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SATURNO IN VERGINE : UN OMAGGIO ALLA REALTÀ

a cura di Sandra Zagatti
 

Il 2 settembre alle 13.49 GMT (15.49 in Italia) Saturno entra in Vergine, dopo due anni e due mesi trascorsi in Leone. Ci resterà fino all’ottobre 2009, quando entrerà in Bilancia, per rientrare in Vergine da aprile a luglio 2010.

Vedremo meglio cosa potrà significare questo transito per i diversi segni, ma intanto  possiamo comprendere il sospiro di sollievo dei segni Fissi… perché è vero che ogni transito ha sempre qualcosa di buono e giusto da insegnare, ma è altrettanto vero che il passaggio di Saturno in Leone ha partecipato a configurazioni pesanti, assieme a Nettuno opposto dall’Acquario, a Giove quadrato dallo Scorpione lo scorso anno, e a Marte, che in Toro fece un eccezionale anello di sosta quasi due anni fa, e un passaggio più breve ma altrettanto duro di recente.

 

Il “signore degli anelli” è stato senz’altro un maestro severo nel segno che più di ogni altro consacra l’onnipotenza dell’Ego, proprio dove il Sole proclama il proprio orgoglio creativo! Altra cosa in Vergine. Lì Saturno dovrebbe sentirsi a proprio agio, magari non come a casa sua ma presso parenti di Terra… Eppure proprio questo porta molti a ritenere il passaggio di Saturno in Vergine come qualcosa di riduttivo, restrittivo, per certi versi mortificante. Ciò dipende, a mio parere, dalla diffusa convinzione per cui l’elemento Terra sia legato alla “materia”, quindi ad una visione pragmatica e concreta dell’esistenza, incompatibile con il pensiero creativo, con i sentimenti, le emozioni o la spiritualità. Il che non è soltanto un’interpretazione parziale, ma sostanzialmente errata.

A questo proposito, non c’è dubbio che la Vergine tra i segni e Saturno tra i pianeti siano i simboli più malintesi e bistrattati dell’astrologia amatoriale (e non solo di quella, in verità)… Forse perché entrambi, nelle rispettive competenze, accennano agli aspetti meno sublimabili della realtà: quelli che non si possono evitare, fingere e nemmeno sostituire con surrogati più gratificanti nell’immediato. Proprio perché la Terra è tangibile e visibile, manifesta i risultati del nostro essere e del nostro fare nel bene e nel male, e può essere tanto appagante quanto – più spesso – scomoda.

 

Saturno, come ultimo pianeta tradizionale, sconta ancora oggi la fama di “malefico” dovuta alla sua distanza dal Sole, che per analogia fu associata al deperimento fisico, alla vecchiaia, alla malattia, alla solitudine e all’aridità interiore. Tolomeo, attribuendogli il governo di Capricorno e Acquario, lo descriveva come un pianeta che “raffredda abbondantemente e secca moderatamente”, proprio perché opposto al calore del Leone e all’umidità del Cancro. Sorte analoga è toccata al segno della Vergine, che, intervenendo dopo il Leone, sembrò subire l’impari paragone tra un “essere” vitale e irradiante ed un “esistere” mediocre e rinunciatario, pago di una ripetitiva quotidianità, contenuto nelle espressioni sentimentali e trattenuto in quelle emotive. Da questo a trarre conclusioni scoraggianti in merito al passaggio di Saturno in Vergine, il passo è breve.

Ma se ci sforziamo di fare un passo più lungo, possiamo identificare in questa simbologia aspetti non solo di grande valore per la vita e l’individuo, ma squisitamente evolutivi per la sua anima e la sua consapevolezza spirituale. Non dimentichiamo che l’anima cresce sulla terra e dentro un corpo fisico, e ciò dovrebbe essere sufficiente per riconoscere dignità e sacralità funzionale alla Materia, come per altro affermano moltissime discipline religiose ed esoteriche, e molte branche mediche tra cui la psicosomatica e la fisiognomica.

Ecco dunque che Saturno può essere visto come un principio intrinseco dell’essere e del divenire: un principio di costruzione, consolidamento e stabilizzazione strutturale (maturità); un principio di conservazione, sopravvivenza, preservazione (integrità); un principio di distacco, di essenzialità, di tempo (selezione); e soprattutto un principio di realtà. E’ Saturno che ci insegna cosa siamo veramente: la nostra realtà più autentica, sia fisica che spirituale. Ed è sempre Saturno che, di conseguenza, usa il tempo per eliminare il superfluo ed il mutevole, farci rinunciare a ciò che non serve (o non serve più), offrendoci in cambio la consapevolezza di ciò che resta e che dura: di ciò che conta davvero.

