Guardandoci attorno, lavorando e conoscendo persone, ci accorgiamo di quante di esse sono “rigide”: lo notiamo subito ed è indubbio che siamo più inclini a vedere la rigidità negli altri piuttosto che in noi stessi ma, in ogni caso, è interessante comprendere il perché e … soprattutto .. “cosa c’è dietro” alle persone che sviluppano rigidità; inizialmente si tratta di un problema di ordine psicologico ma, nel tempo, diventa anche “fisica”, nel senso che le persone che soffrono di rigidità tendono con gli anni a sviluppare particolari problemi alle articolazioni e a tutto ciò che riguarda “la sinovia”, il liquido che permette che i movimenti siano fluidi ed armoniosi.
Perché una persona sviluppa una maschera di rigidità? Le cause sono molteplici ma tutte riconducibili ad una “ferita nell’individualità” del bambino che, nel momento in cui prende coscienza di essere fatto in un certo modo, si rende anche conto che non potrà esprimere quel “particolare modo di essere” perché viene considerato sbagliato o inadeguato.
Sono bambini che si sono confrontati con l’autorità e con il senso di “non valore” che gli è stato passato da uno dei due genitori; il rigido ha anche percepito che l’autorità genitoriale non era “giusta” e non tendeva a far crescere ma anzi, era spesso “ingiusta” e tendente a bloccare e ad invalidare le potenzialità.
La ferita che produce rigidità è infatti fortemente collegata alla sensazione di aver subito ingiustizie ed umiliazioni; di non essere stati apprezzati per quanto si pensava di valere e per aver, di conseguenza, cercato di diventare “perfetti ed inattaccabili”.
Quando si comincia a percepire che un genitore – a sua volta rigido e incapace di mostrare sentimenti – non comprende che il bambino è piccolo e che necessiterebbe di una guida amorevole, inizia un senso di inadeguatezza e, per difendersi da questo dolore, crea una “corazza difensiva” che ridurrà la sofferenza ma, inevitabilmente, gli farà tagliare i contatti con le emozioni, con quel “sentire” che altrimenti sarebbe insopportabile. Con questo non voglio dire che queste persone non sentano nulla, ma che, proprio perché sentono troppo, sviluppano la capacità di “non percepire” troppo la loro sensibilità; la ovattano in modo da sopravvivere.
Astrologicamente la rigidità è ascrivibile a Saturno: pianeta che esprime bene come è andato il confronto con l’autorità, come ci siamo difesi.. nel caso in cui lo abbiamo dovuto fare, e quindi, quale Super Io abbiamo dovuto strutturare; le persone “rigide” hanno, manco a dirlo, un Super Io rigido e controllante che diventa una vera e propria censura oltre che un sabotatore interno.
La paura di fare qualcosa di sbagliato che finirebbe con un’umiliazione o una punizione porta il soggetto in questione a controllare tutto e diventare estremamente esigente con sé stesso e con gli altri: in una parola, ad essere perfetto…
Ogni cosa che potrebbe intaccare questa immagine viene repressa e quindi, nel tempo, il rigido si scollega anche dal “piacere”.
Ricercherà la giustizia, l’efficienza e la perfezione; si può dire senza tema di smentita che il Perfezionismo è la malattia che deriva dalla rigidità.
Il rigido è sempre attento, sempre indaffarato, non può concedersi tempo per sé perché non ne ha, non può permettersi alcun piacere perché si sente in colpa.. e, soprattutto, non può permettersi debolezze perché sa che gli costerebbero più di quanto possa permettersi.
Il rigido si è protetto da bambino bloccando l’accesso a qualsiasi impulso e desiderio potesse creare problemi; anche la sua postura è rigida e spesso sta con le braccia incrociate a dimostrazione dello sforzo che fa per bloccare le emozioni a livello del “plesso solare”; manca di flessibilità anche nel fisico.. che, si incarica di mettere in “forma” la sua problematica attraverso una schiena rigida, articolazioni rigide e malattie sclerotizzanti che mostrano l’eccesso di struttura.
Il sentimento che predomina nella persona rigida è la Paura e proprio per questo non si concede e, quando lo fa, tende subito a Sentirsi in Colpa, per sprecato tempo prezioso e per essersi permesso qualcosa. Siccome nella sua vita gli è sempre stato fatto presente il miraggio di un Merito che poi non è mai arrivato perché nessuno glielo ha mai riconosciuto, vive con la sensazione di non Meritarsi nulla per cui, quando si concede qualcosa, lo deve in qualche modo pagare con un senso di colpa autoindotto.
Nel rigido non vi è alcun equilibrio tra piacere e dovere; tutto si riduce al secondo, generalmente per il primo non c’è tempo… perché c’è sempre qualcosa di più urgente ed imperativo da fare.
A questo si aggiunge il fatto di non aver mai potuto contare sul mondo esterno; la rigidità nasce proprio dall’essersi dovuti inventare un’autonomia troppo presto senza avere ancora la struttura interna che potesse supportarla; tutto questo ha portato a non poter chiedere aiuto, cosa che dovrà invece imparare a concedersi, per evitare di creare così tanta resistenza attorno da impedirsi poi qualsiasi contatto vero. Riconoscere la sua fragilità e il suo bisogno di aiuto sono passi essenziali al superamento dei suoi problemi.
Se permane la resistenza, attirerà attorno freddezza e rifiuto.. e, così, il rigido finisce per trovare sempre ciò che ben conosce ma che tanto lo fa soffrire, senza trovare un modo per avere quello che effettivamente desidera e gli manca.
Del resto, a livello astrologico, se viene vissuto troppo Saturno, non ci si può concedere di vivere nè la Luna né Venere in quanto, la censura e il controllo sono nemici acerrimi dell’indulgenza, della morbidezza e del piacere.
Il rigido in realtà è affamato di dolcezza e di affetto.. e spera sempre che qualcuno attorno un giorno mostri “compassione” per quel piccolo bambino interno che ancora urla per ottenere qualcosa gratuitamente.. senza sempre doverlo pagare troppo caro per poterselo concedere.
La rigidità porta anche nel tempo a sviluppare malattie che tendono a cronicizzarsi ed anche questo è dovuto ad una struttura caratteriale che non può “sentire il corpo lamentarsi” per cui sottovaluta e a nega qualsiasi sintomo fisico fino a quando la malattia diventa acuta e lo invalida.
Il rigido deve imparare a “sentire”; deve lasciar entrare Nettuno, la Luna e Venere nella sua vita in modo che possano sciogliere i blocchi fino a sentirsi parte della vita lasciandosi si andare ai sentimenti, alle emozioni e agli istinti in modo che tutto possa essere veramente “vissuto intensamente”.