Siamo giunti al secondo Arcano di passaggio, il primo era stato l’Innamorato. Se nel precedente arcano di passaggio l’Iniziato doveva agire, ora deve affidarsi, riconoscendo che non può operare da solo senza l’aiuto dall’Alto. Spoglio di ogni orpello materiale, si affida al Cosmo intero, entrandone a farvi parte fattivamente.
Ciò che la Temperanza faceva con le brocche dell’acqua di vita all’altezza del suo cuore (IV chakra) ora nelle Stelle, l’Iniziato lo ripete inglobando ed interagendo con il mondo. Infatti versa l’acqua della razionalità (liquido ardente dalla brocca d’oro) in uno stagno per rivivificarla e l’acqua dell’emotività (liquido fresco e fertilizzante dalla brocca d’argento) sul terreno arido. In questo modo rimette in circolo i fluidi che regolano l’equilibrio universale, fatto di razionalità ed amore.
L’ininterrotto ciclo dell’acqua fa crescere la vita, rappresentata dalla vegetazione, che è la più abbondante presente in tutte le lame. Qui troviamo l’acacia, l’alloro, l’ulivo e persino una rosa, con sopra una farfalla. La farfalla simboleggia la spiritualità, con le sue ali celesti macchiate di rosso: i pensieri superiori e l’azione che porteranno alla vera conoscenza, la sola che potrà operare la trasformazione.
L’acacia è una pianta caratteristica del deserto, che resiste ai climi più secchi ed aridi, quindi ad enormi difficoltà. Le iniziazioni nell’antichità si facevano con un ramo d’acacia, proprio per sottolineare l’arduo compito al quale si sarebbe apprestato l’Iniziato, un compito incessante, vigoroso ma gentile, senza interruzione ma costantemente rinnovato, come è la pianta che non appassisce mai durante il corso delle stagioni eppure si rinnova sempre.
L’alloro rappresenta qui la decorazione che si pone tuttora sul capo dei vincitori, mentre la rosa rappresenta la vita, affascinante, profumata, ma con delle spine, che bisogna saper neutralizzare, mentre l’ulivo rappresenta la pace.
Nel cielo risplendono otto stelle, di cui una grande al centro e sette di grandezza diversa ai lati.
La figura appare nuda, rappresenta la verità ed essa non ha bisogno di veli, non dovendo nascondere nulla e soprattutto è simbolo di libertà. La nudità può equipararsi alla privazione dei beni materiali, alla purezza, all’ingenuità e al candore. Il corpo nudo di donna è, per l’estremo oriente e per altre tradizioni, una raffigurazione del cosmo, della madre universale, della sposa o dell’amante sacra.
Le Stelle ci ricordano anche che l’uomo è di passaggio su questo pianeta, che appartiene ad esse. Nell’antichità si diceva che ad ogni uomo corrispondesse una stella in cielo che lo protegge durante il suo percorso terreno.
Le Stelle rappresentano anche il nostro destino, vedremo che possono indicare anche il nostro Karma, quel percorso guidato dall’Alto cui non possiamo sottrarci. Solo aderendovi e comprendendone gli insegnamenti troveremo la nostra giusta via, per ultimare il percorso di purificazione e incontrare le nostre guide celesti.
Corrispondenza lettera ebraica: PHE P o F, a seconda che ci sia o meno un puntino nella lettera (daghesh). Il valore numerico della Pe è 80.
La lettera PE rappresenta parola e silenzio.
La PE sta per PE (bocca), l'organo della parola. Dio creò l'uomo e "gli ispirò nelle narici il soffio vitale, e l'uomo divenne essere vivente". (Genesi 2:7). Il termine essere vivente è da interpretare come "anima che parla". Questa lettera impiegata come immagine simbolica indica le corde vocali e la lingua nella bocca.
Funzioni: ESPANDERE (verbo transitivo), Allargare, Spandere, Diffondere, Ingrandire, Estendere fuori. Essa è una lettera che indica anche il ritornare, il rinascere.
La Kabbala nota che la PE è formata da una KAF ed una YOD. La KAF rappresenta KLI' (contenitore), che contiene la YOD, ovvero la spiritualità.
La YOD nella KAF rappresenta lo spirito contenuto nel corpo umano, oppure ancora, i Dieci Comandamenti (yod = 10) nell'Arca (kaf = 20).
Nell'alfabeto, la AIN precede la PE, dato che l'occhio percepisce e poi la bocca esprime il pensiero. C'è comunque un luogo dove la posizione di queste due lettere si inverte.
