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IL DONGIOVANNISMO

a cura di Lidia Fassio
 

Con l’estate si sa.. si attiva anche il desiderio, soprattutto per chi è single, o per chi rimane in città di “vivere un’avventura romantica ed erotica”, qualcosa che dia la sensazione di uscire dai canoni abituali della vita e, soprattutto dalla monotonia dei doveri e degli impegni che la vita ordinaria ci sottopone durante l’anno e che, la coppia stabile, non è più in grado di sollecitare.

Ecco che, soprattutto quando si è in spiaggia, o quando si è lontani da casa, la fantasia comincia a galoppare, producendo immagini diverse dall’ordinario e spingendo persone apparentemente inapprensibili, a sognare avventure del tutto fuori dall’ordinario che diano la sensazione di quel “potersi lasciar andare”  a qualcosa che abbia sia il sapore della stravaganza, sia quello del “piacere ineguagliabile”.

Così, ogni estate - anche se questa condizione non è strettamente circoscritta a questo periodo - appare in maniera palese il fenomeno del dongiovannismo che sembra riprendere particolare vigore.. complici i bikini, la vacanza e la voglia di divertirsi provando qualche sensazione nuova.. e perché no… anche un po’ “hard”.

 

La maggior parte delle persone ha però un’idea abbastanza idealizzata del Don Giovanni; questi soggetti vengono visti dalle donne come dei grandi seduttori e dei grandi amanti; persone in grado di far sognare e di fornire attenzioni a donne che si sentono trascurate dal proprio compagno e che non disdegnano quindi di lasciarsi cogliere da soggetti che sanno “toccare” le leve giuste per far loro rivivere il grande sogno di saper ancora “piacere ed attrarre” qualcuno considerato un “grande seduttore”; dagli uomini vengono visti con invidia e con un po’ di competitività perché sono inclini a pensare che i dongiovanni abbiano tutte le donne che vogliono, cosa che magari, a loro, sembra essere assolutamente preclusa.

 

Inutile dire che questa visione è un po’ mitica e deformata ma, ciò non toglie che molte donne cadono nella sua trappola trovandosi poi inevitabilmente deluse nel momento in cui cominciano a fantasticare di volere “qualcosa di più”; quello è il momento in cui l’erratico uomo delle nebbie si dilegua ritornando al suo abituale mondo, lasciando l’incauta fatina con un forte senso di abbandono.

 

Il fenomeno in questione è del tutto particolare e, onde evitare sofferenze inutili, va visto con una lente obiettiva che sappia cogliere determinati aspetti in modo che non possano poi esserci sorprese qualora lo si incontri per strada o “nel bosco”… come accadeva nelle favole.

 

E’ indubbio che il dongiovanni sia in grado di soddisfare alcune esigenze femminili ma non altre; per questo è importante sapere chi si sta incontrando e quali saranno le cose che questo soggetto potrà dare evitando, al tempo stesso, di cadere in inutili quanto utopiche aspettative che finirebbero solo per far vivere una piena delusione che abbassa  il livello di autostima della donna.

Se ciò che si cerca è un buon “amatore” in quanto si desidera un uomo con cui vivere una intensa e magari magica storia “erotica”, lui può essere il personaggio giusto: tutto con lui sarà magico, sopra le righe perfetto perché conosce tutte le arti del “sedurre” e le sa mettere in pratica per cui, se voi siete la donna che ha deciso di conquistare quella sera o quel giorno o al massimo quella settimana, allora saprà trascinarvi all’interno di un paradiso segreto fatto  di sensazioni che vi faranno sperimentare qualcosa di indimenticabile e di insolito: ciò che lui non potrà però offrirvi è un rapporto o una relazione o  qualunque cosa che coinvolga i suoi sentimenti.. perché è proprio di questo che il dongiovanni è incapace ed è anche ciò da cui fugge abbandonando di volta in volta l’oggetto della sua seduzione e del suo piacere… prima che possa trasformarsi in qualcosa che lo porterebbe a sperimentare il suo “dramma interiore” che è un dramma di anaffettività e di abbandono.

 

Il dongiovanni non vuole entrare in una relazione con “una persona”, per lui la donna è una “preda”, qualcosa che deve essere conquistata.. ed è qui che lui mette il massimo delle sue potenzialità: “nell’attirarla, nel conquistarla..poi nel farla sua”; alcuni dongiovanni sostengono addirittura che non è neppure nel rapporto sessuale che loro danno il massimo o che provano il massimo del piacere.. bensì nella fase precedente in cui la grande eccitazione è legata all’incerto risultato della conquista, quando cioè il nostro eroe non sa ancora se ce la farà oppure se non riuscirà. Ciò che succederà dopo è già una fase di “abbassamento della tensione e dell’eccitazione”, qualcosa che ha già a che fare con la “consumazione del cibo”, in cui non vi è più adrenalina.. esattamente come accade nel vero cacciatore che prova e dà il massimo di sé nell’inseguimento e nel raggiungimento della preda e non nel mangiarla.

 

In un certo senso, il dongiovanni è quello che segna una tacca sul fucile ogni volta che “cattura la preda”, quello è il momento in cui prova un vero e proprio senso di benessere, di forza e di potere personale. Astrologicamente questo è molto marziano.. ma, perché si riscontri una vera e propria tipologia “dongiovannesca” occorrono anche forti valori fuoco e scarso sostegno all’identità, il che vuol dire un Sole importante ma leso, magari proprio da Marte; ecco allora che l’identità e la forza vengono sostenuti dalla conquista.. quello è il momento in cui c’è il vero e proprio trionfo.. che, manco a dirlo, si sgonfierà con sufficiente velocità, dopo di che bisognerà nuovamente rientrare in una fase che possa permettere di riprovare quella stessa intensità e gratificazione.

 

Per questo è importante che le donne che tendono ad essere sensibili al “predatore”, devono conoscere bene il lato compulsivo del loro seduttore in modo da sapere che non vi sarà assolutamente continuità giacchè lui ha bisogno di prede diverse e soprattutto.. “ancora da conquistare”.

Ci vogliono anche valori casa Va e casa IXa che suggeriscono potente istintualità e difficoltà con i rapporti stabili che annoiano proprio perché richiedono l’ingresso sulla scena di facoltà affettive superiori e non solo della parte istintiva e sessuale più legate all’affermazione dell’IO.

 

E’ chiaro che, da un punto di vista psicologico, in questi soggetti c’è una grande fragilità che riguarda la personalità e le capacità affettive a cui si aggiungono tematiche di potere che portano il soggetto a dover sempre vincere e abbandonare, in modo da non confrontarsi mai con la perdita e la trasformazione.

In questi soggetti c’è anche un non perfetto “riconoscimento dell’altra” come persona: segno che i valori casa VIIa o Bilancia non sono stati mai raggiunti:  questo permette di vedere “l’altra” come una preda, un semplice oggetto da conquistare e da usare per uno scopo - quel punto – del tutto  personale.

Come diceva Carotenuto: don Giovanni gioca con i corpi, non arriva mai a confrontarsi con l’anima perché manca ancora di eros - che è l’energia che spinge ad incontrare l’altro psicologicamente - per questo il suo è un vissuto di grande disperazione che tende a rimuovere e a compensare con un continuo carosello di seduzioni e di conquiste che apparentemente sembrano fargli dimenticare la sua “grande solitudine interiore”.




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