Oggi si parla tantissimo di sessualità; se ne parla a proposito e a sproposito e si fanno tavole rotonde, fa molta audience in televisione e si trovano ovunque manuali che aiutano e danno ricette per poter essere sessualmente “felici”. Questa esasperazione ha prodotto però anche una serie di misandestanding rispetto a questo tema al punto che c’è gente che pensa che la relazione di una coppia sia in tutto e per tutto dipendente dalla capacità di vivere appieno la sessualità e un buon “orgasmo”; non è sicuramente mio intento sostenere che la sessualità non abbia la sua importanza, ma vorrei però soffermarmi e porre l’accento sull’aspetto relazionale che, della sessualità non solo è l’anima più profonda, ma è anche lo scopo e il fine lasciando invece ad altre sedi, il lato più prettamente tecnico delle performances amorose.
Tanta attenzione a questo tema nasce sicuramente dal fatto che, ormai da una quarantina di anni, la sessualità si è scollegata dall’impulso creativo, o almeno così è nel mondo occidentale, per cui è molto più assoggettata al principio di piacere che non alla pulsionalità e alla riproduzione. Questa particolarità dovrebbe però farci pensare che anche la sessualità – come del resto tutti gli istinti primari - dovrebbe evolversi e raffinarsi nell’essere umano fino ad essere una scelta dell’Io e non restare semplicemente ancorata alla compulsione come lo è ancora pienamente nel regno animale e nella prima parte della vita.
Astrologicamente parlando possiamo trovare molte informazioni sull’aspetto e sulle spinte sessuali individuali in due case, precisamente la Va – sede solare - e l’VIIIa – sede di Plutone. Il fatto che l’astrologia abbia previsto due diversi ambiti in cui troviamo simbolismi legati alla sessualità individuale la dice lunga sulla complessità di questo tema e sui suoi significati che devono essere compresi non solo nell’aspetto esteriore e fisico.
Le due case in questione occupano sezioni diverse dell’oroscopo e ci permettono di capire che, almeno simbolicamente, è prevista un’evoluzione proprio perché la Va casa si trova nella parte inferiore dello zodiaco mentre l’VIIIa in quella superiore il che ovviamente fa pensare che in quest’ultima a debbano essere elaborati simboli più complessi e più profondi che mostrano anche una natura più sofisticata e che si giocano molto sul piano psichico ed emotivo, più ancora che su quello fisico.
Le due case in questione fanno riferimento proprio a due diversi aspetti della sessualità: la Va casa si interessa prevalentemente di una sessualità più spontanea, molto più fisica, che consente lo scarico della forte energia di questa casa, più legata all’aspetto pulsionale ed istintivo designato soddisfare importantissime funzioni della vita umana quali la riproduzione e il senso di identità ben espresso nella frase: “IO sono vivo, quindi, mi riproduco”; qui infatti troviamo la possibilità di trasferire il nostro patrimonio genetico, di vedere la nostra continuità nei figli, ma di gratificare anche la nostra parte divina ed immortale che sembra così sopravvivere. E’ una casa EGOICA, dove è molto forte il tema dell’IO che trova una risposta alla morte con un illusorio e quanto mai precario senso di immortalità.
In questa casa possiamo vedere la sessualità nella sua fase più semplice e più elementare che viene ben rappresentata in questa casa che, tra gli altri significati, ha quello dell’identificazione di genere, di creatività ed espressione personale e di gratificazione di sè; è interessante notare che la Va casa non è una casa “di relazione”, ma bensì “personale” ed anche in questo l’astrologia è maestra nel mostrarci come, in questo primo ambito, la sessualità sia in primo luogo un fantastico stratagemma al servizio della vita individuale e della specie (Leone – Sole) piuttosto che un atto scelto e agito per una miglior relazione e comunicazione di coppia .
Ben diversi sono i simboli della casa VIIIa; il fatto stesso che sia sotto l’egida di Plutone già fa pensare ad una grande complessità e profondità. Per prima cosa l’VIIIa casa è “relazionale”; è il luogo dove noi incontriamo l’ALTRO esterno ed interno in un clima di grande intimità nel quale l’Io deve subire una “morte psicologica”, in quanto si trova costretto ad incontrare l’Ombra, la mortalità e la caduta di innocenza e di onnipotenza; è anche il luogo però dove possiamo trascenderlo proprio oltrepassando quei confini individuali che ci permettono di superare la nostra duplicità ed ambivalenza.
In ottava casa siamo obbligati ad entrare all’interno delle nostre dinamiche psichiche per renderci conto che solo incontrando l’altro possiamo conoscere e conoscerci e, pertanto, proprio la sessualità ci permette di scoprire che il senso dell’unità esiste e che l’altro da noi è il catalizzatore che consente una vera comunicazione sul piano fisico, emotivo e psichico.
Questa casa vede il domicilio di Plutone, di Marte e l’esaltazione di Mercurio e questo sta ad indicare che vi è un forte apporto della coscienza dell’Io (Mercurio) che va a frapporsi tra l’istinto puro e potente di Plutone e l’azione di Marte. Mercurio sottolinea la necessità che in questa casa ci sia una vera possibilità di mettersi in relazione, di comunicare e di mettere in contatto due parti che prima erano divise e separate.
Proprio dalla lettura della casa VIIIa possiamo comprendere qualcosa di importante che riguarda la sessualità; essa non è più solamente un semplice atto che consente la riproduzione ma è diventato una parte estremamente sofisticata della nostra natura, uno strumento che soggiace al principio di piacere venusiano e che ci permette di incontrare “L’ALTRO” ad un livello profondo, ma anche di scoprire quella parte di noi che trova il suo rispecchiarsi nella relazione; questo incontro da un lato conduce alla possibilità di diventare una vera coppia in grado di godere di un livello profondo di intimità, complicità e unità di intenti e, dall’altro, consente anche di riguadagnare all’interno quel senso di unità individuale che si può ottenere nel momento in cui si riconosce di essere al servizio di qualcosa di più grande dell’IO, recuperando pian piano le nostre zone d’ombra.
Certo, in questa casa, la sessualità si fa molto più complessa proprio perché le sue implicazioni vanno a scavare nella profondità della nostra coscienza che si trova ad incontrare l’anima. E’ in casa VIIIa che, attraverso la sessualità, ha inizio quell’atto del “concedersi e del lasciarsi andare” che è da un lato spinta all’estasi e all’unione e dall’altro ferimento profondo all’Io che teme di annientarsi e di perdere il suo potere ma che trova in questo ambito la vera possibilità di rinascita.
E’ indubbio che la sessualità è un atto di comunicazione intima e non deve pertanto essere investita di significati che nulla hanno a che fare con essa. Se viene invece caricata di “potere”, di “possesso” e di “paura di perdere la propria integrità”, può diventare un vero inferno e portarci a vivere un lato estraneo ad essa.
E’ interessante valutare le due frasi molto di moda oggi in relazione alla sessualità: “fare l’amore con….” oppure “fare sesso con….” che, nella loro sostanza implicano però una grande differenza di intenti: nel primo caso, abbiamo veramente l’idea di scambio, di intimità e di unità dirette ad aumentare ed esaltare la natura del sentimento che c’è tra due persone; nel secondo caso abbiamo invece la percezione di un puro esercizio fisico che non ricorda per nulla la dimensione della comunicazione in quanto è rivolto ad una gratificazione personale in cui l’altro è semplicemente uno strumento e non un partner.