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FIORI DI BACH : ELM LA RESPONSABILITÀ

a cura di Corrado Nieli
 

“Per chi ha un buon lavoro, fa il suo dovere nella vita e aspira a fare qualcosa d’importante, spesso per il bene dell’umanità. A volte possono esserci momenti di sconforto, in cui domina la sensazione che il compito che si è affrontato sia troppo grande per un essere umano”. Edward Bach

L’Olmo inglese o Ulmus procera è una pianta presente un po’ ovunque nelle zone temperate submontane, può raggiungere l’altezza di 30m e i cinque metri di circonferenza. La sagoma del tronco ricorda una colonna. Anche nel caso dell’Olmo, la fioritura avviene prima dell’equinozio di primavera. Fiorisce infatti tra febbraio e aprile, producendo piccoli e numerosi fiori disposti a grappolo, di colore rosso cupo.

La qualità da portare nel mondo, quella che Bach vide in quest’albero maestoso, è un grande e carismatico senso della responsabilità.

Il sogno di Bach, la sua visione della medicina, ovvero il dono che, con tutte le sue forze, ha cercato di lasciare all’umanità, era quello di trovare un metodo per insegnare a gli altri a curarsi da soli. Voglio ricordare questo punto perché oggi abbiamo moltissimo da imparare sulla responsabilità. Si parla tanto di libertà, ma poco di responsabilità. Siamo sempre pronti a proiettarla fuori di noi: prima sui genitori, poi gli insegnanti, i datori di lavoro, il governo, le malattie. Col principio del curarsi da soli, Bach si può considerare un maestro di responsabilità, il migliore dei maestri, un maestro di quelli che insegnano con l’esempio della loro vita.

Elm è un rappresentante del senso naturale di responsabilità; quella che si assume senza richieste, che deriva da una legge o da una sensibilità interne, senza imposizioni dall’esterno. Credo che la sfida che abbiamo davanti, nel millennio che definirei dell’interconnessione, sia proprio questa. Dobbiamo imparare che la libertà non è gratis, che la globalizzazione non è solo profitti in un mercato più allargato, perché se siamo tutti collegati, quando sfruttiamo il lavoro di un bambino all’altro capo del mondo, questo atto ci tornerà indietro. In un tempo dove tutto è veloce, la legge del Karma non ci mette molto a chiederci il conto delle nostre azioni. In questo modo impariamo che ogni azione, come ci insegna la fisica dai tempi di Newton e la filosofia da molto prima, ha sempre una reazione. Per questo motivo la legge del Karma è chiamata anche legge imparziale di responsabilità.

Bene, introdotto il principio di responsabilità vediamo ora nello specifico come esso si manifesta attraverso il principio di Olmo. La persona che manifesta Elm in positivo è un carismatico individuo capace di assumersi grandi responsabilità, al limite della umana sopportazione. È la figura del dirigente nato, fiducioso, estremamente determinato e sicuro delle proprie capacità. Si tratta di persone efficienti e perfezioniste, molto affidabili, che ricoprono posti importanti. I problemi nascono a causa della loro tendenza ad accettare una mole di lavoro e di responsabilità sempre crescenti che, inevitabilmente finisce per schiacciarli. Il senso del limite delle proprie forze viene smarrito fino a quando un importante evento, il più delle volte sul piano fisico, non li riconduce a più miti consigli. E allora succede che un evento apparentemente esterno abbatte la possente struttura saturniana che contraddistingue queste persone. Una malattia fisica, un esaurimento, sono i casi più frequenti. Anche questi superuomini hanno bisogno di ricaricare le batterie. Infatti Elm pur essendo sicuramente caratterizzato dall’impronta di Saturno, è anche ricchissimo della tipologia mercuriale, che gli consente di risolvere velocemente i problemi, ma anche di svicolare con abilità quando si tratta di prendere atto delle proprie necessità interiori. Elm è molto proiettato all’esterno, nel mondo del fare. La malattia lo costringe a non fare e a fermarsi.

