La notizia è ufficiale… è arrivata domenica 10 settembre alla fine della gara di Monza… vinta Schumacher che si ritrova oggi grazie alla strepitosa rimonta nel gran premio di Cina a pari punti con Alonso, pronto a mettere la zampata finale per il titolo.. che per lui sarà l’ottavo in carriera.
Aveva promesso che avrebbe scelto proprio Monza per comunicare le sue intenzioni… e così è stato; tra una folla che sperava il contrario, ha annunciato il ritiro in ogni caso, sia che vinca il mondiale 2006 sia che lo perda.
Michael Schumacher se ne va da grande eroe e, comunque vada questo mondiale, lui sarà comunque il campione virtuale. Infatti, dopo aver sofferto per tantissime garee dopo essere andato a ben 30 punti di distanza dal suo avversario Renault, è riuscito a rimettere tutto in discussione ed anzi, a far tremare il team dei transalpini che ormai sentono il fiato sul collo e cominciano a vedere “rosso” ogni domenica di più.
Lui sostiene di non essere più giovanissimo e di non poter più garantire l’elevatissimo standard delle sue prestazioni..ma noi sappiamo bene che lui è ancora un grandissimo campione che, forse, dopo aver vinto tanto può soffrire di un calo di motivazioni; in ogni caso, da buon stratega ha azzeccato anche questa mossa, lasciando l’attività proprio all’apice della carriera, possibilmente con un altro titolo in tasca il che farà di lui un campione indimenticabile.. un mito.. un eroe senza tempo.
Ciò che permette ad un personaggio di entrare nel mito è il fatto di non “mostrare debolezza” e quindi di non permettere a nessuno di assistere al suo declino; lo abbiamo visto in molti casi: Greta Garbo, Mina.. Battisti, tutti personaggi che hanno lasciato nel pieno della loro carriera.. Anche per lui sarà così.. tutti i piloti di Formula 1 si paragoneranno a lui.
Che dire di Schumacher se non che smentisce e capovolge tutti i dogmi astrologici: lui, nato il 3 di gennaio del 1969 alle 13,45 a Koln.. piccola città vicino a Colonia… è un Capricorno con il Sole opposto alla Luna e quadrato a Saturno; Sole che non riceve alcun aspetto di sostegno e che, i profeti di sventura, catalogherebbero come una segnatura in grado di creare grandi difficoltà e blocchi senza mai sostenere veramente una riuscita.
Ebbene, questa configurazione ci permette di rovesciare questa lettura e di pensare che Michael, da buon saturniano, si è guadagnato i suoi successi sul campo attraverso la sua professionalità, la sua bravura e il suo sangue freddo.. ma anche attraverso la disciplina, il metodo e l’applicazione costante ed un duro lavoro anche quando poteva considerarsi “arrivato”. In questo modo il risultato è arrivato ineccepibile, limpido, perfetto e senza alcuna ombra; un risultato che, visto dall’esterno, sembra quasi costruito a tavolino tanto è preciso, organizzato e puntuale.. ma, guardando il suo tema, sappiamo che non è stato così e che lui ha lavorato duro, impegnandosi e dedicandosi anima e corpo alla sua professione con grandissima serietà e fatica, aumentando ancora di più l’impegno negli anni difficili per la Ferrari.
Tutte qualità care a Saturno che non appoggia successi sporadici, che mal sopporta le improvvisazioni e che si rende invece disponibile per chi è pronto a grandi sacrifici lavorando e maturando giorno dopo giorno capacità, costanza, forza e padronanza a livello professionale nonché nel mezzo automobilistico.
La sua carriera è un romanzo che inizia prestissimo; c’è chi sostiene che sia iniziata a 4 anni guidando un go kart sul circuito gestito dal padre.
Nel 1984 all’età di 15 anni partecipa al campionato tedesco di Formula Ford e a quello europeo.. piazzandosi rispettivamente al sesto e al secondo posto.
Il suo piazzamento lo porta a correre con una macchina che utilizza i motori della Lamborghini in un circuito in cui vince nove gare su dieci.
Il passo successivo è la Formula 3… dove nel 1989 approda puntuale e …manco a dirlo.. vittorioso.
La Mercedes quell’anno stava pensando di ritornare alla Formula uno e con questo fine arruola Michael nel suo team, dietro garanzia che lo avrebbe poi aiutato negli anni successivi a trovare un ingaggio importante almeno fino a quando la prestigiosa casa automobilistica non fosse pronta con una sua scuderia.
Questo non accadde mai poiché la Mercedes si limitò a fornire motori alla Mc Laren senza mai entrare direttamente in pista con il suo marchio.
A quel punto Michael fu introdotto nel 1991 in Formula 1 con un ingaggio della Jordan che doveva sostituire un pilota sulla pista del Belgio e lui, che entrava per la prima volta.. arrivò settimo. Tutti notarono il carattere e la grinta del tedesco e, a quel punto, molte scuderie si interessarono a lui.
Ma la consacrazione arriva nello proprio in quell’ anno correndo per la Benetton e classificandosi terzo: è interessante il fatto che proprio in quell’anno Schumacher ha Urano che si congiunge al suo Sole Capricorno.. esattamente a 12 gradi..e Saturno che passa sul suo Mercurio attivando un potente trigono all’ascendente in Gemelli.
E’ la sua consacrazione.. ed è anche l’inizio della guerra con Ayrton Senna con il quale ingaggerà un forte clima di competitività sia in pista che fuori.
E’ una escalation che, nel 1994 culmina con la vittoria del suo primo campionato del mondo piloti: Giove è sul suo Marte; Urano è trigono al suo Plutone natale e Saturno fa trigono alla sua Luna Cancro e lo rende “eroe delle folle”.
L’anno successivo, nell’estate 1995, firma il suo primo contratto biennale con la Ferrari. Ancora una volta i transiti sono fondamentali: Giove è in VIIa casa (casa dei contratti) in sestile perfetto a Urano e Giove natali; Urano di transito è congiunto a Mercurio ed è a sua volta trigono a sé stesso, a Giove e all’ascendente, mentre Plutone sostiene Mercurio.
Come si può notare per Michael è molto importante Mercurio che indica il mezzo automobilistico ma anche la sua brillantezza, la sua guida veloce e spericolata e forse, potrebbe essere così incisivo nella sua vita, perché il suo ascendente è proprio in Gemelli.
Da allora lui ha vinto ben 7 mondiali ed ha creato il mito guidando la “rossa” con cui ha portato a casa 7 titoli mondiali..(che potrebbero diventare tra 3 gare.. 8), correndo 247 gran premi, vincendone 90 e ponendosi per 68 volte in pole position.
Certo, forse le motivazioni sono un po’ scemate dato che lui ha vinto più di tutti ed è detentore di parecchi record della Formula 1, ma forse è anche giusto che lasci in un momento così importante della sua carriera.
In ogni caso, l’annuncio del ritiro arriva proprio adesso con Giove che fa sestile al Sole e che, nel prossimo anno, sarà nuovamente in VIIa casa magari per aiutarlo a firmare un contratto che lo vedrà in un altro ruolo; Saturno sarà opposto a Venere, quadrato a Nettuno e all’ascendente e questo ci dice che, forse, per lui è giusto così; è un momento in cui nella sua vita stanno cambiando i suoi valori e forse, dopo aver tanto vinto in pista.. vuole dedicarsi un po’ di più alla sua Corinna e ai suoi due figli che per tanto tempo lo hanno visto poco, lasciando gli onori della pista a suo fratello Ralf.