Gli aspetti
maggiori : la congiunzione, il sestile, la quadratura, il trigono e
l'opposizione rappresentano il sistema di riferimento utilizzato dalla maggior
parte dagli astrologi per descrivere le relazioni, geometriche ed energetiche,
che intercorrono tra i pianeti. La loro origine è stata fatta risalire al I
secolo A.C., e possono essere considerati “zodiacali” perché, oltre a
rappresentare delle configurazioni geometriche, rendono conto del diverso grado
di affinità o di diversità tra le caratteristiche dei segni che mettono in
collegamento. Dobbiamo infatti considerare che lo schema dialettico su cui
si basa il significato simbolico degli aspetti è strettamente collegato ai
diversi rapporti tra i segni zodiacali, e che gli aspetti “fuori segno”
(come ad esempio i trigoni tra due pianeti in elementi diversi) anticamente non
venivano presi in considerazione.
Le prime
aggiunte al sistema tradizionale degli aspetti furono apportate tra la fine del
1500 e l'inizio del 1600, quando Giovanni Keplero realizzò che anche gli
aspetti “scollegati” dalla dialettica tra i segni, pur essendo connessi ad
armoniche relative alle diverse suddivisioni del cerchio zodiacale, hanno le
loro peculiarità e sono degni di essere presi in considerazione. Questi aspetti
vennero classificati come “minori”, in contrapposizione agli aspetti maggiori,
che rappresentavano il sistema di riferimento, e tuttora si tende a nominarli
così, nonostante molti astrologi contemporanei riconoscano il loro valore e li
integrino nel loro lavoro. È importante considerare che tutti gli aspetti
descrivono diverse fasi del ciclo di relazione tra coppie di pianeti, e sono il
risultato di una determinata suddivisione del cerchio zodiacale e delle
armoniche corrispondenti (ovvero dei multipli di una frequenza di base): la
congiunzione (360°/1) rappresenta la prima armonica, l'opposizione (360°/2) la
seconda, il trigono (360°/3) la terza, il quadrato (360°/4) la quarta, il
quintile (360°/5) la quinta, il sestile (360°/6) la sesta, il settile (360°/7)
la settima, i semiquadrati (45°) e sesquiquadrati (135°) l'ottava
(360°/8)...ecc.
Secondo gli
astrologi che seguono il criterio delle progressioni armoniche, gli aspetti
“minori” più importanti sono quelli relativi alla quinta, alla settima, e
all'ottava armonica, ovvero i quintili, i settili, e gli ottili (meglio
conosciuti come semiquadrati e sesquiquadrati). Considerando che, man mano che
l'armonica diventa più alta la potenza dell'aspetto diminuisce, sarebbe
opportuno ridurre l'orbita (o tolleranza) degli aspetti man mano che le
suddivisioni (e le armoniche) aumentano. Secondo questo principio
sarebbe sensato utilizzare un'orbita leggermente più ampia per il quintile (che
rappresenta la quinta armonica) che per il sestile (che rappresenta la sesta
armonica). Per lo stesso motivo (e per evitare ambigue zone di
sovrapposizione tra diversi aspetti), ai quintili dovrebbe essere attribuita
un'orbita maggiore rispetto ai quinconce che, come i semisestili, sono
espressione della dodicesima armonica.
A livello
indicativo, considerando che nessun aspetto inizia o smette di “funzionare”
improvvisamente, come un interruttore in modalità on-off, e che non esiste un
criterio assoluto per stabilire a quanto dovrebbe ammontare l'orbita massima
tollerabile per ciascun aspetto, se scegliamo di adottare 4° di tolleranza per
i sestili, potremmo optare per 5° per i quintili (o 5° in applicazione e 4° in
separazione), 2° e 30' per i settili, 2° per gli ottili, e 1°e 30' per i
quinconce e i semisestili. Il brillante astrologo statunitense Rick Levine,
esperto in quest'ambito di ricerca, suggerisce di adottare il criterio delle
progressioni armoniche e di orientarsi su questi valori per dare il giusto
risalto ai quintili e ai settili (nonostante molti astrologi usino orbite
più larghe per i quinconce che per tutti gli altri aspetti minori).
