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ARMONICHE E ASPETTI MINORI

a cura di Luca Alberelli
 

Gli aspetti maggiori : la congiunzione, il sestile, la quadratura, il trigono e l'opposizione rappresentano il sistema di riferimento utilizzato dalla maggior parte dagli astrologi per descrivere le relazioni, geometriche ed energetiche, che intercorrono tra i pianeti. La loro origine è stata fatta risalire al I secolo A.C., e possono essere considerati “zodiacali” perché, oltre a rappresentare delle configurazioni geometriche, rendono conto del diverso grado di affinità o di diversità tra le caratteristiche dei segni che mettono in collegamento. Dobbiamo infatti considerare che lo schema dialettico su cui si basa il significato simbolico degli aspetti è strettamente collegato ai diversi rapporti tra i segni zodiacali, e che gli aspetti “fuori segno” (come ad esempio i trigoni tra due pianeti in elementi diversi) anticamente non venivano presi in considerazione.


Le prime aggiunte al sistema tradizionale degli aspetti furono apportate tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600, quando Giovanni Keplero realizzò che anche gli aspetti “scollegati” dalla dialettica tra i segni, pur essendo connessi ad armoniche relative alle diverse suddivisioni del cerchio zodiacale, hanno le loro peculiarità e sono degni di essere presi in considerazione. Questi aspetti vennero classificati come “minori”, in contrapposizione agli aspetti maggiori, che rappresentavano il sistema di riferimento, e tuttora si tende a nominarli così, nonostante molti astrologi contemporanei riconoscano il loro valore e li integrino nel loro lavoro. È importante considerare che tutti gli aspetti descrivono diverse fasi del ciclo di relazione tra coppie di pianeti, e sono il risultato di una determinata suddivisione del cerchio zodiacale e delle armoniche corrispondenti (ovvero dei multipli di una frequenza di base): la congiunzione (360°/1) rappresenta la prima armonica, l'opposizione (360°/2) la seconda, il trigono (360°/3) la terza, il quadrato (360°/4) la quarta, il quintile (360°/5) la quinta, il sestile (360°/6) la sesta, il settile (360°/7) la settima, i semiquadrati (45°) e sesquiquadrati (135°) l'ottava (360°/8)...ecc.


Secondo gli astrologi che seguono il criterio delle progressioni armoniche, gli aspetti “minori” più importanti sono quelli relativi alla quinta, alla settima, e all'ottava armonica, ovvero i quintili, i settili, e gli ottili (meglio conosciuti come semiquadrati e sesquiquadrati). Considerando che, man mano che l'armonica diventa più alta la potenza dell'aspetto diminuisce, sarebbe opportuno ridurre l'orbita (o tolleranza) degli aspetti man mano che le suddivisioni (e le armoniche) aumentano. Secondo questo principio sarebbe sensato utilizzare un'orbita leggermente più ampia per il quintile (che rappresenta la quinta armonica) che per il sestile (che rappresenta la sesta armonica). Per lo stesso motivo (e per evitare ambigue zone di sovrapposizione tra diversi aspetti), ai quintili dovrebbe essere attribuita un'orbita maggiore rispetto ai quinconce che, come i semisestili, sono espressione della dodicesima armonica.


A livello indicativo, considerando che nessun aspetto inizia o smette di “funzionare” improvvisamente, come un interruttore in modalità on-off, e che non esiste un criterio assoluto per stabilire a quanto dovrebbe ammontare l'orbita massima tollerabile per ciascun aspetto, se scegliamo di adottare 4° di tolleranza per i sestili, potremmo optare per 5° per i quintili (o 5° in applicazione e 4° in separazione), 2° e 30' per i settili, 2° per gli ottili, e 1°e 30' per i quinconce e i semisestili. Il brillante astrologo statunitense Rick Levine, esperto in quest'ambito di ricerca, suggerisce di adottare il criterio delle progressioni armoniche e di orientarsi su questi valori per dare il giusto risalto ai quintili e ai settili (nonostante molti astrologi usino orbite più larghe per i quinconce che per tutti gli altri aspetti minori).


Se restringessimo troppo le orbite di questi aspetti rischieremmo infatti di perdere delle configurazioni molto significative e di trascurare una serie di peculiarità che caratterizzano gli individui che hanno un'enfasi sui quintili o sui settili nel loro tema natale. Siccome entrambi questi aspetti hanno un carattere “metafisico”, la presenza di pattern basati sulla quinta e sulla settima armonica (con particolareriferimenti ai triangoli-yod formati da quintili o settili) può infatti rendere conto di doti “eccezionali”, in relazione alla capacità di contattare, di rielaborare e di trasmettere delle informazioni che vanno oltre l'ordinario, in diversi ambiti dell'esistenza. A molti astrologi che hanno approfondito l'argomento, l'appellativo “aspetti minori” sembra limitante, considerando quanto è facile riscontrare che un semiquadrato “stretto” (con un’orbita inferiore a 30') possa essere molto più forte e difficile da integrare di un quadrato largo, che le persone che hanno molti quintili nel loro tema natale siano particolarmente creative, che i settili abbiano spesso a che fare con fenomeni metafisici... ecc. Anche se gli aspetti minori possono avere delle modalità d'azione meno evidenti rispetto a quelle degli aspetti maggiori, la loro importanza non è trascurabile. Prendere in considerazione questi aspetti, e le configurazioni in cui sono inseriti, può aiutarci ad ottenere delle informazioni che arricchiscono l'efficacia delle nostre interpretazioni, aggiungendo delle sfumature di significato che perderemmo se li ignorassimo.


