Se nello Zodiaco c’è un divo, costui è certamente sua maestà il Leone. Governato dal Sole da cui dipende ogni forma di vita, è portato a eccellere, comandare, brillare. Il glifo che lo rappresenta ci ricorda la coda dell’animale stilizzata, ma anche il Leone in tutta la sua maestosa figura, con la testa raccolta in un cerchio a trasmettere l’importanza dell’ego, seguita da un corpo in elevazione.
Lisa Morpurgo diceva che il suo motto è: “Io sono il migliore” e difficilmente si hanno dubbi di fronte a grandi condottieri come Napoleone, ad artisti come Hitchcock, a fondatori di sistemi e visioni come Jung, tutti appartenenti a questo segno di tempra nobile e fiera. Non si contano gli attori, vedi Robert Redford, Sean Penn ed Helen Mirren, giusto per citarne tre e tutti premi Oscar, i mattatori, e i veri e propri animali da palcoscenico come l’indimenticato Giorgio Albertazzi. Il teatro, in fondo, luogo di finzione, drammi, tragedie e applausi, è la vera casa del Leone anche quando nella realtà vive in un piccolo appartamento di città o in un casale di campagna.
Il divismo del Leone che si può sintetizzare nel suo bisogno di catturare costantemente l’attenzione degli altri per un intimo convincimento di superiorità morale, intellettuale, materiale o, come accadeva un tempo, del sangue, è qualcosa che va oltre il desiderio di successo inteso come denaro, potere e popolarità. Non bisogna, infatti, confondere le scalate alla vetta del Capricorno, l’ambizioso stratega dello Zodiaco, spesso vera e propria eminenza grigia, col successo a cui aspira il Leone. E il Leone è ben lontano anche dalle audaci quanto nascoste manovre scorpioniche, altro segno di potere, che punta alla regia occulta in ambito finanziario e politico, ma che perverso, geniale e creativo, può distinguersi anche nella gestione delle risorse umane e della psiche altrui.
Il Leone vuole un potere riconosciuto: è o deve diventare un leader. Potrà accontentarsi di esserlo nel suo ufficio o perfino unicamente nella sua famiglia, ma ci sarà senz’altro un posto dove la sua parola sarà l’unica a contare. Valori Leone spiccano spesso e volentieri nei temi natali di coloro che si sono ritrovati a governare grandi imprese e pezzi fondamentali della nostra storia: dal Marte in Leone in casa 10^ dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti alla Luna in Leone di Churchill e della fu Regina Elisabetta.
Il suo è il potere della prima linea, di chi si espone. Dove c’è un potere di luce, spesso c’è l’ombra del Leone. È la luce che Carl Gustav Jung voleva portare negli inferi inconsci scoperti da Freud. È la luce che Nelson Mandela, Cancro con stellium nel Leone, ha portato nel buio della sua lunga prigionia. Come dimenticare la poesia di Henley che Nelson Mandela ripeteva a se stesso per darsi coraggio negli anni della reclusione durante l’Apartheid: “Non importa quanto stretto sia il passaggio, quanto piena di castighi la vita. Io sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima”.
Anche nell’immaginario collettivo il Leone è portatore di luce. È sua la luce del maghetto più famoso di sempre, Harry Potter, a cui viene attribuito il segno del Leone; luce che vince l’oscurità di Lord Voldemort. Leone che poi è anche il segno dell’attore che interpreta Harry Potter, Daniel Radcliffe, e della “mamma” di Harry Potter, la scrittrice ultramilionaria J.K. Rowling.
Gli piace vivere bene, ma ciò non ha nulla a che vedere con la tendenza all’accumulo tipica dei segni di Terra che associano il successo alla solidità finanziaria e immobiliare. Il Leone ama lasciare una coda luminosa dietro di sé, come fosse una stella cometa: può comprare e rivendere nello stesso mese, mettere mani al suo patrimonio per tentare un’operazione straordinaria che potrà rivelarsi eccellente o disastrosa. Può costruire e distruggere, costruire e regalare ad altri, spinto da impeto della sua ben nota generosità, i frutti delle sue fatiche. Per lui non conta trattenere la materia, ma illuminare l’esistenza: desidera la grandeur. Non vuole essere ricordato banalmente come il più ricco della sua comunità, ma come quello del: “come te nessuno mai”.
