Abbiamo di fronte una stagione di cambiamenti celesti significativi, con particolare riferimento ai pianeti lenti. Già il 30 marzo Nettuno entrerà infatti in Ariete, per un passaggio limitato a qualche mese (sino al 22 ottobre), prima dell’ingresso definitivo che avverrà il prossimo anno. Nel corso di questo suo transito toccherà appena i primi due gradi, ma saranno sufficienti per formare un sestile con Plutone in Acquario; inoltre, lo stesso Saturno farà un analogo transito in Ariete tra il 25 maggio e il primo settembre.
Considerando che Nettuno è rimasto in Pesci circa 14 anni, e che il suo ultimo passaggio in Ariete risale a 160 anni fa (per la precisione, dal 1862 al 1875), è naturale che questo evento abbia una portata simbolica di grande valore. Tutti i pianeti moderni hanno un impatto sui mutamenti storici, sui cambi di epoca, ma in particolare ciò vale per Nettuno e Plutone. E visto che Plutone è già entrato in Acquario lo scorso novembre, dopo 16 anni in Capricorno, siamo davanti a un periodo di profonda svolta, tutto ancora da decifrare ma dal processo irreversibile.
Nettuno è il pianeta della spiritualità, della trascendenza, della fratellanza universale, delle dimensioni coscienziali extra-ordinarie, ma è anche il pianeta dell’illusione e dell’idealizzazione, che tende a dilatare la percezione sino a disperderla nella sfera di un indefinito oltre e altrove… Nettuno enfatizza ciò che tocca, nel bene e nel male, spingendoci innanzitutto a liberarci da visioni circoscritte e limitate, dai confini di una realtà solo razionale o materiale, insomma da tutto ciò che rientra nella sfera del tangibile e visibile. In tal senso, può accompagnare l’umanità a grandi passi avanti sul piano culturale, filosofico, sociale e morale, ma può anche confondere i riferimenti sino ad un caos aperto a ogni compensazione o sublimazione.
Per esempio, durante il suo passaggio in Pesci, abbiamo visto emergere la cultura del buonismo, la tv del dolore, l’ideologia complottistica e ogni approccio di differenziazione e distacco dalla narrazione ufficiale. Va da sé che, senza il supporto del giudizio critico, il rischio di perdita di obiettività è andato crescendo assieme alla convinzione che la verità fosse per sua natura diversa dalla realtà, a prescindere dalle evidenze e anzi con maggiore affidamento su ciò che rifuggiva la manifestazione palese. Una tale deriva nel fanatismo si è fatta notare soprattutto durante la pandemia, oppure in occasione di eventi politici o sociali di portata mondiale, lasciando in secondo piano lo sviluppo della solidarietà, dell’integrazione, dell’accoglienza e di tutto ciò che Nettuno in Pesci avrebbe potuto favorire.
D’altra parte, Nettuno si esprime nelle modalità del segno che lo ospita, per questo sono legittimi gli interrogativi sul suo passaggio in Ariete, segno di Marte, pianeta della affermazione individuale, della competizione e – sì – anche della guerra. Se pensiamo al suo ultimo transito in Ariete, inevitabilmente la memoria va alle battaglie per la conquista dei diritti civili in America, all’abolizione della schiavitù, in Italia all’unificazione del Regno: tutti eventi di liberazione e di evoluzione che tuttavia, lo sappiamo, non sono stati raggiunti in modo pacifico. Insomma anche nel prossimo futuro possiamo aspettarci analoghi fermenti di attivismo politico e persino rivoluzionario, sia pure contestualizzati in un’epoca tanto diversa ma con il medesimo slancio idealistico – o meglio ideologico – di fondo. Il che comprende un istinto a confidare su nuove strutture politiche o religiose, nonché su personaggi carismatici in veste di condottieri verso il futuro!
Intanto, non va sottovalutato che i primi mesi del 2025 hanno visto la retrogradazione di Marte in Cancro (da cui esce il 18 aprile), con un progressivo inasprimento degli umori non solo collettivi ma relativi a personaggi di potere che hanno dato sfoggio di permalosità, capricciosità, vera e propria lunaticità… E nei mesi primaverili, gli aspetti celesti più delicati e critici riguardano ancora Marte che, tornato in Leone, formerà innanzitutto un trigono con Nettuno in Ariete (una forte alleanza tra fede – in senso lato – e volontà, audacia, ambizione), subito dopo un’opposizione con Plutone intorno a fine aprile e poi una quadratura con Urano intorno a metà giugno (posizioni di maggiore conflittualità). È vero che l’ulteriore e pur tardivo ingresso di Saturno in Ariete, a fine maggio, potrebbe rassicurare in termini di lucidità, controllo, responsabilità, come se si inserissero figure o approcci di contenimento riflessivo; ma potrebbe rappresentare anche reazioni di resistenza al cambiamento, rigida chiusura all’interno dei propri territori geografici, politici, culturali, socioeconomici.
Non a caso, quando anche Giove cambierà segno il 9 giugno, entrando in Cancro, il primo aspetto che formerà sarà proprio una quadratura con Saturno e Nettuno a inizio Ariete; a conferma di quanto una vera espansione (non solo delle menti ma anche dei cuori) fatichi a farsi strada tra tanti arroccamenti difensivi, facilmente trasformabili dalla paura in contrattacchi.
Insomma il quadro non si prospetta molto confortante, in tempi brevi. Forse, per vedere cambiamenti positivi (o almeno propositivi), bisognerà aspettare l’ulteriore spostamento di Urano in Gemelli, dal 7 luglio, quando i pianeti lenti (Saturno, Nettuno, Plutone e appunto Urano) saranno in reciproco aspetto armonico. Ma bisognerà anche vedere se, come e quanto l’umanità dei singoli e collettiva saprà accogliere il nuovo, esprimendone il meglio…