La tappa che il nostro Iniziato si trova davanti ha un nome che appare sinistro: il GIUDIZIO, che raffigura il momento della verità in cui ciò che è materiale viene separato da ciò che è spirituale. Tutto, in questa carta, fa pensare alla vittoria dello spirito sulla materia, annunciata con lo squillo della tromba. La Lama lo costringe a misurare molto seriamente ed attentamente i passi fin qui compiuti, a fare insomma un esame di coscienza delle prove sostenute fino ad ora e di ciò che ha ottenuto nel corso del suo percorso iniziatico.
Il Bagatto sa di avere acquistato maturità, capacità critica di giudizio, chiarezza di vedute, equilibrio, desiderio di crescita interiore, egli è riuscito ad interiorizzare tutte queste doti grazie al preziosissimo ed inestimabile aiuto delle guide incontrate: ognuna di loro ha rappresentato per lui un sostegno, un amico che gli ha fatto comprendere di volta in volta, qualcosa di essenziale. Ora egli può seriamente e sinceramente definirsi un INIZIATO, perché ha compreso che è lui il signore della propria vita e questo lo ha tonificato nel corso del lungo ed arduo sentiero fin qui percorso.
L’intera atmosfera all’intorno sembra sospesa. Il nostro appare turbato, ma forse è solo emozionato per il momento solenne che sta attraversando, non ha ragione di essere preoccupato in quanto sa che non verrà giudicato per le sue azioni, ma per le intenzioni, per ciò che è e per ciò che intende diventare.
L'angelo del risveglio alla vita reale apre le grandi ali verdi e fa risuonare la tromba per indicare che è giunto il momento del risveglio alla spiritualità. Egli è avvolto da una nube grigia e la sua tromba d’oro ha uno stendardo rosso con una croce a tre strati, oro, rosso e oro. Ha un copricapo rosso, i capelli sciolti e il simbolo del Sole che sta ancora una volta a sottolineare il discernimento che abbiamo già incontrato come simbolo di illuminazione nelle carte della Giustizia e della Temperanza. La tunica ha il corpino azzurro, bordato di bianco ma le maniche rosse profilate di giallo che ci ricordano che nelle nostre azioni quotidiane e nella nostra capacità di ragionamento, ossia nei nostri giudizi dobbiamo inserire idealità e purezza di intenti.
Un conto è un giudizio al fine di conoscenza, un altro è un giudizio al fine di condanna o assoluzione. Il giudizio deve sempre tenere in primo piano l’amore, la comprensione e la tolleranza.
Questa lama insegna l’umiltà, la consapevolezza che in fondo non sappiamo niente della vita, ogni nostro passo è predestinato, in nostro potere è solo la modalità con cui possiamo procedere e la fiducia che sapremo rimettere nell’Alto. Non dobbiamo giudicare, e non solo per evitare di essere a nostra volta giudicati, ma perché il vero Giudice, colui che conosce le trame della vita, è solo Dio.
Qui è proprio rappresentata la resurrezione dello spirito per arrivare alla quale bisogna essere morti e rinati più volte. Risorgere significa costruire il ponte di luce che ci unirà all’Energia Primaria, che ci permetterà di godere della unica vera luce dell’anima.
Ora esaminiamo attentamente tutti gli elementi della carta per capirne i simboli nascosti. Ci sono tre personaggi risorti: padre, madre e figlio, che attendono con fede, a mani giunte, che l’Angelo pronunzi il “verdetto” e conceda loro di procedere nel passaggio verso il ricongiungimento con l’Unità. È il momento supremo dell’abbandono di ogni valenza terrena, le passioni terrene fanno ormai parte del passato. A confermarlo è la striscia di terra che precede la bara celeste dove si trova il figlio: essa ricorda le prove terrene superate per giungere fino a qui.
I genitori sono immersi in un liquido verde che ricorda l’anima primigenia della terra.
Attraverso la sintesi dei contrari, il maschio e la femmina, il fisso e il mutevole, rispettivamente simboleggiati dall'uomo e dalla donna, fuoriuscenti dalla tomba, nasce l'essere spirituale trasmutato: il bambino alchemico in mezzo a loro, cui entrambi guardano assorti in preghiera.
La madre rappresenta la sensibilità, l’amore, la fede, il padre la ragione, la conoscenza.
Il figlio, posto rivolto a loro acquisisce le virtù di entrambi in una simbolica Catena D’Amore.
