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EQUINOZIO DI PRIMAVERA 2023. ARIA NUOVA

a cura di Sandra Zagatti
 

La prossima stagione accompagna diversi cambiamenti celesti. Già il 7 marzo Saturno è entrato in Pesci e il 23 Plutone farà un primo e temporaneo passaggio in Acquario, dove resterà per circa due mesi e mezzo. In effetti, questo ingresso è una sorta di estensione del transito in Capricorno, perché Plutone sta formando l’anello di sosta e sconfinerà sino a 00°21’ Acquario prima della retrogradazione che lo porterà a rientrare in Capricorno il 10 giugno. Per circa un anno e mezzo farà avanti e indietro tra i due segni, anzi tra gli ultimi gradi Capricorno e i primi Acquario, come se nessuno dei due transiti riuscisse a concludersi o ad iniziare definitivamente. Ma ciò ha un valore simbolico in sé, coerente con la complessa fase di trasformazione che stiamo attraversando a livello socio-culturale, direi anche economico.

Non a caso, l’ingresso di Plutone in Capricorno accompagnò la crisi finanziaria del 2008 e adesso, a fine segno, il fallimento della Silicon Valley Bank ripresenta un analogo allarme, sia pure in un contesto diverso. A prescindere dagli esiti attuali, che ci auguriamo meno gravi, si tratta comunque di sincronicità importanti, che richiamano l’attenzione sullo sgretolamento di un sistema economico e consumistico letteralmente inflazionato, di un globalismo strutturale che non è riuscito a trasformarsi in solidarietà ed equità ma, al contrario, ha amplificato le differenze e irrigidito le rivalità. Ci vorrà tempo per consolidare l’avvio di un’era davvero rinnovata; ma è comunque la prima volta dopo quindici anni che Plutone lascia il Capricorno, per cui è inevitabile qualche strascico ma altrettanto probabile qualche segnale dal futuro…

Anche l’ingresso di Marte in Cancro, il 25 marzo, è degno di nota. Non tanto come transito in sé ma appunto come ulteriore cambiamento, dopo il lungo anello di sosta che ha formato in Gemelli. Più di sette mesi, cioè un tempo quasi quadruplo rispetto al suo passo abituale di un mese e mezzo o due mesi per segno: un tempo che lo ha equiparato a certi passaggi di Giove e che ha evidenziato i difetti e contemporaneamente il potere dell’informazione, della comunicazione, in un’epoca ormai dipendente da internet e identificata in una realtà virtuale.

A proposito di Giove, a sua volta lascerà l’Ariete il 16 maggio, entrando in Toro. Dal nuovo segno, formerà subito una veloce quadratura con Plutone ormai prossimo al rientro in Capricorno ma poi – soprattutto – sarà in orbita di sestile con Saturno in Pesci tra metà e fine giugno, mentre in prospettiva ha la congiunzione con Urano e il sestile con Nettuno il prossimo anno: nessuna dissonanza. È vero che il sestile con Saturno è apparentemente contraddittorio ma proprio per questo interessante, forse persino più efficace. Giove infatti è un pianeta espansivo, legato allo sviluppo ottimistico e a una lungimiranza entusiastica, ma una tale energia direzionata al futuro verrà contenuta e trattenuta da un segno pragmatico e conservativo come il Toro.

Viceversa, Saturno è un pianeta che esprime razionalità, rigore, obiettività, che raccoglie l’eredità del passato come esperienza utile, eliminando ciò che non serve e spingendoci a concentrare l’impegno in direzioni di consolidamento: è il pianeta dei confini (morali e comportamentali) e come principio di realtà ci mette di fronte ai nostri limiti ma anche, di conseguenza, alle nostre capacità e responsabilità costruttive. Eppure transita in Pesci, il segno governato e pure già occupato da Nettuno; legato ai sogni, alla creatività, alla sensibilità, al superamento delle barriere razionali e a un approccio umano e spirituale di solidarietà, condivisione, empatia.

Non sarà facile trovare o mantenere un equilibrio tra tante forze in gioco, ma in fondo è questa la sfida che ci aspetta: ristrutturare la dignità individuale nel rispetto di quella altrui, rilanciando un senso di appartenenza e di partecipazione che vada oltre l’orticello personale e le rassicuranti conoscenze di vicinato. Siamo tutti, in qualche modo, unici e diversi… ed è proprio questo il paradosso che ci rende simili.

Forse non sarà l’inizio della Nuova Era; comunque non ancora. Ma c’è senz’altro un’aria nuova da respirare, in perfetto stile primaverile.




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