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L'APPESO

a cura di Rosanna Sotgiu
 

La rinuncia al proprio EGO permette all’Iniziato di ribaltare le proprie azioni dal piano meramente materiale per orientarle verso quello spirituale, in una modalità di sospensione e dedizione.

Non si giudica né si condanna, ma intraprende la “seconda via” quella interiore, del viaggio all’interno di sé, avendo compreso che gli avvenimenti della realtà non sono sotto i suoi poteri, ma le percezioni e le emozioni con le quali affronta il mondo esterno, quelle sì possono essere indagate, conosciute e governate.

Un grande illustre Poeta (Dante Alighieri) compì lo stesso percorso, capovolgendo il suo tragitto dal Centro della Terra al Paradiso (il Cielo) e risalendo passo a passo dal centro dell’Inferno per “riveder le stelle”.

 

Il percorso di conoscenza e consapevolezza della “seconda via” che inizia con questa lama per terminare con il Matto costituisce la prova contro tutte le insidie, le tentazioni e le lusinghe della materialità, dell’avidità e della superbia. Rappresentano un severo banco di prova per l’applicazione di quanto appreso fino ad ora, e per l’espressione della forza interiore per il discernimento fra bene e male, fra giusto ed errato, fra ragione e sentimento. È la verifica massima a livello terreno.

Il premio finale sarà l’integrazione completa, corpo e spirito, nel mondo materiale e spirituale, il fallimento del percorso della seconda via condurrà invece al caos finale del Matto, dove dovrà iniziare da capo il cammino di consapevolezza.

Ma proprio in questo concetto risiede la più sublime delle verità: anche per colui che ha errato vi sono sempre altre possibilità. Si tratterà di un tratto di strada più lungo, ma il sentiero è sempre aperto a tutti. A nessuno, neanche al peggiore dei peccatori, è preclusa la via della conversione e della elevazione finale per riconnettersi all’Assoluto.

 

La simbologia di questa Lama è intensissima ed ora la esamineremo passo a passo.

 

Innanzitutto la posizione del soggetto: è a testa in giù, sospeso per una sola gamba ad una trave che unisce due tronchi, anche essi capovolti, infatti al posto delle radici hanno le foglie!

Le mani, con guanti verdi, colore della vita, si presuppone siano legate dietro la schiena, a sottolineare che non deve assolutamente esserci azione visibile, il volto è sereno anche in questa posizione che non preluderebbe ad agio del soggetto.

 

A testa in giù perché indica, come Dante, che vuole percorrere il cammino partendo da un opposto punto di vista, non utilizzando la ragione ma solo il suo sentire.

Le mani legate testimoniano una rinuncia all’azione esteriore, il suo percorso ora è solo all’interno, privo di qualsivoglia appoggio esterno, ma rimandano anche all’ineluttabilità di alcuni avvenimenti e alla inevitabilità di farvi fronte.

 

È sospeso, condizione che tende a sottolineare il distacco dagli altri esseri umani, perché questa fase del cammino può essere percorsa solo nella propria intimità, è non può – e non deve – essere condivisa (vedremo in seguito perché).

 

L’Iniziato non vuole conquistare il Cielo, ma impossessarsi e addentrarsi nella sua “terraneità” e in quella dei suoi simili, ancora vittime dell’ignoranza e delle passioni egoistiche. Come Prometeo l’Appeso intende svelare agli uomini i segreti della Grande Opera (il raggiungimento del proprio centro esistenziale) disposto a pagare con il volontario sacrificio di sé questa azione umanitaria.

 

Dalle sue tasche cadono delle monete, d’oro e d’argento, a segnalare che nel nuovo percorso spirituale la materia non avrà più alcuna importanza. Il tragitto dell’iniziato, ora, propone un bivio: da una parte la trasformazione e l’elevazione e dall’altra la morte dell’anima.

 

La giacca è bicolore (bianco = spiritualità e rosso = materialità) ma, come nel simbolo del TAO, entrambi i colori coesistono in ogni parte, a testimoniare che comunque sia non esiste una azione materiale completamente scevra di spiritualità e che la stessa deve essere calata nel quotidiano.

La posizione particolare, appeso, rilassato, frontale, simboleggia una attività latente, necessariamente interiore. Ha il capo scoperto e i capelli sciolti ad indicare che i suoi pensieri sono indipendenti e liberi.

 

 

Significato: segnala un  momento di capovolgimento di situazione che porterà ad una rinascita e ad una maggiore consapevolezza di sé, liberi da costrizioni materiali.

Viceversa indica sacrificio, tempi di grande difficoltà imposti dal destino e, dunque, inevitabili. Può annunciare debiti pendenti che potranno essere saldati ma con enorme sborso di denari.

Amori sofferti, altruisti, lunghe attese. Rigido rifiuto di accettare che la vita va oltre il mondo pratico e razionale. Ostinazione. Sofferenze.

 

 

Corrispondenza lettera ebraica:

LAMED: LEV (cuore). Il valore numerico della Lamed è 30.

 

La lettera LAMED rappresenta l'insegnamento e l'intenzione.

La LAMED è una lettera grandiosa che si innalza sopra le altre dalla sua posizione in mezzo all'alfabeto. Per questo essa rappresenta il Re dei Re.

Da un lato della LAMED siede la KAF, dall'altro lato si trova invece la MEM, queste tre lettere insieme formano la parola : MELECH (Re)

Il nome LAMED, deriva da LAMAD, che significa sia insegnare che imparare.

L'uomo ha il dovere di insegnare la Legge e la Volontà di Dio, ma non può farlo sino a quando non ha acquisito conoscenza.

Per questo la LAMED è la più alta lettera dell'alfabeto, oltrepassa il rigo, suggerendo che il vero talento dell'uomo sta nella sua capacità di imparare ed insegnare.

La lettera LAMED indica direzione, moto a luogo, scopo.

La Torah inizia con la lettera BET e finisce con la lettera LAMED. Si può leggere LEV (cuore) o lBAL (non). Dio ha detto ad Israele: "Figlio mio, se sei guidato da questi due termini - cuore, che rappresenta la sincerità, e non, che rappresenta la coscienza di ciò che si deve evitare, allora hai ubbidito a tutta la Torah".

 

Ora passiamo alla fase pratica: quando si presenta indica una fase della vita in cui è necessario rinunciare a qualcosa per mantenere fede ai propri impegni e ideali. Comporta attesa, rischio o sacrificio, forse una decisione di abbandonare certi valori materiali, e di tuffarsi nelle profondità di se stessi (nel proprio subconscio) per cercare la realtà interiore necessaria per diventare completi.

Da questo sacrificio nasceranno illuminazione e rinnovamento.


La carta rappresenta una persona che sa rinunciare alla propria individualità, ai propri interessi materiali, alla propria personalità, a favore degli altri. Chi sa sublimare i sentimenti ed esprimere la sua dedizione in maniera disinteressata. Il senso del dovere conduce alla pazienza, i sacrifici, le rinunce e l'abnegazione dell'individuo.




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