Se
restringessimo troppo le orbite di questi aspetti rischieremmo infatti di
perdere delle configurazioni molto significative e di trascurare una serie di
peculiarità che caratterizzano gli individui che hanno un'enfasi sui quintili o
sui settili nel loro tema natale. Siccome entrambi questi aspetti hanno un
carattere “metafisico”, la presenza di pattern basati sulla quinta e sulla
settima armonica (con particolareriferimenti ai triangoli-yod formati da
quintili o settili) può infatti rendere conto di doti “eccezionali”, in
relazione alla capacità di contattare, di rielaborare e di trasmettere delle
informazioni che vanno oltre l'ordinario, in diversi ambiti dell'esistenza. A
molti astrologi che hanno approfondito l'argomento, l'appellativo “aspetti
minori” sembra limitante, considerando quanto è facile riscontrare che un
semiquadrato “stretto” (con un’orbita inferiore a 30') possa essere molto più
forte e difficile da integrare di un quadrato largo, che le persone che hanno
molti quintili nel loro tema natale siano particolarmente creative, che i
settili abbiano spesso a che fare con fenomeni metafisici... ecc. Anche se
gli aspetti minori possono avere delle modalità d'azione meno evidenti rispetto
a quelle degli aspetti maggiori, la loro importanza non è trascurabile.
Prendere in considerazione questi aspetti, e le configurazioni in cui sono
inseriti, può aiutarci ad ottenere delle informazioni che arricchiscono
l'efficacia delle nostre interpretazioni, aggiungendo delle sfumature di
significato che perderemmo se li ignorassimo.
Nelle seguenti
linee guida gli aspetti “minori” sono ordinati per importanza, seguendo il
criterio della progressione armonica.
I quintili corrispondono ad angoli di 72° (e
multipli), derivano da una suddivisione del cerchio zodiacale per cinque e,
seguendo il criterio dell'intensità delle progressioni armoniche, possono
essere considerati gli aspetti minori più forti. Solitamente spiccano nei
temi natali di persone carismatiche, dotate di una creatività “magica”, che può
trovare sbocchi in svariati ambiti esistenziali, con particolare riferimento
all'espressione artistica. Ciò è particolarmente vero quando tre pianeti
sono collegati tra loro tramite due biquintili (144°) e un quintile (72°),
formando una configurazione chiusa che alcuni astrologi chiamano “golden yod”
ed altri “yod di quintili”. Nel loro lato luce i quintili sono aspetti che
possono segnalare un buon allineamento tra il Sé e l'Io di un individuo,
relativamente all'espressione spontanea della propria creatività. Nella
migliore delle ipotesi questi aspetti sono infatti connessi alla capacità di
sviluppare delle abilità eccezionali, seguendo le proprie spinte interiori,
senza lasciarsi condizionare troppo dall'ambiente esterno. Solitamente i
propri talenti sono connessi alla capacità intuitiva di rielaborare
creativamente le proprie conoscenze e le proprie esperienze (e più in generale
ciò che è già stato fatto in precedenza in un determinato ambito), per produrre
qualcosa di originale e apportare delle innovazioni. La suddivisione del
cerchio in 5 parti può essere ricondotta al pentagramma, o stella a 5 punte,
che nella versione con una sola punta verso l'alto simboleggia le aspirazioni
più elevate dell'umanità, mentre nella versione invertita rappresenta la spinta
verso tendenze “demoniche”, ed è divenuta il simbolo del satanismo. Talvolta
forti configurazioni disarmoniche che coinvolgono la presenza di quintili sono
presenti nei temi di nascita di persone che hanno sfruttato il loro carisma per
manipolare gli altri e perseguire degli scopi malefici. Nel loro lato
ombra questi aspetti possono manifestarsi sotto forma di ossessioni che
sfociano in azioni distruttive, negli ambiti inerenti ai pianeti e alle case
coinvolte. É bene tuttavia ricordare che manifestazioni di questo tipo non
rappresentano la norma, ma riguardano esclusivamente individui con un basso
livello di coscienza e una personalità disturbata.
