Nel passato delle antiche civiltà l'astrologia, che esiste fin dalla notte dei tempi, affrontava lo studio della carta natale con una prospettiva fatalistica. Il cielo era fatto in un certo modo e l’uomo rispondeva, quasi in modo automatico, a un destino, ossia a qualcosa di predeterminato che non si poteva cambiare.
Il dibattito su destino e libertà ha appassionato nei secoli filosofi, scienziati, psicologi, artisti e naturalmente astrologi. C'è chi resta convinto di una sorta di predeterminazione dell’esistenza umana attribuendo la vita presente ai nodi karmici delle vite passate: l’astrologia karmico-evolutiva si occupa proprio di questo.
Altri sviluppi astrologici moderni hanno, però, cercato, di liberarsi dal peso cogente del fato cercando di superare le polarizzazioni. In quest’ottica il cammino terreno può essere visto come un intreccio tra libertà e destino cucito proprio dalle stelle. La direzione potrebbe essere predeterminata, ma la strada da seguire no. Il peso da portare è lo stesso, ma sta a noi decidere se suddividerlo in più pacchetti o caricarcelo sulle spalle come un unico grande masso. O forse come diceva San Tommaso: “gli astri inclinano, ma non determinano”.
In ogni caso l’astrologia di oggi, specie quella che viene definita “astrologia attiva”, spinge l’individuo a mettersi al centro del proprio tema natale, a esserne il regista, a imparare, attraverso lo studio del cielo e la guida di astrologi competenti, a gestire i problemi trasformandoli in opportunità. Il punto di partenza è riconoscere l’esistenza di condizionamenti planetari che rappresentano i nostri limiti pur definendo, contemporaneamente, il nostro reale spazio di azione.
Come vengono gestiti i condizionamenti planetari? Attivando determinati simboli del tema natale e disinnescandone altri. Ciò non produce un decondizionamento totale, ma un uso consapevole del condizionamento stesso.
Un tempo di fronte a certi temi natali si tendevano a predire disgrazie, prove, difficoltà di ogni genere perché così venivano lette determinate quadrature, opposizioni, o alcune case o pianeti considerati “malefici” dalla tradizione. Oppure accadeva il contrario: si davano per certi successi, gloria, fama imperitura.
In realtà i temi natali di persone comuni e celebri, nel passato e nel presente, mostrano come elementi tradizionalmente “sventurati”, possano essere delle micce straordinarie atte a favorire una capacità di azione e di compensazione del negativo stesso nel tema natale, attitudine che manca ai temi troppo benefici. Un eccesso di trigoni e sestili, ad esempio, può determinare una tendenza a stare fermi e a godersi quello che si ha senza maturare grandi spinte ad andare più in alto o comunque oltre sviluppando talenti e strategie di sopravvivenza.
L'astrologia attiva si pone proprio l'obiettivo di rendere la persona capace di sfruttare gli aspetti conflittuali andando a disinnescarne la potenziale distruttività; mira ad orientare e canalizzare case seste o ottave troppo piene, opposizioni laceranti, quadrature difficili.
Come può avvenire tutto questo da un punto di vista pratico?
Naturalmente anche l’astrologia attiva non può evitare sofferenza e situazioni spiacevoli, ma può aiutare a spacchettarle, ad abbassarne l’impatto nella vita, ad evitare la ripetizione di errori che danneggiano pesantemente la persona. Può aiutare a lavorare su certi simboli ed energie affinché invece di usarli contro noi stessi o gli altri, possano essere trasformati in un contributo positivo.
Questo è un compito che non si fa in un periodo determinato della vita, ma che richiederà sempre la nostra attenzione. Ed è anche un lavoro creativo perché ci spinge a riflettere sui simboli che lo Zodiaco ci ha dato in dotazione e a pensare a come metterli insieme, farli suonare diversamente, consentire loro di esprimersi in modo differente da quello più immediato e istintivo.
Ad esempio l'idea che certe posizioni di Marte in segni molto forti e in case marziane come la prima e l'ottava possano avere in sé una sorta di pericolo fatale e di conseguenza favorire incidenti o attacchi violenti da parte altrui era molto presente in tanta astrologia del passato.
L’astrologia attiva insegna, invece, che Marte in questa sua valenza distruttiva può essere disinnescato e diventare un prezioso alleato di sportivi, militari, chirurghi, macellai, meccanici. Una donna con un Marte in prima dominante può decidere, ad esempio, se Marte è in segno d’Aria, di dedicarsi alle arti marziali, o se in segno di Fuoco, di andare a sparare al poligono o anche di tirare di scherma come può suggerire un Marte in Scorpione potente in quanto il fioretto mima l’attività del pungiglione.