Bach scopri il potere guaritore dei fiori di Olmo in un periodo nel quale provava un senso di inadeguatezza rispetto alla sua missione. Forse per la prima volta non si sentiva più all’altezza del suo compito. Probabilmente poco dopo aver ricevuto il “messaggio” che avrebbe dovuto trovare altri diciannove rimedi. Dopo tanto lavoro, era ancora a metà del cammino. Il cammino per trovare un metodo che aiutasse le persone ad auto-guarirsi. Possiamo immaginare di quale fardello si tratti da un punto di vista spirituale, soprattutto nei momenti di scoramento! In questi casi le persone provano la sensazione d’aver intrapreso qualcosa di superiore alle loro forze, un compito più grande di loro. In preda a questo stato d’animo Bach usci a fare una passeggiata immergendosi nella fresca aria di marzo. Vide degli olmi in fiore, alti, robusti, forti, imponenti. Ogni incertezza svanì.

La pianta ha un aspetto che esprime forza, autodeterminazione e volontà. Sono persone fortemente motivate verso la loro meta, la loro anima li guida con sicurezza e sanno cosa devono fare nel mondo. Elm non è, come dicono molti testi, il fiore delle persone “importanti”, è la persona che si sente importante, perché sente con chiarezza di avere un compito, e la forza di portarlo a termine. Quindi, lo stato Elm negativo, si può manifestare nel capo d’azienda sovraccarico di lavoro, come nella casalinga che non ce la fa più a farsi carico delle esigenze di tutta la famiglia. Succede che non si sentono più all’altezza di ciò che ci si aspetta da loro. Il cuore dello stato Elm non è tanto il dubbio di non saper far fronte agli impegni, quanto il fatto che dall’esterno qualcosa che sfugge al controllo minacci il perfezionismo di queste persone, l’ideale del progetto. La rigidità di Elm nasce dall’incapacità di adattarsi a nuovi stimoli esterni. E qui ritroviamo mercurio che, iper-stimolato, cede il passo a forme di irrigidimento tipicamente saturniane. Un segno caratteristico dello stato Elm è l’incapacità di prendere in considerazione la diminuzione del carico di lavoro. Ma anche gli alberi più forti possono cedere. Magari per un fulmine o perché troppa neve si deposita sui loro rami...

E questo ci porta a riflettere sul segno da associare ad Elm. Alcuni parlano del Toro (Elm è solido), altri del Sagittario (Elm è un generoso). Personalmente il più vicino mi sembra il Capricorno. I tre pianeti associati al segno sono dei perfetti rappresentanti delle sue caratteristiche: Saturno (responsabilità e struttura), Marte (l’indispensabile azione), Urano (il progetto, l’ideale, il perfezionismo). Inoltre il Capricorno è il primo segno che restituisce al mondo ciò che ha preso, che canalizza energie verso il mondo, esattamente come l’Olmo che, come una imponente colonna, sembra reggere simbolicamente il tempio che unisce Cielo e Terra. A mio modo di vedere, il cardine del passaggio all’Età dell’Acquario risiede proprio simbolismo del Capricorno, come tramite fra libertà e responsabilità.

Elm è un perfezionista, la purezza del suo progetto è riflessa da ciò che lo manda in crisi: l’inaspettato, l’imprevedibile. Ecco Urano. Si scoraggia quando non può portare a termine il suo lavoro perfettamente: tanto da arrivare a pensare di aver sbagliato mestiere. Ha generalmente un’autostima alta, ma spesso teme di non essere all’altezza di quello che gli altri (e lui stesso) si aspettano da lui. Per queste persone è fondamentale mantenere alta la qualità della propria attività. Lavorano moltissimo per questo. Si sentono in dovere di soddisfare le aspettative che gli altri hanno nei loro confronti, perché quasi sempre il benessere di molte persone dipende dalla loro efficienza. A causa della grande capacità di assumersi responsabilità, e del perfezionismo che li anima, fanno molta fatica a delegare ad altri. Non accettano infatti un calo nella qualità.

Quando Elm impara a delegare e a non farsi carico di tutto, deve anche affrontare l’immagine di se che ha proiettato in passato, ha infatti creato le condizioni affinché chi lo circondava si appoggiasse a lui non assumendosi la propria parte di responsabilità.

Grazie alle crisi cui inevitabilmente va incontro, Elm deve imparerà ad equilibrare i vari aspetti della propria personalità, senza riversare tutte le sue energie sulla sfera produttiva.

Il rimedio aiuta a comprendere che la nostra missione non richiede sacrifici sovrumani.




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