Sopra di loro si trova l’Angelo del Giudizio. Le sue Ali sono verdi, per ricordare che egli opera nel regno dello Spirito. Indossa una tunica azzurra, che simboleggia l’aereo Spirito Divino, dalle maniche rosse a significare l’attività volenterosa ed incessante. La tromba è d’oro colore delle Sfere Superiori, del mondo astrale, lo stendardo rosso con una croce che lo divide in quattro quadrati, a rappresentare la quadruplice conoscenza filosofale, che conclude la completa iniziazione.
L’Angelo ha un copricapo rosso che simboleggia come le maniche della tunica la sua opera che non conosce sosta. I capelli biondi sono il simbolo della trascendenza intelligente.
La Nube circolare che circonda l’angelo, raffigura le forze astrali che elargisce all’iniziato che è pronto a riceverle.
Dall’Angelo partono sei raggi rossi e sei raggi d’oro, a formare un doppio esagramma. Sulla madre si dirige un raggio rosso a ricordare la materia e quindi che il figlio-iniziato è ancora legato alla materia, mentre il raggio giallo indirizzato verso il padre indica che con la conoscenza e la consapevolezza, il nostro Bagatto può terminare serenamente la sua opera terrena ed apprestarsi alla rinascita.
I capelli della madre e del figlio sono biondi, a ricordare il principio di delicatezza che hanno in loro le donne e i fanciulli, mentre quelli del padre, come pure la barba sono rossi, per ricordare il principio maschile di virilità ed attività.
Dall’angelo discendono verso l’iniziato 20 fiammelle, gialle, rosse e verdi.
Il giallo rappresenta la conoscenza, il rosso le azioni attive ed il verde la vitalità spirituale.
L’Iniziato ha terminato il suo viaggio, e qui muore per ri-sorgere con nuovi abiti mentali e nuovi sensi che lo faranno accedere ai Mondi Superiori. È ora il protagonista principale della Grande Opera, ha subito tutte le prove necessarie per trovarsi qui, ad assumere il ruolo di Maestro.
Sì perché da questo momento in poi avrà una grande responsabilità: quella di mostrare il cammino a coloro che vorranno sapere come salvarsi. Mostrare il cammino sempre ricordando di non atteggiarsi ad unico possessore della verità, ma a semplice testimone della possibilità di arrivare alla resurrezione spirituale.
Ora esaminiamo l’Arcano alla luce dei numeri.
Può essere scomposto in
1 + 19: Bagatto più Sole. Nel Sole i 4 elementi fondamentali manipolati dal Mago coesistono allo stato originario, perché nel Sole si manifesta la grande energia primaria da cui tutte le cose sono scaturite. Invertiti il Sole illuminerà la ricerca del Bagatto.
Scomponiamolo in
2 + 18: Papessa e Luna. La Luna svolgerà un ruolo attivo nell’accentuare i dualismi che costituiscono la struttura dell’inconscio, dualismi indispensabili alla genesi della vita, del movimento e della trasformazione. La Luna favorisce ogni tipo di cambiamento avvolgendolo nella sua luce argentea nella quale dobbiamo imparare a discernere il vero dall’illusione (18 + 2).
L’Imperatrice e le Stelle
3 + 17: il principio femminile inscritto nell’Imperatrice si sente protetto dall’Alto e guidato fino alla propria rinascita, fino quindi al ricongiungimento con il reciproco maschile per tornare Unità Assoluta. Le Stelle dal canto loro assisteranno la creatività umana e sapranno aiutarla a trasformarsi, laddove vi sia la volontà dell’individuo.
Scomponiamolo ora in 4 + 16: Imperatore più Torre. Qui i 4 Elementi fondamentali sono uniti, legati e combinati in maniera diversa. Ma il compito della Torre alchemica è proprio quello di liberarli e scomporne i legami originari. Il grande Alchimista nel pieno possesso delle 4 Virtù Ermetiche agirà in modo tale da dare un ulteriore impulso al processo trasformativo. La saldezza propria della 4° carta verrà deflagrata per dare luogo a nuove conoscenze e nuove percezioni, i mattoni che saranno scagliati a terra dall’esplosione serviranno per nuove costruzioni, prive di presunzione e pronte a sostenere le nuove idee che l’Imperatore avrà capito essere giuste.