 

Anche la Vergine presenta una faccia simbolica di grande significato, nascosta nel suo glifo. Forse pochi sanno che le divinità matriarcali, come anche le Madri delle antiche religioni solari, erano spesso associate all’acqua, come simbolo di forza generatrice e vivificante; ed erano Vergini non perché restie all’accoppiamento o nemiche dell’uomo, ma perché autonome nella loro capacità creativa. I segni grafici per indicare l’acqua erano una specie di onda stilizzata, che col tempo divenne sempre più simile alla lettera M, assorbita anche dalla cultura cristiana come iniziale di Maria, la Madre-Vergine dell’Uomo-Dio.

Nel glifo della Vergine, però, troviamo anche un’asta aggiuntiva: non rivolta all’esterno e munita di freccia come quella dello Scorpione, ma semplicemente, quasi dolcemente rientrante. Ciò aggiunge alla forza generatrice del simbolo una direzione verso l’interno, una vera e propria “interiorizzazione” del processo vitale che diventa, quindi, preludio a quella capacità di rigenerazione autonoma che proprio il segno successivo dello Scorpione rappresenta.

 

La relativa espansività dei nativi Vergine, la loro parsimonia emozionale e riservatezza comportamentale, non sono dunque (non di per sé) banali testimonianze di povertà d’animo e mediocrità di ambizioni sulla vita, ma il risultato sul piano esteriore di una “gestazione di coscienza” che avviene all’interno, protetta dal silenzio e dalla quiete. La spinta creativa e platealmente manifesta del Leone sarebbe simbolicamente destinata ad inflazionarsi in un momentaneo e paradossalmente sterile appagamento, se non intervenisse la fase Vergine di riordino, discriminazione e riconoscimento funzionale: ciò che, dell’esperienza, può servire alla coscienza, viene identificato dalla Vergine, ciò che del raccolto estivo può essere impiegato come cibo o futura semina, viene distinto e accantonato con cura e rispetto.

Il pianeta Saturno e il segno della Vergine hanno dunque in comune almeno una caratteristica, o meglio una finalità: quella di farci diventare consapevoli di ciò che vale, e responsabili della custodia e della destinazione, insomma dell’utilizzo di quel valore. Nella realtà, non nella fantasia; nei fatti, non a parole.

Se questo è poco, se è banale e noioso, allora la vita stessa lo è; o, peggio, è “inutile”…

 

Comunque sia, la nostra vita dovrà confrontarsi con tale verifica nei prossimi anni, e tutti ne saremo in qualche modo coinvolti. In particolare i segni di Terra e i segni d’Acqua, e tra le tipologie i segni Mobili, che poi sono “mobili” solo relativamente o parzialmente, ognuno in un modo diverso e forse in un modo soltanto. Per i Gemelli si tratta di curiosità, vivacità, dinamismo mentale e verbale; come rappresentanti del segno Mobile di elemento Aria, sono indiscutibilmente i più elastici, e Saturno proporrà loro una scuola di costanza e concretizzazione, forse anche di approfondimento: il che significherà, per alcuni, anche dover fare delle scelte, per concentrarsi su ciò che è più importante. La Vergine non si muove quasi mai spontaneamente: assai più spesso si adegua, e questo spirito di adattamento è parte integrante della modestia che i nativi del segno possiedono autenticamente ma dietro alla quale spesso si trincerano. A loro Saturno chiederà maggiori ambizioni, e l’onestà di mettersi in gioco in prima persona per perseguirle, a rischio di sbagliare o fallire, ma diventando anche così più autonomi e maturi. La mobilità dei Sagittario è spesso solo fisica, o in alternativa più intellettuale che mentale; di solito “sposano” le loro idee come cause nobili da sostenere con passione, e se le cambiano devono prima divorziare e poi passare oltre! Per questo Saturno insegnerà loro ad abbandonare l’integralismo a favore di una reale integrazione: di idee, culture, esperienze diverse, perché solo così si realizza la vera conoscenza. La mobilità dei Pesci si esprime spesso soprattutto a livello emotivo, e la dinamica di opposizione tra Saturno e Urano nel loro segno potrà tradursi anche come inquietudine, smania, voglia di ribellarsi a tutti e a tutto… e timore di farlo anche solo per qualcosa o qualcuno. Tra i segni d’Acqua, i Pesci faticheranno probabilmente di più a farsi “arginare” dalla Terra di Saturno in Vergine, ma potranno farlo rendendosi conto di potere a loro volta “annaffiarla”, fecondarla, vivificarla: la realtà è al servizio delle idee ed è ben lieta di concretizzarle, quando le idee accettano di confrontarsi con essa e non temono di esserne svilite…

 