Il Leone è un dittatore, piccolo o grande che sia: da Fidel Castro a Mussolini, è chiaro che il Leone preferisce regnare all’inferno che servire in paradiso. Ha un notevole spirito manageriale ed è un decisionista: è capace di lasciare un posto di lavoro sicuro per tentare la sorte perché ama l’azzardo. Del suo coraggio può farne un capolavoro mettendo in piedi imprese a rischio che poi trovano la via del successo. Oppure può rovinarsi perché per essere notato eccede. Non bisogna, infatti, dimenticare che è collegato alla casa 5^, il settore degli eccessi: suo è il gusto della roulette, i cocktail nei locali più trendy, le luci della città in quella notte infinita che ti spia dalle mille finestre dei grattacieli. Non dorme mai, ha sempre l’adrenalina a mille. La notte lo inquieta, non ama sognare, vuole vivere al massimo. È il signore del divertimento: con lui non ci si annoia, si aspetta l’alba tra musica e appassionanti duelli d’amore. Se gestisce ristoranti, pub, palestre o centri benessere può farne un vero e proprio business. È un buon speculatore di borsa e ha fiuto per gli investimenti. Se influencer, come il Leone Gianluca Vacchi, non farà mistero della sua vita lussuosa ed eccentrica, da divo. Il lusso gli piace: ama sfoggiare colori, vestiti di marca, auto costose. Nel lusso può lavorare come stilista, vedi Domenico Dolce, esperto di moda, orafo, sales manager.
Oggi più che mai il successo viene accostato anche all’onda mediatica generata da certi personaggi capaci di influenzare gruppi allargati di persone semplicemente postando una foto, un video, una storia. Al Leone piace essere guardato, ammirato, adorato: Chiara Ferragni ha la Luna in Leone. O sarà il più grande o sarà il più misero dei miseri, ma non proponetegli vie di mezzo, sfumature grigie, esistenze mediocri. Cantava Battiato, il Maestro, con l’orgoglio di chi sa di avere un ruggito nel cuore e il genio del palcoscenico: “Le serenate all’Istituto magistrale nell’ora di ginnastica e di religione. Per Carnevale salivo sopra i carri in maschera, avevo già la Luna e Urano nel Leone”.
Al Leone appartiene la dimensione del fasto e dell’eterna gloria: tra i letterati, giusto perché è un segno che ama eccedere, abbiamo ben due premi Nobel italiani: Giosuè Carducci e Salvatore Quasimodo. E per non farsi mancare nulla, il Leone che ama anche i primati, li conquista: Carducci fu il primo italiano a vincere il premio Nobel per la letteratura.
L’epoca dei grandi divi, come quelli della fabbrica hollywoodiana, ma anche della dolce vita romana è finita: il precipitare delle distanze nel villaggio globale della società liquida di Bauman ci rende tutti più soli, ma, paradossalmente, vicini, perfino troppo vicini, grazie alle connessioni. Basta un click per entrare nella casa del calciatore del momento o per ammirare le grazie di una nota attrice.
I divi che un tempo elargivano benevolenza ai loro ammiratori ammiccando o sorridendo dalle pagine di giornali patinati, suscitando amori impossibili e sogni nelle persone comuni, oggi chiacchierano e litigano con i followers tra cui spesso si nascondono haters addestrati a creare scompiglio. Nessun infuocato viale del tramonto accompagna il declino delle grandi star che ieri vivevano delle glorie del passato, mentre oggi sono costrette a discutere col vicino di casa che le spia da instagram e a riempirsi di botox.
La regina del pop Madonna, Leonessa doc, conosce tutti i segreti della medicina e della chirurgia estetica, ma piaccia o no, la vulcanica energia è sempre la sua, niente bisturi: Madonna è come il Sole allo zenit che non ha alcuna intenzione di calare. Tra video e stories sempre aggiornate, la cantante nel 2023 progetta il Celebration Tour che slitta per un suo improvviso malore. Da celebrare c’è molto: ad esempio l’uscita del suo primo album proprio quarant’anni fa sotto il segno del Leone. E del Leone ha quella innata propensione, che troviamo in casa 5^, a procreare, adottare ed educare figli: sono ormai iconici i suoi video con tutta la famiglia intorno al tavolo o coinvolta in un balletto.
Il Leone è un maestro, un educatore, una guida. Se non si occupa dei suoi propri figli, spesso si dedica a quelli altrui: li forma, li allena, li cresce. È un insegnante nato: ci sa fare anche con gli animali.
Per il Leone, di sangue blu e alfiere dell’élite zodiacale, il livellamento indotto dell’era dell’Acquario dove tutti possono dire e fare tutto è, oggettivamente, una spina nel fianco.
Il suo fare e gesticolare da attore consumato, sembra perdere verve in questo spazio scenico da condividere con l’anonima collettività dove spopolano i personaggi, ma nessuno è più divo.
Sogna Colazione da Tiffany, i film in bianco e nero, il presentatarm al suo passaggio.
La sua fase preferita la disse Ottaviano Augusto, da cui deriva etimologicamente anche agosto, il mese del Leone: “Signori, la vita è un teatro. Ho recitato bene la mia parte? Allora applauditemi”.