Nelle seguenti linee guida gli aspetti “minori” sono ordinati per importanza, seguendo il criterio della progressione armonica.


I quintili corrispondono ad angoli di 72° (e multipli), derivano da una suddivisione del cerchio zodiacale per cinque e, seguendo il criterio dell'intensità delle progressioni armoniche, possono essere considerati gli aspetti minori più forti. Solitamente spiccano nei temi natali di persone carismatiche, dotate di una creatività “magica”, che può trovare sbocchi in svariati ambiti esistenziali, con particolare riferimento all'espressione artistica. Ciò è particolarmente vero quando tre pianeti sono collegati tra loro tramite due biquintili (144°) e un quintile (72°), formando una configurazione chiusa che alcuni astrologi chiamano “golden yod” ed altri “yod di quintili”. Nel loro lato luce i quintili sono aspetti che possono segnalare un buon allineamento tra il Sé e l'Io di un individuo, relativamente all'espressione spontanea della propria creatività. Nella migliore delle ipotesi questi aspetti sono infatti connessi alla capacità di sviluppare delle abilità eccezionali, seguendo le proprie spinte interiori, senza lasciarsi condizionare troppo dall'ambiente esterno. Solitamente i propri talenti sono connessi alla capacità intuitiva di rielaborare creativamente le proprie conoscenze e le proprie esperienze (e più in generale ciò che è già stato fatto in precedenza in un determinato ambito), per produrre qualcosa di originale e apportare delle innovazioni. La suddivisione del cerchio in 5 parti può essere ricondotta al pentagramma, o stella a 5 punte, che nella versione con una sola punta verso l'alto simboleggia le aspirazioni più elevate dell'umanità, mentre nella versione invertita rappresenta la spinta verso tendenze “demoniche”, ed è divenuta il simbolo del satanismo. Talvolta forti configurazioni disarmoniche che coinvolgono la presenza di quintili sono presenti nei temi di nascita di persone che hanno sfruttato il loro carisma per manipolare gli altri e perseguire degli scopi malefici. Nel loro lato ombra questi aspetti possono manifestarsi sotto forma di ossessioni che sfociano in azioni distruttive, negli ambiti inerenti ai pianeti e alle case coinvolte. É bene tuttavia ricordare che manifestazioni di questo tipo non rappresentano la norma, ma riguardano esclusivamente individui con un basso livello di coscienza e una personalità disturbata.


I settili derivano da una divisione del cerchio zodiacale per sette, e corrispondono ad angoli di circa 51° 25' (e multipli). Siccome sono aspetti piuttosto misteriosi e sottili nelle loro manifestazioni, molti astrologi tendono ad ignorarli o a considerarli “deboli”. Rispetto ai quintili sembrano produrre risultati più instabili dal punto di vista concreto-materiale, e tendono a manifestarsi soprattutto a livello metafisico. Secondo le osservazioni di Rick Levine, una forte enfasi sulla settima armonica è spesso presente nei temi natali di persone soggette ad esperienze “straordinarie”, difficili da comprendere razionalmente e da trasmettere ad altri: che si tratti di abilità medianiche, di comunicazioni con entità spirituali di vario tipo, di esperienze extra-terrestri, ecc. In diverse occasioni, inoltre, una preponderanza di settili è stata sincronica ad avvistamenti Ufo. Secondo l'astrologia evolutiva i settili sono aspetti “destinici”, strettamente connessi ad eventi e ad incontri decisivi per l'autorealizzazione-individuazione, che tendono a materializzarsi quando è necessario superare una fase di stallo per allinearsi alla chiamata del proprio Sé Superiore. Talvolta può trattarsi di incontri con persone più evolute a livello spirituale, che incoraggiano l'individuo a compiere il proprio speciale destino. Altre volte questi aspetti possono manifestarsi sotto forma di eventi improvvisi e “fuori controllo”, che costringono ad intraprendere delle traiettorie che altrimenti non verrebbero prese in considerazione, e col senno del poi potranno rivelarsi particolarmente significative. Nel loro lato luce i settili stimolano l'ispirazione e ci spingono ad andare oltre alle apparenze, per contattare i significati più profondi degli archetipi coinvolti. Talvolta questi aspetti possono essere connessi a quelle che la psicologia transpersonale chiama “esperienze delle vette”: ovvero a quei momenti di picco spirituale durante i quali proviamo un senso di connessione con il tutto, e riusciamo ad avere una visione più ampia e inclusiva del solito.


