Con questa Lama entriamo nel campo dell’attività, dell’agire per il divenire.
Superata la prova “lunare”, appreso a districarsi fra il poco conosciuto e l’ignoto integrale, il nostro Iniziato giunge finalmente al punto più luminoso del suo cammino.
Preso atto dell’immensità del suo Inconscio e dei tranelli che potrebbe giocargli, il Bagatto esce alla luce del Sole, la luce del Sé che da questo momento in poi rischiarerà i suoi passi... non si tratta più di una luce ingannevole come quella lunare, ma di una luce intensa, implacabile nel mostrare tutto ciò che ci circonda; non si può evitare di “vedere” ora !
Il Sole è alto nel cielo ed illumina il corpo e la mente (il ragazzo col drappo rosso e la ragazza col drappo blu) inseriti nel cerchio (il cappello del Bagatto srotolato), essi sono uniti in un abbraccio a forma di infinito e perfettamente reintegrati nel mondo e in armonia con le leggi dell’Universo (i mattoni della vita in cui i tre piani, il rosso, il blu e il giallo sono in perfetto equilibrio).
Quando finalmente il Sole comincia a sorgere la Luna gradualmente si fa più eterea e sbiadita sino a sparire. L’Astro più luminoso di tutti oscura la Luna, come questa è stata capace di oscurare le Stelle. Ci si sente subito rincuorati dalla chiara luce che illumina il cammino. Il Sole prende il posto della Luna, dalla luce ri-flessa, dalla mezza Luce, si giunge qui alla Luce Piena, quella che simbolicamente viene accordata al termine del Rito d’iniziazione con l’accettazione da parte dell’Iniziato.
I Raggi del Sole gli daranno quel calore vitale che si tramuterà in Energia e Forza per percorrere quella strada che è la Spiritualità.
La funzione vitale del Sole è insostituibile nell’ambito della Natura, come la chiarezza di idee è insostituibile per l’equilibrio psicologico dell’individuo. Il Sole è una forza benevola, portatrice di ottimismo, calore e gioia.
Nell’Arcano XVIIII il Sole è raffigurato di fronte, ha lo sguardo diretto verso l’osservatore, circondato da una ghiera di raggi rossi e gialli, emana 19 gocce di pioggia solare, che rigenera il paesaggio costituito da un muro di mattoni multicolori, il “tappeto” ricoperto di fiori all’interno del quale si trovano, in atteggiamento di reciproca accettazione le due parti dell’individuo, il conscio e l’inconscio, uniti, collegati a formare un’unica unità, l’essere umano, sostenuto dalla ragione e confortato dallo spirito.
I due fanciulli sono quasi totalmente denudati, per esprimere lo stato di innocenza indifesa dell’infanzia, una innocenza morale, spirituale ed intellettuale, priva delle tortuosità psicologiche che impediscono all’adulto di “entrare nel regno dei Cieli”. La luce dell’Astro
più luminoso del sistema solare fa svanire le paure e ritempra l’anima, riscaldando il cuore.
I ragazzi giocano, ridono, scherzano, con gesti spensierati e spontanei, istintivi e naturali.
Le loro menti sono prive di preconcetti, esposte ai benefici raggi solari non hanno niente da nascondere, né agli altri, né a se stessi; conoscono e si conoscono.
La giovane coppia rappresenta l’unione della Personalità con lo Spirito, cioè, l’unione del Sentimento con la Ragione pura.
La ragazza ha un perizoma azzurro per indicare la spiritualità dell’anima, il ragazzo un perizoma rosso, per indicare l’attività del corpo.
La coppia si trova al centro di un’aiuola circolare con fiori gialli, azzurri e rossi.
Le mura che delimitano il Giardino li proteggono da ogni intolleranza ed ingerenza esterna e fanno supporre che oltre quel muro potrebbe annidarsi anche una realtà diversa, molto meno chiara e forse anche influenzata dal Male. Il muretto è composto da cinque file di mattoni, la Quintessenza: due file di mattoni azzurri e tre file di mattoni gialli e rossi.
L’Azzurro rappresenta la spiritualità, il Rosso l’energia attiva, il Giallo il sapere.
Protetti da questo muro essi rappresentano i precursori di una nuova condizione umana, ma il nuovo Eden è riservato ad una minoranza, solo a coloro che avranno avuto il coraggio di crescere ed evolversi.
Corpo, mente e spirito sono ora in assoluta armonia e la luce della coscienza illumina tanto il microcosmo che il macrocosmo. L’iniziato non può più ignorare il compito che l’aspetta...
Si appresta ora all’ASCESA, sotto la luce diretta del sole il cui splendore vivificante è tanto ardente, da rendere giustizia alla purezza, anche allegorica, dei colori. Per spiccare il volo, egli deve però alleggerire il suo bagaglio liberandolo dai residui di pesante materialità rappresentati dal muro, di colore rosso estinto per significare che trattasi di una cosa che sta per morire ma che ancora vive. Il muro è inoltre presente per dimostrare la limitata visibilità imposta ai due gemelli che in abito di foggia uguale, ma di colore opposto, sono il simbolo della diversità delle forze che condizionano la vita.