La PE senza daghesh (puntino in centro) ha un suono morbido (F), la PE con il daghesh ha invece un suono duro (P).
La radice RAFE (curare) è usata nella Torah con la forma morbida, quando chi cura e’ Dio "Io, il Signore sono colui che ti dà la salute" (Esodo 15:26), e con la forma dura, quando chi cura è il dottore "le cure mediche" (Esodo 21:19)
La differenza sta nel fatto che il medico cura con dolore, mentre Dio cura naturalmente.
La PE (bocca) è data all'uomo per servire lo scopo morale di usare la parola al servizio di Dio.
FE’ o PE’ Finale - (valore numerico matematico = 800): Funzioni: CONGLOBARE.
Ora esaminiamo l’Arcano alla luce dei numeri.
È formato dall’Uno e dal Sette, possiede quindi le qualità dell’Uno e la dinamicità del 7, ma la sua somma ci suggerirà di fermarci a riflettere, di non correre senza una meta.
Scomponendolo in 1 + 16 abbiamo il Bagatto che affronta il crollo delle sue certezze e si scontra con la sua presunzione. Mentre se lo esaminiamo al contrario avremo la Torre che facendoci cadere ci riporta alla situazione iniziale del percorso.
Se lo scomponiamo in 2 + 15 la Papessa custodisce la doppia personalità del Diavolo e dovrà decidere di renderla di dominio pubblico per inficiare la potenza del Diavolo. Il Diavolo scoperto e manifesto non avrà armi per combattere le sue battaglie sotterranee. Disposto diversamente invece è il Diavolo che impera sulla saggezza, possedendola e alterandola.
Esaminiamo ora la combinazione 3 + 14: la Temperanza accompagna il cammino dell’Imperatrice e protegge nel tempo la sua creatività, sia essa per una nuova nascita umana o per un’opera terrena. Il suo contrario può indicare che un’attesa troppo lunga può mettere a repentaglio una creatività nascente.
Osserviamo la scomposizione in 4 + 13: le Stelle confermano il principio che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. Il contrario suggerisce che prima di essere coscienti degli elementi primari che governano la vita, dobbiamo “morire” alle apparenze effimere
Soppesiamo ora il 5 + il 12: la saggezza del Papa al servizio della capacità di ricominciare da capo, affidandosi alla fede. Il contrario ci dice che l’abbandonare tutto quello che abbiamo raccolto nel nostro cammino, in particolar modo quello che non si è perfettamente amalgamato con la nostra vita, ci condurrà alla fede.
Innamorato e Forza (6 e 11): le Stelle riescono a proteggere la scelta del proprio cammino. L’iniziato sa di essere al riparo sotto la volta celeste. La scelta sarà difesa dalla nostra forza, mentre il contrario ci ricorda che ci occorrerà tanta forza e determinazione per effettuare LA scelta.
Carro e Ruota della vita (7 e 10): il cammino protetto e in armonia con il creato, ci permetterà di superare le alternanze proprie del movimento della Vita, imprevedibile a volte ed improvviso, riuscendo a ponderarlo e a renderlo percorribile. Anche la Vita ci aiuterà a rimetterci in cammino qualora ci fermassimo inutilmente, basterà accogliere i suoi ritmi.
Esaminiamo ora la Giustizia con l’Eremita (8 e 9): con giustizia illuminiamo la lanterna dell’Eremita per proseguire il vero cammino all’interno di sé, rischiarando le paure e fugando i timori dell’isolamento. Il contrario ci fa riflettere che solo nel nostro cuore troviamo la vera giustizia umana e divina.
Ora passiamo alla fase pratica :
in generale rappresenta il suggerimento di prestare maggiore attenzione a ciò che ci circonda, a ciò in cui siamo inseriti, ad allargare la nostra visuale. Rappresenta la rinascita, la possibilità di rinnovamento, le opportunità accordateci. Ci ricorda che occorre sacrificio per l'elevazione, ma anche che non siamo soli nel nostro percorso. Ci porta speranza per il nostro futuro e serenità di avere i mezzi per adempiere il nostro destino. Ma come dicevo prima è anche la carta del Karma, al quale non possiamo sfuggire, quindi questa lama ci consiglia di affidarci alla nostra guida interiore e sottostare ai suoi insegnamenti.
Viceversa: può indicare percorsi errati, scelte sbagliate.
Alcuni vedono nelle Stelle la nascita di bambini, pertanto se male circondata può rappresentare una gravidanza non portata a buon fine, per infinite ragioni.