Scomponiamolo ora nel Papa più il Diavolo (
5 + 15): la Quintessenza e il Diavolo interagiscono.
Il Diavolo ha perfettamente imitato la Quintessenza per mimetizzarsi. Quando la Quintessenza sarà perfettamente assimilata dal Diavolo essa sarà stata completamente ricondotta dal sottile al denso e si sarà liberata dalla simbiosi con il Basso, per cui le energie potranno fluire di nuovo dal denso al sottile e il flusso rovinoso sarà inarrestabile. Viceversa se sarà il Male ad avere la meglio sull’Anima dell’individuo, allora l’individuo non uscirà dal liquido verde della XX° lama per rimanere a peregrinare nell’anticamera della resurrezione, fino a quando non riusciranno a comprendere come re-indirizzare le energie che il Diavolo contiene.
Esaminiamo l’Innamorato e la Temperanza (
6 + 14): la scelta deve essere consapevole, anche se il tempo che ci vorrà potrà non essere determinato dalla nostra volontà. Il processo alchemico di passaggio dal denso al sottile e viceversa è ben rappresentato dal travaso del liquido nelle due brocche. Il lavoro alchemico darà i suoi frutti nel corso della paziente opera di distillazione e il nostro Bagatto, superato l’immobilismo, riuscirà a distinguere quale strada è quella giusta per raggiungere la trasformazione.
Scomponiamolo nel Carro e nella Morte (
7 + 13): il Carro e il messaggero degli Dei (il conducente) annunciano la Morte del sistema Mondo. Quando l’alterazione dello stato di natura è giunto al limite estremo, la struttura della stessa materia vivente esaurisce la sua spinta iniziale vitale e avviene l’ultima repentina trasformazione: il Risveglio della Rinascita.
La Giustizia e l’Appeso (
8 + 12) ci suggeriscono la riflessione sul significato del sacrificio dell’Appeso, sapere abbandonare i valori prettamente materiali, ci permetterà di ottenere la giustizia divina nel giorno della nostra resurrezione, ma dovrà essere una operazione svolta sotto l’egida dell’Equilibrio Cosmico, altrimenti condurrà alla perdita di tutto.
L’Eremita e la Forza (
9 + 11): la costante ed instancabile ricerca dell’Eremita unite alla forza interiore della Fede nelle proprie capacità di affrontare le difficoltà e le sfide che la vita ci propone ci permetteranno di affrontare questa ultima trasformazione della materia. La Forza necessaria scaturirà dal di dentro, da un’energia interiore e nella solitudine della nostra anima si opererà l’ultimo traguardo della rinascita.
Esaminiamo ora la carta come un doppio 10:
la Ruota gira ora in un senso, ora in un altro e questo rende possibile il Divenire e le trasformazioni.
La rottura degli equilibri, il peccato originario hanno contraddistinto in maniera indelebile il cammino delle creature in questo mondo.
I Tarocchi mostrano la genesi ed anche la fine dei tempi e cercano di indicare il giusto cammino alle creature che percorrono il sentiero della storia. La tanto paventata Apocalisse sarà anche il momento del riscatto e della rigenerazione. Beati coloro che avranno la sorte di assistervi, perché le loro tribolazioni, le loro angosce e le loro schiavitù saranno finite per sempre.
Corrispondenza lettera ebraica:
RESH R Esempio: ROSH (capo). Il valore numerico della Resh è 200.
La lettera RESH rappresenta scelta tra grandezza e degradazione.
Funzioni: PERFEZIONARE (verbo transitivo), Completare, Modificare, Correggere, Migliorare, Progredire.
La parola REISC significa la “Testa”, il Capo, la nuca, il principio, l’inizio, il far avanzare; infatti il disegno Egizio rappresenta la testa di un uomo.
La Forma che Perfeziona o Completa: esempio l’Universo, la Sfera.
Questa lettera come immagine simbolica rappresenta la testa dell’Uomo, il suo movimento determinato, la marcia verso la Conoscenza, l’Essere che diviene Omogeneo.
Il Talmud sostiene che la RESH sta per RASHA' (malvagio). Nella Hagadà di Pesach uno dei quattro figli è il malvagio. Gli altri tre chiedono spiegazioni ai genitori "quando tuo figlio domanderà" mentre il malvagio dice a suoi genitori "e quando i vostri figli vi diranno", in modo da disconoscere i comandamenti di Pesach. Quando vi è fede, non ci sono più domande, quando non vi è fede non ci sono più risposte.