Ma il muro rappresenta l’ultima sfida per il nostro Iniziato, dovrà essere capace di non volerlo superare, facendo sfoggio di troppa superbia. È solo all’interno del Giardino che dovrà crescere, non oltrepassando ciò che è stato posto come limite.
L'iniziato ha finalmente raggiunto l'illuminazione, l'opportunità di comprendere la fede ed i dogmi, ma deve attendere il Giudizio per arrivare al completamento del percorso.
La coppia presente nella lama è la coppia terrena, l’uomo e la donna uniti nell’amore che realizzano nella vita; è la dualità, l’unione totale di due anime gemelle. Nell’unione con l’altro possiamo diventare completi e perfetti. Questo è il simbolismo della coppia chiusa in un cerchio di fiori. E’ il mondo interiore di due anime che non si chiudono in se stesse ma irradiano il loro sole/amore sul mondo intero. Il passaggio dal buio alla luce è stato repentino, perfino troppo violento!
I 12 Raggi gialli, dritti, rappresentano la Luminosità, i dodici Raggi rossi, a forma dinamica, rappresentano il Calore e la Volontà operativa..
I Raggi rossi sfiorano il capo dei due ragazzi per elargire loro energia e calore.
Corrispondenza lettera ebraica:
QIOF o QOF o QAF (Corda/Gomitolo) - (valore numerico matematico = 100)
Funzioni: LEGARE (verbo transitivo), Collegare, Connettere, Congiungere, Incollare, Controllare.
L’antico disegno Egizio rappresenta un contenitore nel quale è stato introdotto un gomitolo, dal cui foro superiore fuoriesce il filo di corda; può rappresentare anche il “collo” che collega la testa al corpo; può significare anche alzare, allungare il collo per vedere meglio; infatti la radice KOF significa sorvegliare.
La Forma che Lega: esempio la Corda, la Spira. Un Mito: filo di Arianna.
Questa lettera come immagine simbolica indica, ciò che serve all’uomo per collegare, unire, difendersi.
QIOF o QAF Finale - (valore numerico matematico = 500), Funzioni: Conoscere.
La lettera KUF raffigura santità e ciclo di crescita.
La lettera KUF allude alla KEDUSHA' (santità). Il termine "Santità di Dio" porta il messaggio che Egli è illimitato, non è legato a nessun altro essere, non assomiglia a nient'altro o nessun altro, è senza limiti e senza forma. Dato che è illimitato, Egli permea di sé l'universo intero. La santità implica che l'oggetto in discussione sia separato dalle altre incombenze. Se un oggetto è sacro, significa che ha un grado di santità che ci proibisce di usarlo per i nostri piaceri quotidiani. Se una persona è santa, essa è ad un livello superiore delle altre. Dio è santo nel senso che nessun altro essere o cosa può essere comparata a Lui.
La più ovvia manifestazione della maestà di Dio è espressa nella natura e nei suoi cicli. Ecco perché i Saggi relazionano il nome KUF a HEKEF (andare intorno) ed a HAKAFA' (ciclo). I cicli della natura - le stagioni, le lune, il ciclo solare di 28 anni - insegnano all'uomo che nell'universo c'è un modello ed uno scopo.
La parola KUF significa anche scimmia. Il fatto che questa lettera rappresenti sia la santità che un animale, è una parodia dell'umanità ed offre un importante spunto sul ruolo dell'uomo. L'uomo è creato ad immagine di Dio, ed è solo un po’ più in basso degli angeli. L'uomo deve emulare Dio, anche se non potrà mai raggiungere la Sua santità. Se l'uomo agisce in immagine di Dio il suo potenziale è illimitato. Ma se egli è solo una povera imitazione di ciò che l'uomo può fare, allora egli è solo un primate. Così come una scimmia assomiglia ed imita l'uomo, meglio di qualunque altro animale, non potrà mai raggiungere il livello di un essere umano.
Ora esaminiamo l’Arcano alla luce dei numeri.
Il Sole, la Luna e la Terra si allineano nella stessa posizione una volta ogni 19 anni. Questo ciclo stabilisce l’equivalenza di diciannove anni solari con 235 lunazioni, alla base delle fasi lunari dei calendari. Questo ciclo è usato per il calcolo della Pasqua.
La cometa di Halley ci visita ogni 76 anni che è un multiplo di 19. 19×4=76
La gravidanza normale ha una durata di 280 giorni o 40 settimane dopo l’inizio delle ultime regole o più esattamente, 266 giorni o 38 settimane dopo la fertilizzazione. 266 e 38 sono multipli di 19.
