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I SIMBOLI DEI PARTITI : LA ROSA NEL PUGNO

a cura di Giovanni Pelosini
 

La Rosa nel Pugno possiede, nel nome, la stessa valenza simbolica dell’emblema, coniugando il classico fiore rosso della passione con il pugno chiuso dell’azione.

 

Dei simboli della rosa si sono alimentati per millenni i poeti di ogni tradizione, stratificando concetti allegorici e similitudini in quantità tali da renderne impossibile una trattazione schematica esauriente in questa sede. In particolare è da ricordare come la disposizione spiralica e circolare dei suoi bei petali, così come l’antico nome del fiore, richiami la ruota, e quindi l’eterno scorrere del tempo ciclico: concetto assai caro ai grandi Maestri che edificarono le cattedrali gotiche in modo da dare massimo risalto al “rosone”, vero fulcro della luce e simbolo cosmico esso stesso.

 

Il fiore ha valenza venusiana, come narrano gli innumerevoli miti che ne fecero emblema di Afrodite e, in origine, della Grande Dea Madre: dai genitali di Urano gettati nel Mediterraneo orientale nacque la schiuma feconda dalla quale emersero la Dea della bellezza e dell’amore ed un cespuglio spinoso di rose bianche. Fu poi il sangue della stessa Dea a tingere di rosso il fiore, che accompagnerà, come specifico attributo, ogni divinità femminile nei miti pagani fino a diventare un apprezzato simbolo della Madonna nel sentimento popolare e nelle cerimonie cristiane.

La rosa è quindi il simbolo della Madre, in ogni sua forma divina: da qui deriva l’uso della recita del Rosario, la corona di rose, dedicato alla Vergine Maria.

 

Così la rosa è stata ed è un emblema del femminino, così come di ogni sua epifania nel mondo sublunare e divino. E’ un fiore d’amore ed un fiore di bellezza, addirittura “il” fiore per antonomasia, oltre che il simbolo eccellente della Natura e del suo risveglio nel mese di maggio, nel pieno della primavera.

 

Durante la tradizionale festa celtica di Beltane, o Calendimaggio, le giovani coppie si scambiavano promesse e doni, fra i quali non mancavano le profumate rose, come simbolo di sentimento profondo, di passione, ma anche di innocenza. Le stesse tematiche si tramandarono dai bardi ai poeti che cantavano l’amore cortese, e da loro ai romantici di ogni epoca.

 

In senso più esoterico, il significato del simbolo della rosa attiene forse di più alla segretezza ed al silenzio, come se il fiore, potesse, con i suoi petali, custodire gli arcani più nascosti, proteggendoli alla vista degli sguardi profani:

 

Quidquid sub rosa fatur

Repetitio nulla sequatur

 

Niente di ciò che viene detto sotto la rosa deve essere riferito (Lutz Röhrich, Lexicon der Sprichwörter); da cui il motto “sub rosa”, a ricordare questo fiore come un sigillo di riservatezza ed un custode di segreti, e l’usanza di dipingere ghirlande di rose nelle locande tedesche e sui boccali di birra, così come di intagliare una rosa nel legno dei confessionali.

 

In questa accezione ermetica si deve anche, probabilmente, interpretare il complesso simbolo dei Rosa+Croce: uno dei misteri dell’esoterismo di più difficile approccio di questi ultimi secoli.

 

Il pugno che stringe la rosa è un accostamento simbolico relativamente nuovo sulla scena politica, ma antico nella tradizione simbolica ermetica occidentale. Il pugno è simbolo attivo molto deciso, maschile e contrastante con quello del fiore. Non sfugga inoltre l’implicazione, per certi versi sacrificale, della presenza delle spine che inevitabilmente feriscono la mano che stringe il gambo: quasi un richiamo alla corona di spine ed alla passione di Gesù, per altro assai vicina al simbolo della rosa.

 

Nell’antico Tarocco di Marsiglia, una mano, analoga a quella di questo emblema politico, stringe un frondoso ramo nell’Asso di Bastoni, a rimarcare gli aspetti simbolici del principio attivo e vitale, con implicazioni anche inerenti alla creatività ed alla sessualità.




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