I segni Fissi, come ho premesso, si sentiranno legittimamente sollevati, avvertendo un’atmosfera meno pesante od esigente, sia all’esterno che soprattutto a livello emotivo. Per loro, comincerà un periodo di elaborazione e valutazione, in cui sintetizzare gli insegnamenti ricevuti ed operare una ricostruzione delle scale di valori, con scelte conseguenti. I Toro, come segni Fissi di Terra, saranno aiutati dallo stesso Saturno in modo più incisivo, perché ritroveranno in sé stessi un pragmatismo che non era venuto a mancare ma che sembrava diventato vano, inefficace: la consapevolezza delle loro risorse non solo “materiali” sarà qualcosa in più di una semplice rassicurazione e diventerà una base stabile su cui costruire nuove soddisfazioni. I nativi del Leone si ritroveranno cresciuti, più maturi, in alcuni casi un po’ invecchiati… ma scopriranno che ciò non significa una perdita di vitalità, di speranze o di entusiasmo, bensì un’acquisizione di esperienza e, quindi, di forza. Ho accennato sopra al simbolico passaggio dal Leone alla Vergine, e per loro si tratterà esattamente – seppur nelle variabili personali – di passare dalla semina al raccolto, e da questo poi a nuove semine, dopo il periodo più doloroso in cui dovranno abbandonare, assieme ai frutti non più fertili della loro esistenza, anche la nostalgia o il rimpianto che li vorrebbe mantenere legati al passato. Questo non sarà invece un problema per i nativi dello Scorpione, sia perché Saturno li sosterrà, sia perché loro stessi sanno da sempre accettare e gestire il divenire dell’esistenza, arricchendosi dell’esperienza passata invece di farsene depauperare emotivamente. Saturno per loro sarà una sfida più importante sul piano sociale, che li aiuterà appunto a mettere l’esperienza conquistata a disposizione di finalità più ampie, dimostrandosi pronti a guidare o sostenere gli altri proprio mediante una maggiore umiltà o una minore rigidità di vedute. Se Saturno in Vergine rappresenta un’adattabilità non subita ma consapevole e volontaria, per gli Acquario potrà rappresentare la caduta di proiezioni relazionali avvenuta con la sua opposizione ma accettata solo ora: in alcuni casi la rassegnazione di una perdita affettiva, l’”elaborazione di un lutto” non necessariamente fisico ma altrettanto reale, se ha riguardato la fine di un rapporto, o più semplicemente la fine di un’idea sul rapporto stesso e sul partner in particolare. Anche qui, si tratterà di una presa di coscienza della realtà, mentre il ritiro delle proiezioni, inizialmente doloroso o deludente, potrà significare una riappropriazione della propria capacità di amare, di scegliere di amare, di provare sentimenti autentici perché emotivamente autonomi.

 

I segni Cardinali saranno forse quelli meno coinvolti dal transito di Saturno. Per gli Ariete potrebbe rappresentare una fase di fisiologico calo di tensione dopo il notevole investimento di energie progettuali che ha caratterizzato il suo trigono: la vita riacquisirà toni meno esaltanti, forse più quotidiani, ma l’insegnamento sottinteso nell’accettazione del dovere sarà per loro quello di considerarlo come un possibile strumento di piacere e non una sua alternativa inconciliabile. I Cancro invece gradiranno gli aspetti “normalizzanti” di questo nuovo transito di Saturno. Il suo passaggio in Leone, infatti, anche se non direttamente incisivo può essere stato un amplificatore di esigenze, di bisogni, di richieste; uno stimolo più o meno costante ad operare in dimensioni economiche o gestionali a scala troppo ampia per la loro visione “domestica” della vita; ma grazie a questo oggi si ritroveranno un’autorevolezza naturale ed altrimenti difficilmente sviluppabile. In Bilancia Saturno è esaltato, ed esprime un “principio di forma” molto legato al comportamento e alle scelte etiche. Per i nativi del segno il suo passaggio in Vergine sarà quasi impercettibile, o meglio si esprimerà sottilmente in una riduzione di aspettative meramente personali: una sorta di “contrazione dell’Ego” non forzata o deprimente ma spontaneamente orientata a favore di forme di condivisione ideologica, lavorativa o semplicemente amicale, più appaganti nel tempo. Per quanto riguarda il Capricorno, segno Cardinale di Terra e domicilio di Saturno, questo transito di trigono sarà da un lato una conferma di capacità e di valori, da un altro – e paradossalmente di conseguenza – un’integrazione di umiltà nella ricerca di realizzazione individuale: quindi non un calo di ambizioni ma una collocazione più equilibrata di queste all’interno della vita nel suo insieme, ricalibrando nelle reciproche interazioni la sfera privata e quella sociale, la sfera affettiva e quella lavorativa, così da essere meno esigenti ma più completi.




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