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ALAGNA CROLLA SOTTO I FISCHI

a cura di Penna Bianca
 
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Il fatto: alla prima replica dell’Aida Teatro alla Scala di Milano, di fronte ad un pubblico di veri appassionati di musica lirica, subentrati al parterre di Vip in pompa magna per la mondanissima prima di S. Ambrogio, il tenore Roberto Alagna è stato fischiato nel corso dell’esecuzione della romanza Celeste Aida.

 

Il dissenso arriva dai melomani del loggione che, pare, non abbiano gradito d’essere stati definiti dal tenore un pubblico incompetente. Alagna abbandona la scena stizzito e infuriato come una prima donna manco fosse la grande Callas. Sul palco viene catapultato il tenore sostituto Antonello Palombi, in jeans e camicia nera, neanche il tempo di cambiarsi; una figuretta scura in quella scenografia che Zeffirelli ha voluto sontuosissima e assolutamente scintillante, dove è tutto oro quello che luccica. Qualcuno commenta: Radames veste Prada. Per la cronaca, Palombi si farà onore e verrà gratificato con 15 minuti di applausi.

 

Il personaggio: Roberto Alagna nasce a Clichy (Francia) il 7 giugno del ’63; figlio di emigrati italiani. Il percorso musicale d’avvicinamento alla musica lirica passa da un’educazione vocale sui generis: canzoni italiane strimpellate alla chitarra (il padre insegna). Studi di musica leggera con insegnanti dell’America latina, gavetta come chanconier e attore di cabaret, varie esperienze teatrali... Fino ad una casuale apparizione nell’’88 con Luciano Pavarotti International Competition di Philadelphia che lo consacra come brillante tenore emergente. Un percorso tutto in discesa fino al pasticciaccio di domenica scorsa. Una decisa battuta d’arresto, pare definitiva.

 

Alagna vuole rientrare nei panni di Radames per l’Aida programmata il 14 dicembre. Il sovrintendente del Teatro Stephane Lissner risponde picche. Dall’una e dall’altra parte volano minacce di querele con penali stellari. Intanto alla Scala le repliche di Aida proseguiranno con il secondo cast che ha già raccolto consensi unanimi con il tenore Walter Fraccaro.

 

La domanda sorge spontanea: qual’è la molla che ha fatto scattare Roberto Alagna in una mossa così grave e definitiva? Era scritto nel cielo? E se sì, era in qualche modo evitabile?

 

Certo è che il tenore sta vivendo un momento delicato anche nella vita di relazione: la moglie Angela Gheorghiu, cantante lirica di successo, ha abbandonato la produzione del Don Carlos in cartellone alla Royal Opera Covent Garden di Londra, asserendo di non sentirsi a proprio agio nel ruolo... In questa famiglia i colpi di testa si sprecano ma, si dice, a tutto c’è rimedio! O no?...

 

Diamo dunque un’occhiata al suo tema natale. Il tenore ha un sole gemelli e un ascendente ariete: una combinazione aria-fuoco che non promette certo temperanza e docilità. E’ vero che la vivace intelligenza gemellina può scontrarsi con la cieca impulsività arietina, provocando danni seri, ma se il tutto viene gestito bene i risultati possono essere eccellenti.

 

Andiamo avanti ad analizzare le sue varie posizioni radicali: egli possiede la bellezza di ben 5 pianeti in segni di terra (venere e mercurio in toro, urano, marte e plutone in vergine) che gli danno un forte attaccamento al lavoro, al danaro, alla riuscita professionale, insomma a tutto ciò che è pratico, tangibile, materiale. L’opposizione di saturno a marte ed urano congiunti in 6^ casa (questa combinazione conferisce sicuramente un’ottima capacità organizzativa) potrebbe danneggiare il tutto, dato che rende scarso lo spirito di sacrificio, poca l’umiltà e pochissima la perseveranza quando ci si trova davanti agli imprevisti, agli ostacoli, alle sconfitte. Nonostante le apparenze, la quadratura di saturno a venere ci fa pensare che Alagna non abbia una grande autostima, una carenza questa che probabilmente copre con un atteggiamento altezzoso e scontante.

 

La sua Luna è in sagittario, si oppone al sole e quadra plutone. Ora, noi sappiamo che le reazioni istintive (cosa di più irrazionale può esserci che abbandonare stizzito il ruolo di Radames alla Scala e poi pretendere di riaverlo?) agli accadimenti è facilmente individuabile dalla posizione e dagli aspetti della luna natale. Una luna sagittario in sé è bellissima: coraggiosa, energica, dinamica e ottimista, forse troppo…. ma  l’opposizione al sole e la quadratura a plutone non promette niente di buono: l’artista può facilmente adombrarsi per cose di poco conto, agendo in modo inappropriato e sbagliando soprattutto il “come” e il “dove” reagire agli accadimenti.

 

Nel caso specifico, la molla di ciò che è accaduto è facilmente leggibile nei passaggi planetari che interessano proprio quella luna. Urano, infatti la sta quadrando, “riattivando” così l’opposizione al sole e la quadratura a plutone (anch’essi toccati dal transito). Sappiamo che urano non è un gran diplomatico e non guarda in faccia nessuno; sappiamo che rende elettrici ed intolleranti, sappiamo anche che, soprattutto con transiti dinamici, può farci combinare un sacco di disastri se non sappiamo fare un uso corretto della sua enorme energia.

 

Alagna ha tutte le possibilità di recuperare l’autogoal inflitto alla sua carriera, dato che urano rimane, sia con transiti armonici che disarmonici, il pianeta delle opportunità.




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