Forti conflitti sull’asse prima-settima possono fare la fortuna di chi si occupa dei diritti altrui attraverso la legge, le associazioni, i sindacati: difendere gli altri evita che gli altri se la prendano con noi. Il tipo di energia è lo stesso, ma viene diversamente canalizzata. Se chi ha conflitti sull’asse prima-settima rimane inerte è molto più facile che subisca ritorsioni altrui.
Una regola fondamentale dell’astrologia è che i simboli se non li vivi personalmente sei comunque destinato a incontrarli nelle situazioni e nelle persone che incontri, quindi tanto vale cercare di farli propri il più possibile per averne il controllo. La macchina è quella, non la puoi cambiare: ma puoi decidere se guidarla tu, farla guidare ad altri, tenerla ferma rinunciando ai rischi di incidenti, ma anche all’opportunità di andare più veloce degli altri e di raggiungere un obiettivo che ti sta a cuore.
Un bravo astrologo non dirà mai a una donna che ha una quadratura Luna-Marte che è destinata a soccombere all'aggressività maschile anche se certamente corre qualche rischio in più.
La spingerà, invece, a diventare più padrona di quel Marte, ad essere più assertiva, a non usare la propria fragilità lunare per spingere l’uomo a restare con lei nel rapporto di coppia perché ne ricaverà solo frustrazione e risentimento. Un bravo astrologo potrebbe anche consigliarle di lavorare sulla simbologia conflittuale Luna-Marte attraverso l’aiuto dato a donne, anche a titolo di attività extraprofessionale, disagiate, problematiche, che hanno subito violenza o ai bambini difficili, altro simbolo lunare. Se la donna in questione ha valenze creative potrebbe anche sublimare, almeno in parte, l’aspetto Luna-Marte, attraverso la pittura, la fotografia, la scrittura, tenendo sempre presente che il tema centrale resta quello lunare legato al femminile, alla casa, ai bambini nel loro rapporto con l’aggressività, la rabbia, il conflitto con ciò che è maschile o con ciò che simboleggia il maschile.
Le stesse riflessioni e lo stesso lavoro di disinnesco e attivazione del simbolo può essere fatto anche con le case, come con la famosa casa ottava che tanto timore incute quando ha dei luminari al suo interno o è troppo piena. Il timore nasce dall’associazione tra questo settore e la morte. In realtà la morte va intesa come cambiamento, come instabilità esistenziale rispetto alla staticità e stabilità dell’opposta casa seconda. Una casa ottava importante nel tema natale, dà una sorta di precarietà esistenziale quindi per canalizzarla conviene essere un po’ nomadi, non cercare sicurezze facili; meglio rischiare, mettersi in gioco anche attraverso attività di libera professione, imprenditoriali, di gestione di case in affitto e alberghi che rappresentano sempre il vivere nomadico.
Una vita troppo stanziale e ripetitiva, troppo sicura, anche se può soddisfare altre parti della persona, rischia di far esplodere la casa ottava che con buona probabilità genererà tormenti nelle sue simbologie. La casa ottava spinge al distacco, bisogna quindi essere capaci di allontanarsi per muoversi altrove anche rispetto a territori e clan familiari che si amano molto. È un po’ la sindrome del migrante, ma meglio soffrire di nostalgia per delle situazioni che si sono volontariamente lasciate che subire separazioni e perdite decise dagli altri o dal “destino”. Se il soggetto attiva il distacco, disinnesca, naturalmente solo in parte, la perdita, il lutto, il pericolo personale.
Lo stesso discorso può essere fatto su un’altra casa temuta, la dodicesima predittiva, anticamente, di sciagure, sventure, prigionia. Certamente è una casa che può spingere a rinunce e sacrifici, ma in nome di vocazioni straordinarie, spirituali, artistiche, votate alla cura. La casa dodicesima va disinnescata rinunciando a un’ideale di vita normale, normalizzata, ordinaria, tipica della casa opposta, la sesta. Si può vivere al di fuori di determinate categorie e visioni comuni, senza per questo commettere illeciti. La dodicesima può rendere altamente produttiva la solitudine e regalare anche amori meravigliosi che, però, difficilmente rientreranno nel tran tran quotidiano. La dodicesima spinge l’Io ad andare oltre, ad avvicinarsi ad una dimensione molto più vicina al “Sé” di Jung. È una casa che può dare molte soddisfazioni se non si cerca di metterla dentro confini che non le appartengono, come quelli incentrati sull’Io della casa prima.