La moschea di Cordoba ha diciannove navate di bronzo sul Cortile degli aranci.
Il Corano è composto da 114 capitoli = 19×6=114.
Se lo scomponiamo in 1 + 18 avremo il Mago all’inizio della presa di coscienza della sua parte nascosta. È la Luna che permetterà al Bagatto di crescere a livello di consapevolezza per raggiungere la chiarezza interiore.
Scomponendolo in 2 + 17 vedremo come la conoscenza dei misteri ci apre la via del Karma, permettendoci di valutare le scelte che il Destino ci propone, invertendoli abbiamo la protezione divina nel cammino della consapevolezza.
Ora esaminiamo l’Imperatrice più la Torre (3 + 16). La continuità e ciclicità della vita e della creazione ci permettono di affrontare le prove di disgregazione necessarie alla rinascita; l’inverso ci suggerisce che ogni crollo ha in sé una matrice di nuova creatività, di nuova vita, che non bisogna disperare.
L’Imperatore e il Diavolo (4 + 15): i 4 elementi creano energia, che va canalizzata nel giusto modo.
L’opera alchemica non può prescindere dal possesso delle 4 Virtù Ermetiche da cui dipende ogni tipo di trasformazione. La presenza del Diavolo può essere critica e ridurre l’eventuale valore morale dell’Oro alchemico a pura ricchezza materiale, necessaria per “possedere” a livello materiale, ma che deve essere superata per entrare nell’ambito dei possedimenti spirituali.
Esaminiamolo ora alla luce del Papa e della Temperanza (5 + 14): solo colui che sa intervenire sulla Quintessenza con equilibrio e tempistica giusta, potrà godere della chiarezza e della protezione dell’Astro Divino. Viceversa il temporeggiare, l’attendere sempre un qualche intervento esterno, non favoriranno l’evoluzione.
Esaminiamo ora l’Innamorato con la Morte (6 + 13): di fronte alla libertà di scelta, al libero arbitrio l’individuo sente che dovrà fare morire una parte di sé per farne completamente vivere un’altra. Ma è una scelta obbligata se si vuole procedere senza fardelli inutili. Viceversa la negazione della scelta, l’incapacità di farla, porteranno ad una sclerotizzazione del cammino, ad una stasi, ad un blocco e ad un offuscamento della luce solare che ci illumina il percorso.
Il Carro e l’Appeso (
7 + 12): colui che sa sacrificare l’inutile e il vano, riuscirà a liberare la parte sottile del proprio essere e sarà in grado di procedere nel cammino della vita. Al contrario sacrifici inefficaci, confonderanno il cammino e forse potrebbero non portare in alcun luogo, sicuramente non condurranno l’Iniziato verso una reale crescita spirituale.
La Giustizia e la Forza (
8 + 11): l’equilibrio, si riflette anche sul piano cosmico e diventa parte integrante del Sole attorno a cui ruotano tutti i pianeti. La Forza del Sole, non conosce ostacoli e viene emanata e dosata con equilibrio, amministrata con saggezza. Al contrario troppa audacia, a scapito di un stabilità cosmica e terrena, non condurrà ad azione bilanciata e corroborante.
L’Eremita e la Ruota (9 + 10): l’instancabile ricerca dell’Eremita lo pone di fronte alle alterne sorti della Ruota della Vita e del Divenire, ma la luce del Sole lo guiderà nell’analisi del percorso da effettuare, permettendo alla luce della lanterna di risplendere come fosse un sole. Viceversa il farsi sopraffare dalle vicende terrene, a scapito di una ricerca interiore, non produrrà buoni risultati.
Significato:
Dal punto di vista divinatorio, questa lama rappresenta la gioia, l’amore, sia terreno che spirituale. Al positivo è la nostra anima gemella, la nostra capacità di realizzarci. Al negativo, significa gelosia, meschinità, grettezza ed egoismo. Anche la notte più oscura finisce. Le prove che erano state affrontate nella Lama precedente sono state superate con esito positivo e qui troviamo la ricompensa.
Quando siamo in presenza del Sole, ci troviamo in un momento di trionfo, di sentimenti chiari, di riuscita di progetti di ogni tipo, di amore corrisposto, di potenziali vincite, comunque di stato di felicità. Può indicare la firma di un contratto, un miglioramento, fraternità, pace, armonia, generosità.
Se male circondata questa Lama ci avverte che possono ancora esserci delle difficoltà prima di raggiungere il nostro traguardo, ma si tratta pur sempre di difficoltà momentanee.
In ogni caso bisogna insistere, non lasciarsi andare al pessimismo.
Potrebbe anche rivelare frivolezza, superficialità, desiderio sfrenato di apparire, prima ancora di avere imparato ad essere! Dissidi in famiglia, successo rimandato, incomprensioni.
Non dimentichiamoci tuttavia che questa Lama è tra le più positive del mazzo!