Il Midrash nota che la parola HATZUR (la roccia), parola che allude ad una natura tenace e forte, si può leggere alla rovescia come ROTZE' (vuole). Così come la TZUR (roccia) si può trasformare in ROTZE' (volontà), il rifiuto si può trasformare in propensione.
Sebbene la RESH allude al RASHA' (malvagio), essa contiene in sé la speranza per la sua redenzione. La lettera RESH si può comparare ad un tubo piegato sul proprio asse, come una porta appoggiata al cardine.
La parola RESH (resh) significa ereditare, come disse Mosè ad Israele ALE' RESH (vai ed eredita la terra – Deut. 1:21). Ma le stesse lettere si possono leggere come RASH (povero) come in VELARASH EN KOL (il povero non ha niente - Samuele II 12:3). La Kabbala dice che questi due termini contrastanti sono simboleggiati dalla forma della lettera RESH. La lettera è come un corridoio attraverso il quale l'uomo può raggiungere il cielo. Se lo gestisce bene, ottiene il grado di elevazione spirituale, portando così benedizioni sulla terra. Se invece è così legato alle cose terrene da non poter fare il grande passo, egli diventerà povero di benedizioni. (Magen David)
La RESH e la DALET sono molto simili. L'unica differenza tra le due lettere sta nell'angolo superiore destro: nella DALET esso è acuto, sporgente verso sinistra, mentre nella RESH è arrotondato. La DALET simboleggia stretta fedeltà ai valori di Dio, mentre la RESH simboleggia idolatrie antiche e moderne, che si piegano facilmente alle mode.
Significato: sblocco definitivo di una fase negativa in tutti i settori, notizie positive. Indica anche i messaggi. Annunciazione. Evento inatteso, imprevisto che, come il giudizio divino, si annuncia rapido ed improvviso. Un successo, una vittoria, una conquista, oppure un completo rinnovamento dopo una crisi, insomma una svolta decisiva nella vita si profila all'orizzonte in relazione all'amore, al lavoro, al denaro. Tutto ciò che “è ancora pendente” tipo cause giudiziarie e conflitti personali sarà brillantemente risolto, le situazioni equivoche ed i dubbi chiariti, gli ostacoli e i problemi superati grazie a un'idea improvvisa e geniale, nonché alla protezione del destino.
In analogia con lo squillo di tromba può indicare anche l’arrivo imminente di una lettera o di una notizia inaspettata.
Indica un cambiamento con evoluzione, anche in rapporto all’attività affettiva il cambiamento non è mai quantitativo ma qualitativo. Notizie ed eventi inattesi, che si manifestano a prescindere dalla volontà cosciente del soggetto. Risalgono alla luce progetti creduti ormai sepolti. Cambiamento molto positivo da una situazione di dipendenza ad una indipendente. Trasformazione a tutti i livelli ed ampliamento di visuale. Entusiasmo, rinascita, miglioramento, crescita. Ispirazione artistica. Ispirazione spirituale.
Sul piano affettivo significa un nuovo amore, un colpo di fulmine, una svolta decisiva nel rapporto o una sua trasformazione, un cambiamento inatteso di partner. Partenza o ritorno improvviso di una persona cara.
Nell’ambito professionale ci parla di mutamento definitivo di posizione, promozione, svolta negli studi e nel lavoro. Talento artistico e letterario da mettere a frutto, riscoperta di antichi progetti ritenuti sepolti.
Se ci indica persone, di solito parla di individui austeri ed impazienti, dal fare brusco e definitivo, ma di personalità magnetica, stimolante, eccentrica, libera da pregiudizi.
Viceversa: attesa: è necessario sopportare ancora una lunga attesa. Lettera o notizia spiacevole.
Indica una decisione rinviata, una ostinazione a non volere oltrepassare le proprie caparbietà. Incapacità di trasformazione, di cambiamento, incapacità di affrontare le prove estreme, mancanza di fiducia in se stessi, resistenza psicologica ad ogni tipo di novità. Cambiamenti imposti non scelti e potenzialmente manipolatori.
Nell’ambito affettivo è una crisi di coppia, la perdita di un affetto.
Sul piano professionale: problemi in relazione ad un possibile cambiamento di mansioni, delusioni per mancanza di riconoscimenti, cause di lavoro.