Semiquadrati (45°) e sesquiquadrati (135°) sono aspetti disarmonici, equiparabili nelle loro modalità d'azione, che derivano da una suddivisione del cerchio per 8, e appartengono al gruppo degli ottili. Entrambi questi aspetti sono insidiosi, e tendono ad essere connessi a stati di tensione di cui può essere difficile avere piena consapevolezza, che occasionalmente possono manifestarsi sotto forma di eventi drammatici e inaspettati negli ambiti relativi agli archetipi coinvolti. Solitamente i conflitti collegati a questi aspetti sono meno evidenti rispetto a quelli segnalati dalle quadrature (a meno che i pianeti coinvolti siano nello stesso elemento), anche se la tensione sottostante tende ad essere persistente ed ostinata.


Talvolta gli effetti problematici connessi a questi aspetti hanno a che fare con una difficoltà a gestire l'energia aggressiva, e con esplosioni o implosioni che si manifestano “improvvisamente”, dopo aver trattenuto a lungo (o ignorato) i propri impulsi e conflitti. Entrambi gli aspetti segnalano stati di tensione e di irritazione in relazione agli archetipi coinvolti, ma possono divenire molto produttivi, una volta che si riesca a comprenderne la natura del conflitto sottostante e ad affrontare le sfide che comportano. Riuscire in questo intento può aprire la strada ad importanti opportunità di crescita, tuttavia, siccome il conflitto inerente a questi aspetti è di minor entità rispetto a quello segnalato dalle quadrature, molte persone tendono a trascurarlo e a reprimerlo; ma evitare di affrontare le problematiche segnalate da questo aspetto non servirà a mitigare lo stato di tensione e di frustrazione, e non potrà produrre alcun risultato positivo a lungo termine.


Il quinconce è un aspetto basato sulla dodicesima armonica (360°/ 12) che corrisponde ad una distanza angolare di 150°. Secondo lo schema dialettico tradizionale su cui si basa il significato originale degli aspetti, due pianeti che occupano segni a 150° di distanza non si “vedono”, ovvero, non sono in grado di stabilire una relazione tra di loro. Per questo motivo il quinconce non era considerato un aspetto, ma piuttosto una generica condizione debilitante, a cui venne attribuito il nome di “avversione”. Una delle caratteristiche distintive del quinconce, in linea con le osservazioni degli antichi sulla distanza angolare di 150°, è in effetti la difficoltà a stabilire una connessione tra gli archetipi che formano questo aspetto. Nella sua versione “pura” il quinconce riguarda infatti due segni non compatibili per modalità ed elemento, che hanno ben poco in comune tra di loro; per questo motivo la relazione tra i due principi planetari è solitamente contrassegnata da un certo livello di disorganizzazione e dalla sensazione di mancanza di comfort. Più che un conflitto maggiore questo aspetto segnala una condizione stressante che, se non opportunamente affrontata, può comportare anche delle problematiche di tipo psicosomatico (soprattutto se la 6^ o la 12^ casa sono coinvolte). Il quinconce è un aspetto di aggiustamento che richiede uno sforzo concentrato per riuscire a integrare in modo armonico le energie dei due pianeti. Affinché ciò avvenga è necessario superare una crisi che può essere collegata al sentirsi spinti in direzioni apparentemente inconciliabili, e al dover superare un senso di frammentazione in relazione agli archetipi coinvolti. Sembra infatti esserci una zona cieca nell'interazione tra due pianeti che formano questo aspetto, per cui, quando ci si focalizza sull'energia di un pianeta si tende a perdere di vista l'altro, sconnettendosi dalla sua energia. Per integrare in modo armonico questo aspetto, e superare le iniziali difficoltà di adattamento, è necessario essere metodici nell'esprimere l'energia dei due pianeti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, pur essendo disarmonici, questi aspetti possono giocare un ruolo benefico nelle sinastrie, perché nonostante i segni coinvolti abbiano poco in comune, hanno molto da offrirsi a vicenda.


Il semisestile è un aspetto basato sulla dodicesima armonica (360°/12) che corrisponde ad una distanza angolare di 30°, ed ha una modalità d'azione molto più simile a quella del quinconce piuttosto che a quella di un sestile “depotenziato”; segnala infatti un disallineamento e una difficoltà di connessione tra gli archetipi coinvolti. Come il quinconce mette in relazione due segni molto diversi tra loro, che “non si vedono” e sono in avversione, secondo lo schema dialettico tradizionale su cui si basano gli aspetti maggiori. Alcuni autori lo ritengono un aspetto debolmente armonico, altri debolmente disarmonico, c'è però accordo sul fatto che non sia un aspetto molto importante, a meno che non sia coinvolto in una configurazione maggiore. La difficoltà di allineamento tra le energie dei pianeti in semisestile può associarsi ad uno stato di tensione che non è sempre facile da individuare a livello cosciente. Per risolvere il senso di frizione e di fastidio solitamente associato all'integrazione delle energie dei due pianeti, è necessario focalizzare l'azione, restringere le possibilità e stabilizzare il flusso di energie.




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