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LA DIFFICOLTÀ A LASCIAR ANDARE

a cura di Lidia Fassio
 

Siamo a novembre e il segno dello Scorpione simboleggia l’ultimo tratto dell’intestino, nella fattispecie, colon e ano.

Il simbolismo è molto interessante dal momento che il segno governato da Plutone è collegato al bisogno di espellere, di lasciare andare nonché liberarsi di ciò che non serve, di ciò che non può essere trattenuto se non a scapito della salute della persona; per questa ragione, sul piano fisiologico lo Scorpione è legato agli organi che permettono di lasciar andare le scorie e le tossine che derivano dalla digestione dei cibi che mangiamo.

 

Indubbiamente la psicosomatica è molto attenta nell’analisi di ciò che accade sul piano del sintomo fisico; sappiamo che il sintomo è un messaggio che tende a veicolare qualcosa che, in qualche modo, non riusciamo a comprendere su altri piani.

Sul piano simbolico possiamo vedere il parallelismo tra l’eliminazione delle tossine fisiche e l’altrettanto forte bisogno di liberarsi delle tossine psichiche ed emotive. Infatti, ciò che spesso “ingorga” la nostra vita deriva dall’incapacità di lasciar andare ciò che non ci serve più.. che ci è servito, ci ha magari protetto ma che, ad un certo punto, diventa tossico e che quindi ci avvelena.

 

La rabbia e le emozioni negative, così come i pensieri negativi che generano energie difficili e pesanti, sono tra le prime cause del problema legato al segno dello Scorpione. I nativi in genere sono disturbati dai contenuti interiori distruttivi che sentono dannosi anche se spesso, non riescono a fare a meno di produrli.

In questo modo, molte persone finiscono per provare tutta una gamma di sentimenti negativi tra cui risentimento, rancore, odio e distruttività che però non possono lasciar andare perché altrimenti si sentirebbero non accettati e non “socialmente” apprezzabili. Nell’ultima parte dell’intestino si gioca infatti un conflitto grandissimo tra l’impulso a trattenere certe pulsioni e quindi  essere come gli altri desiderano da noi mostrando solamente ciò che è “pulito e bello e accettato” e, invece, il lasciar andare ciò che si pensa e sente realmente che può anche essere “non bello e, soprattutto, non accettato”.

Se il conflitto non viene risolto sul piano psicologico ecco che, nel tempo, questo può spostarsi su colon e ano che sono il luogo in cui si gioca la battaglia. In pratica il conflitto sta tra la parte pulsionale e quella legata al Super io, più sociale, ma meno disposta a cedere ciò che sta all’interno.

 

E’ interessante il fatto che l’astrologia nella sua estrema ricchezza e saggezza abbia diviso l’intestino assegnandolo a due diversi segni. In effetti, la Vergine è legata all’intestino tenue che è per lo più addetto alla discriminazione e alla selezione dei cibi che arrivano già spezzettati, sgrossati e in parte elaborati dallo stomaco, mentre assegna allo Scorpione il  tratto finale che ha il solo compito di espellere nel modo migliore possibile ciò che è già stato  scartato e che, se fosse trattenuto, produrrebbe infezioni e avvelenamento.

 

Ragion per cui, quando ci sono problemi il colon non funziona bene e può rendere le feci dure, il che non favorisce l’evacquazione ma il trattenimento, oppure esso può essere costantemente invaso da eccessi di tossine (contenuti distruttivi non elaborati) che, per essere eliminate necessitano di una colica ovvero di un fortissimo movimento intestinale che è assolutamente doloroso e che termina con una evacquazione liquida tale da essere considerata una vera e propria scarica. Sul piano simbolico sappiamo che l’acqua è collegata alle emozioni per cui, se non si eliminano le emozioni, ci si può trovare in grande difficoltà perché si può arrivare a  soffrire di grave stitichezza che indica che le feci sono “prive di acqua” ed irritano così tanto la circolazione venosa dell’ano tanto che le vene si ingrossano e si trombizzano fino a diventare “emorroidi”  espressione reale del conflitto sanguinoso sul piano del “cedere-non cedere”; nel secondo caso invece  le emozioni distruttive che non possono essere portate fuori, finiscono per creare tantissime tossine fino a che si rende necessaria la colica dolorosa che genera una espulsione sadica del tutto. La colica serve dunque ad eliminare i contenuti aggressivi e distruttivi di cui non si ha coscienza.

 

Per questa ragione, le patologie che si legano al colon e all’ano sono in relazione al modo e alla facilità o difficoltà con cui noi ci congediamo dalle cose, dalle persone, dalle emozioni e dai nostri stessi pensieri che ciclicamente devono essere trasformati; indicano quindi la capacità di  trasformare le cose e di lasciar andare ciò che non è più adatto a noi e, infine rappresentano i conflitti che avvengono sul piano del concedere o trattenere che si evidenziano proprio in questo punto corrispondente del corpo.

 

L’abitudine a trattenere non è quindi un fattore prettamente fisico; chi trattiene lo fa su tutti i piani a dimostrazione che corpo, mente ed emozioni in psicosomatica non sono affatto separati anche se noi spesso ci dimentichiamo di questo particolare.

Ma non esiste solo questo problema: in ogni dinamica psicologica noi possiamo riscontrare due problematiche che solo apparentemente sono opposte ma che, in realtà, sono due modalità attraverso cui si evidenzia il conflitto: per compensazione o blocco.

Possiamo avere quindi un problema con il “lasciar andare” sia in chi trattiene tutto e si candida a problemi come la stitichezza e le emorroidi che ovviamente richiamano attenzione e spesso anche interventi atti a “liberare” da ciò che ostruisce, sia in chi espelle in maniera così violenta e sadica da soffrire spesso di coliti che culminano in coliche diarroiche che rappresentano in modo inequivocabile l’irritazione e la violenza che sta all’interno e che deve essere scaricata in modo improvviso e doloroso.

 

Nel primo caso, astrologicamente parlando, possiamo trovare Saturno nei gradi centrali dello Scorpione che mostra in maniera evidente il simbolismo del trattenere agito dall’istanza del Super Io che si incarica di non lasciar emergere quello che potrebbe non essere accettato o addirittura distruttivo per il soggetto nel suo rapporto con il mondo esterno.

 

Nel secondo caso e quindi nella patologia che viene definita “colon irritabile”, troviamo spesso opposizioni tra Toro e Scorpione che interessano i pianeti Giove e Marte che rappresentano  una dinamica molto interessante: Giove sappiamo che è un pianeta che spinge all’adattamento sociale e ad essere particolarmente disponibili in modo da potersi inserire bene nel mondo, favorendo processi di accettazione, di stima e prestigio personale; Marte invece, sappiamo bene che indica il bisogno travolgente dell’Io di manifestarsi e di affermare la propria individualità che, nel caso, comprende anche una notevole aggressività.

L’opposizione indica chiaramente che il conflitto dovrà essere affrontato sul piano psicologico perché, in caso contrario, potrà manifestarsi sul piano fisico.




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