutare e studiare il cielo. È celebre l’affermazione del filosofo, poi diventato Santo, Tommaso D’Aquino, secondo cui: “Gli astri inclinano, ma non determinano” a testimonianza che la spiritualità cristiana è tutt’altro che lontana, diversamente da quello che potrebbe apparire da certe affermazioni odierne, dall’astrologia.
L’astrologia per lungo tempo è stata sorella dell’astronomia: si basa, infatti, sullo studio dei moti planetari reali presenti nelle effemeridi che un tempo utilizzavano i naviganti per seguire la rotta. Galileo Galilei nei diciotto anni in cui fu docente a Padova si dedicò anche all’astrologia. Faceva l’oroscopo per se stesso, per sapere come comportarsi con le sue bambine e ne faceva a pagamento. Keplero studiava gli influssi astrali sulla vita dell’uomo.
Le posizioni dei pianeti sono le stesse rilevate dagli astronomi, solo che gli astrologi vi attribuiscono un significato: tale significato diventa quel ponte in grado di collegare macrocosmo e microcosmo, secondo un’idea radicata nella filosofia antica, specialmente in quella ermetica, che vedeva nell’analogia, e quindi nell’espressione “come se”, il fondamento della struttura del reale. I simboli astrologici, in quest’ottica, diventano strumenti atti a comprendere l’uomo nella complessità delle sue dinamiche psicologiche e dei suoi processi mentali logici e creativi.
André Breton, eccelso poeta e critico d’arte francese, che fu il teorico del surrealismo, definì l’astrologia una grande signora, talmente bella e venuta così da lontano che non si poteva fare a meno di sottomettersi al suo fascino. Ben prima di lui, un altro francese, il grande scrittore Balzac, scrisse che “L’astrologia è una scienza immensa che ha regnato sulle più grandi intelligenze”.
Insomma conoscere l’astrologia e praticarla seriamente richiede un buon background culturale che permetta di capire le profonde connessioni tra l’astrologia e le discipline ad essa affini come arte, filosofia, psicologia e spiritualità. E non solo. L’astrologia nella prospettiva postmoderna vuole porsi come possibile scienza del Tempo. Lo Zodiaco è un ponte tra libertà e destino e nel suo sviluppo è assolutamente logico tanto che Lisa Morpurgo, letterata e celebre studiosa, tentò un’affascinante speculazione metafisica in cui dimostrò come la struttura base dello Zodiaco fosse quella del DNA.
Lo psicologo analitico Carl Gustav Jung, l’allievo “eretico” di Freud fu uomo di straordinaria cultura e vastissimi interessi. Codificò un approccio diverso alla psicoanalisi rispetto a quello classico freudiano, avvalendosi delle sue sterminate conoscenze nel campo della mitologia, dell’alchimia, dell’arte e perfino dell’astrologia. La sua forte spinta ad indagare campi ritenuti di “confine” e in alcuni casi totalmente non scientifici, nasceva dall’idea che la complessità dei simboli che affioravano nei sogni e nelle visioni degli uomini, si trovasse ugualmente stratificata, mediante gli archetipi, in quell’inconscio collettivo emergente nelle produzioni culturali di tutti i tempi. Il noto “principio di sincronicità junghiana” che sancisce un legame tra due eventi che avvengono contemporaneamente, connessi tra loro, ma non in maniera causale, può rappresentare un’interessante chiave di lettura dei fenomeni astrologici.
Jung in psicologia e alchimia scrive: “La scienza cominciò con le stelle, nelle quali l’umanità scopre le dominanti dell’inconscio, gli Dei, come le bizzarre qualità psicologiche dello Zodiaco, proiezione completa della caratteriologia”.
Il tema natale individuale, in un’ottica junghiana, può quindi essere considerato come una mappa della psiche mediante cui individuare dei tratti della personalità che non sono ancora diventati consci.
Forse per questo gli astrologi stanno iniziando a sostituire gli analisti. E sempre più spesso l’astrologo è anche un counsellor certificato che si impegna non solo a predire il futuro o a inquadrare il carattere di un cliente, ma anche a sostenerlo in una vera e propria relazione d’aiuto a fronte di cambiamenti esistenziali, difficoltà relazionali, incapacità di gestire le emozioni e di procedere nel raggiungimento degli obiettivi prefissi.
Molti appassionati di astrologia, non quella da mercato televisivo e giornalistico, ma quella vera che opera dietro le quinte, lontana dalla luce dei riflettori e gestita da professionisti seri, sarebbero pronti a testimoniare che un anno da un bravo astrologo è stato più utile, in termine di sblocchi e risultati, di cinque in psicoterapia.
Il Cicap obbietterebbe che trattasi di autoconvincimento e di profezie che si auto-avverano, ma tant’è.
Come accadde un tempo per la psicoanalisi i cui concetti sono oggi d’uso comune, basti pensare ai lapsus, alle nevrosi, al complesso d’Edipo, alla moderna interpretazione dei sogni, anche l’astrologia è ormai stata sdoganata a livello nazionalpopolare.
“Saturno contro” fa un po’ paura a tutti anche a chi non sa bene che vuol dire e non ha visto il film di Ozpetek. Il Capricorno Umberto Eco, miscredente dichiarato, ironizzava sulle stelle dicendo che si nasce sempre sotto il segno sbagliato e che stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo.
Si guarda la Luna calante o crescente per le maree e l’agricoltura, ma anche per tagliare le unghie, i capelli, sposarsi o intraprendere nuove attività.
Le coppie temono la crisi del settimo anno tempo che, guarda caso, corrisponde a un ciclo di Urano, il pianeta del cambiamento drastico.
I pianeti retrogradi incutono un timore generalizzato, specialmente Venere perché riporta a galla amori vecchi e sbagliati, e Mercurio che pare creare impicci tecnici, burocratici, comunicativi e chi più ne ha, più ne metta.
A fine anno a tutti è andata peggio di quello che speravano eppure erano convinti di essere il segno meglio piazzato. Non è sempre così, ma è vero che nel ginepraio dell’astrologia di avanspettacolo alcuni rimestano nel torbido e ricopiano pari pari oroscopi desueti rimettendoli in circolo come nuovi e così la Vergine è sempre convinta di essere sfigata e il Sagittario fortunato.
Giove è la manna che scende dal cielo. Se c’è lui nel nostro oroscopo, non c’è bisogno di sapere altro. Vai poi a spiegare che Giove espande ciò che trova, a volte il denaro, a volte i guai.
Sapere di essere umorali perché siamo del Cancro o sgobboni perché del Capricorno in qualche modo ci alleggerisce da certi complessi e se siamo Gemelli, la nostra fama di brillanti e iconici battutisti ci precederà sempre. Lo Scorpione, un po’ torvo, deve muoversi con circospezione nei contesti delle nuove conoscenze perchè ormai lo Zodiaco gli ha affibbiato il ruolo del maniaco sessuale e un Ariete che non si arrabbia ogni cinque minuti avrà certamente un ascendente garbato, forse Bilancia.
Se Marte è contrario è meglio fare attività fisica moderata e non guidare troppo veloce perché si rischiano incidenti.
E che dire dei misteriosi viaggi di compleanno noti come rivoluzioni solari mirate, fatti con lo scopo di migliorare il nostro cielo almeno per un anno? Ogni tanto si sentono notizie di vip che hanno trascorso i loro compleanni a migliaia di chilometri di distanza dalla loro città: vedi Madonna che ha festeggiato i sessantaquattro anni in Puglia e Gwyneth Paltrow che ha spento le cinquanta candeline in Umbria. Tutta colpa dell’astrologo?