I settili derivano da una divisione del cerchio
zodiacale per sette, e corrispondono ad angoli di circa 51° 25' (e multipli).
Siccome sono aspetti piuttosto misteriosi e sottili nelle loro manifestazioni,
molti astrologi tendono ad ignorarli o a considerarli “deboli”. Rispetto ai
quintili sembrano produrre risultati più instabili dal punto di vista
concreto-materiale, e tendono a manifestarsi soprattutto a livello metafisico. Secondo
le osservazioni di Rick Levine, una forte enfasi sulla settima armonica è spesso
presente nei temi natali di persone soggette ad esperienze “straordinarie”,
difficili da comprendere razionalmente e da trasmettere ad altri: che si
tratti di abilità medianiche, di comunicazioni con entità spirituali di vario
tipo, di esperienze extra-terrestri, ecc. In diverse occasioni, inoltre, una
preponderanza di settili è stata sincronica ad avvistamenti Ufo. Secondo
l'astrologia evolutiva i settili sono aspetti “destinici”, strettamente
connessi ad eventi e ad incontri decisivi per l'autorealizzazione-individuazione,
che tendono a materializzarsi quando è necessario superare una fase di stallo
per allinearsi alla chiamata del proprio Sé Superiore. Talvolta può
trattarsi di incontri con persone più evolute a livello spirituale, che
incoraggiano l'individuo a compiere il proprio speciale destino. Altre volte
questi aspetti possono manifestarsi sotto forma di eventi improvvisi e “fuori
controllo”, che costringono ad intraprendere delle traiettorie che altrimenti
non verrebbero prese in considerazione, e col senno del poi potranno
rivelarsi particolarmente significative. Nel loro lato luce i settili stimolano
l'ispirazione e ci spingono ad andare oltre alle apparenze, per contattare i
significati più profondi degli archetipi coinvolti. Talvolta questi aspetti
possono essere connessi a quelle che la psicologia transpersonale chiama
“esperienze delle vette”: ovvero a quei momenti di picco spirituale durante i
quali proviamo un senso di connessione con il tutto, e riusciamo ad avere
una visione più ampia e inclusiva del solito.
Semiquadrati
(45°) e sesquiquadrati (135°)
sono aspetti disarmonici, equiparabili nelle loro modalità d'azione, che
derivano da una suddivisione del cerchio per 8, e appartengono al gruppo degli
ottili. Entrambi questi aspetti sono insidiosi, e tendono ad essere connessi
a stati di tensione di cui può essere difficile avere piena consapevolezza, che
occasionalmente possono manifestarsi sotto forma di eventi drammatici e
inaspettati negli ambiti relativi agli archetipi coinvolti. Solitamente i
conflitti collegati a questi aspetti sono meno evidenti rispetto a quelli
segnalati dalle quadrature (a meno che i pianeti coinvolti siano nello
stesso elemento), anche se la tensione sottostante tende ad essere persistente
ed ostinata.
Talvolta
gli effetti problematici connessi a questi aspetti hanno a che fare con una
difficoltà a gestire l'energia aggressiva, e con esplosioni o implosioni che si
manifestano “improvvisamente”, dopo aver trattenuto a lungo (o ignorato) i
propri impulsi e conflitti.
