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BANCOPOLI : IL POTERE ALLO SCOPERTO

a cura di Lidia Fassio
 

Negli ultimi mesi sono scoppiati vari "cicloni" che hanno manifestato inequivocabilmente le intrusioni ancora troppo evidenti e poco chiare, tra i grandi potentati e la politica. Si è creato un clima difficile a livello nazionale partendo dalla bufera che ha investito l’ex presidente della Banca d’Italia Fazio che, dopo un po’ di melina, ha dovuto dimettersi per evitare di essere travolto; da questo clima di sospetti e di veleni si è pensato anche di cambiare e ridefinire meglio il ruolo di presidente della Banca d’Italia riducendone un po’ i poteri e trasformandolo in un incarico a tempo determinato.

Le problematiche sono nate con le grandi scalate alla Banca Antonveneta e alla Banca Nazionale del Lavoro e con i sospetti destati dalla fulminea ascesa della Banca Popolare di Lodi; indagando su questi processi ci si è resi conto che, nella lotta per fare l’offerta migliore e nell’accaparrarsi queste banche, vi sono state cordate sotterranee appoggiate in qualche modo dalla politica e forse, dalla Banca d’Italia, che hanno manipolato e deviato il naturale procedere delle cose, inquinando il clima di trasparenza, indipendenza, professionalità e rispetto che la Banca d’Italia ha l’obbligo di avere nei suoi comportamenti, se non altro per mantenere intatta l’immagine dell’Italia all’estero. Ovviamente su tutto questo regna ora un clima di grandi veleni e sospetti in cui la politica sembra sguazzare e in cui vi sono dei gran colpi di coda che investono Unipol e i suoi amministratori – cooperativa rossa che è la principale responsabile della scalata alla BNL - alcuni personaggi di spicco che avrebbero favorito o addirittura perorato alcune cordate a scapito di altre e alcuni politici che, loro malgrado, sono stati fatti oggetto di intercettazioni telefoniche; diciamo che tutto questo papocchio chiamato "bancopoli" ha aperto una voragine su un mondo che dovrebbe interessarsi di promuovere ricchezza per tutti più che ricchezza per alcuni.

Tutto ciò non è l’essenza principale del nostro articolo anche perché non ne abbiamo né l’interesse né la competenza e, infine, perché è oggetto di indagine della magistratura che dovrà valutare e decidere se le operazioni sono state più o meno corrette e se ci sono collusioni e inquinamenti da parte degli uomini politici che, in qualità di nostri amministratori, sono chiamati invece a garantire i cittadini, loro elettori, il massimo della correttezza e della concorrenza negli affari di questo tipo.

Ciò che invece a noi interessa è il momento astrologico in cui si è creato e svolto tutto questo marasma e le implicazioni simboliche che i pianeti e i transiti di questo momento portano alla coscienza di tutti.

La finanza e il patrimonio nazionale, borse e banche comprese, fanno parte dell’asse seconda ottava; in seconda casa abbiamo quei patrimoni reali e tangibili, i terreni, il nostro patrimonio geografico e i beni che possediamo e che sono visibili; in ottava casa abbiamo tutto ciò che si può sfruttare di questo patrimonio per aumentarne la consistenza e per ricreare e rigenerare la ricchezza utilizzando al meglio le risorse anche attraverso speculazioni che siano però sottoposte prima ad una seria ed accurata valutazione dei rischi per evitare che vengano messe a repentaglio le riserve e le ricchezze reali.

L’Italia è particolarmente sensibile a questi temi visto che in tempi non lontani abbiamo avuto crack di grandi società quali la Cirio, la Parmalat che sono costati i patrimoni personali di molti risparmiatori.

L’asse seconda ottava è simboleggiato dai segni Toro Scorpione che rappresentano la capacità di gestire questi patrimoni in modo creativo rivolto al bene di tutti senza che siano oggetto di egoismi e di avidità personali o di piccoli gruppi che possano intervenire impossessandosi di risorse pubbliche per portarle dentro a portafogli personali (asse quinta undicesima simboleggiati dai segni Leone e Acquario).

In questi ultimi mesi si è formata, come ben sappiamo, una configurazione a croce sui quattro segni fissi che ha avuto e sta avendo un impatto forte su tutto ciò che riguarda finanza, economia, potere reale trasparente e potere sotterraneo e, infine, ricchezza personale e beni collettivi.