Entrambi gli aspetti segnalano stati di tensione e di irritazione in relazione
agli archetipi coinvolti, ma possono divenire molto produttivi, una volta che
si riesca a comprenderne la natura del conflitto sottostante e ad affrontare le
sfide che comportano. Riuscire in questo intento può aprire la strada ad
importanti opportunità di crescita, tuttavia, siccome il conflitto inerente a
questi aspetti è di minor entità rispetto a quello segnalato dalle quadrature,
molte persone tendono a trascurarlo e a reprimerlo; ma evitare di affrontare le
problematiche segnalate da questo aspetto non servirà a mitigare lo stato di
tensione e di frustrazione, e non potrà produrre alcun risultato positivo a
lungo termine.
Il
quinconce è un aspetto
basato sulla dodicesima armonica (360°/ 12) che corrisponde ad una distanza
angolare di 150°. Secondo lo schema dialettico tradizionale su cui si basa
il significato originale degli aspetti, due pianeti che occupano segni a 150°
di distanza non si “vedono”, ovvero, non sono in grado di stabilire una
relazione tra di loro. Per questo motivo il quinconce non era considerato un
aspetto, ma piuttosto una generica condizione debilitante, a cui venne
attribuito il nome di “avversione”. Una delle caratteristiche distintive
del quinconce, in linea con le osservazioni degli antichi sulla distanza
angolare di 150°, è in effetti la difficoltà a stabilire una connessione tra
gli archetipi che formano questo aspetto. Nella sua versione “pura” il
quinconce riguarda infatti due segni non compatibili per modalità ed elemento,
che hanno ben poco in comune tra di loro; per questo motivo la relazione tra i
due principi planetari è solitamente contrassegnata da un certo livello di
disorganizzazione e dalla sensazione di mancanza di comfort. Più che un
conflitto maggiore questo aspetto segnala una condizione stressante che, se non
opportunamente affrontata, può comportare anche delle problematiche di tipo
psicosomatico (soprattutto se la 6^ o la 12^ casa sono coinvolte). Il
quinconce è un aspetto di aggiustamento che richiede uno sforzo concentrato per
riuscire a integrare in modo armonico le energie dei due pianeti. Affinché ciò
avvenga è necessario superare una crisi che può essere collegata al sentirsi spinti
in direzioni apparentemente inconciliabili, e al dover superare un senso di
frammentazione in relazione agli archetipi coinvolti. Sembra infatti esserci
una zona cieca nell'interazione tra due pianeti che formano questo aspetto, per
cui, quando ci si focalizza sull'energia di un pianeta si tende a perdere di
vista l'altro, sconnettendosi dalla sua energia. Per integrare in modo
armonico questo aspetto, e superare le iniziali difficoltà di adattamento, è
necessario essere metodici nell'esprimere l'energia dei due pianeti.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, pur essendo disarmonici, questi
aspetti possono giocare un ruolo benefico nelle sinastrie, perché nonostante i
segni coinvolti abbiano poco in comune, hanno molto da offrirsi a vicenda.
Il
semisestile è un
aspetto basato sulla dodicesima armonica (360°/12) che corrisponde ad una
distanza angolare di 30°, ed ha una modalità d'azione molto più simile a
quella del quinconce piuttosto che a quella di un sestile “depotenziato”;
segnala infatti un disallineamento e una difficoltà di connessione tra gli
archetipi coinvolti. Come il quinconce mette in relazione due segni molto
diversi tra loro, che “non si vedono” e sono in avversione, secondo lo schema
dialettico tradizionale su cui si basano gli aspetti maggiori. Alcuni autori
lo ritengono un aspetto debolmente armonico, altri debolmente disarmonico, c'è
però accordo sul fatto che non sia un aspetto molto importante, a meno che non
sia coinvolto in una configurazione maggiore. La difficoltà di allineamento
tra le energie dei pianeti in semisestile può associarsi ad uno stato di
tensione che non è sempre facile da individuare a livello cosciente. Per
risolvere il senso di frizione e di fastidio solitamente associato all'integrazione
delle energie dei due pianeti, è necessario focalizzare l'azione, restringere
le possibilità e stabilizzare il flusso di energie.

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