Su questi quattro segni si sono disposti quattro pianeti importantissimi, Marte in Toro, Saturno in Leone, Giove in Scorpione e Nettuno in Acquario; su questa configurazione si è sistemato anche Urano dal segno dei Pesci che, da un lato ha favorito le speculazioni rapide ed incisive (trigono con Giove e sestile a Marte) e, dall’altro, ha dato vita a fortissime resistenze che si sono trasformate ben presto in uno scontro tra i vari potentati in gioco (ben rappresentato dal quinconce con Saturno).

Si è quindi creata una lacerazione profonda tra chi faceva traffici e speculazioni sotterranee e chi, invece, ha sentito forte il bisogno di un cambiamento di rotta che porti ad una maggior trasparenza nell’intero sistema finanziario e nell’acquisizione di grandi potentati economici. L’opposizione tra Nettuno e Saturno sta creando una forte tensione tra il bisogno di salvaguardare interessi personali che garantiscano stabilità, sicurezza e ricchezza che contrasta con gli interessi collettivi che sono principalmente quelli di salvaguardare quelli che sono patrimoni pubblici che non possono essere "svenduti" o "acquisiti" non tenendo in conto il bene di tutti.

La quadratura di Giove in Scorpione su tutto questo tessuto ha fatto emergere ed ha letteralmente "portato alla vista" il sommerso e tutto ciò che stava avvenendo al di fuori della consapevolezza comune.

Così, sono schizzate fuori dal cilindro di questo pianeta le intercettazioni telefoniche, gli intrighi di partito, le più o meno evidenti connivenze in linea con il vero simbolismo di questo pianeta che, quando si trova in aspetto di tensione con Saturno e Nettuno spinge ad esasperare le sicurezze e il bisogno di possesso a scapito dell’etica e della responsabilità ed onestà che ogni amministratore di "res pubblica" dovrebbe avere per fare bene il suo mestiere.

Si è così creato un intrigo poco eclatante tra interessi privati ed interessi pubblici e tra potentati diversi che si sono dati battaglia non in modo chiaro e diretto ma utilizzando strumenti sotterranei e comportamenti non proprio cristallini se non addirittura illeciti.

Ora la grande croce si sta sciogliendo perché Saturno sta retrogradando e restano Marte, Giove e Nettuno; dalla prossima settimana uscirà anche Marte; tuttavia, non è finita e ci saranno colpi di coda a giugno quando Marte si congiungerà a Saturno ed entrambi quadreranno Giove e a settembre mese in cui si ripresenterà un quadrato a T fra i tre pianeti, prima del loro definitivo scioglimento; questi due periodi segneranno altri due momenti salienti di questa vicenda: il primo si dovrebbe manifestare con una sorta di irrigidimento tra il bisogno di far chiarezza e la notevole resistenza; il secondo, a mio avviso, potrebbe rappresentare un andare verso la risoluzione con l’istruzione di un processo dopo aver acquisito le prove necessarie.

Una cosa su tutte però: la grande configurazione celeste ancora una volta ci sta sottolineando il bisogno di guardare al di la’ delle apparenze e, soprattutto, di guardare al di là dei propri spiccioli interessi personali: sta mostrando in tutti modi il limite di questo modo di pensare e di agire e sta cercando di farci capire che privato e pubblico sono molto più interdipendenti di quanto noi pensiamo e che, se continuiamo a volere tutto e subito per il nostro privato, non ci sarà mai un reale sviluppo e, di conseguenza, non ci sarà benessere.

Saturno da Leone ci invita anche a farci carico, a controllare con le nostre forze i nostri amministratori: non c’è progresso né libertà senza la dovuta partecipazione di tutti. Forse è finita anche la fase di delegare passivamente; occorrerebbe che tutti noi fossimo in grado di chiedere veramente il conto dell’operato dei nostri politici che, oltre ad amministrare lo stato devono garantire la chiarezza sulle operazioni che interessano tutti gli italiani. Infine, è ora che cominciamo a pensare che "sociale" vuol dire di tutti, ma se non consapevolizziamo questo termine, non avremo mai ciò che speriamo e a cui tendiamo. Le Banche sono un patrimonio "sociale", dentro ci sono i soldi di tutti i risparmiatori ragion per cui, non può essere poi che gli stessi si disinteressano di ciò che accade ai loro vertici.

E’ ora che si cominci a pensare che le banche, la grandi aziende, e i grandi potentati sono tali perché utilizzano le energie collettive e che, proprio per questo, dovranno restituire al collettivo parte dei frutti del loro lavoro e della loro ricchezza. Sfruttare le risorse per puri interessi personali è il modo più rapido per creare lotte e tensioni che possono incendiare gli animi fino a distruggere ciò che c’è di più caro al mondo: la stabilità e la sicurezza dentro casa e dentro ai nostri confini.




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