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LA FILOSOFIA DEL PENSIERO POSITIVO

a cura di Lidia Fassio
 

Tra le tante cose che ha portato la New Age, la filosofia che si è sviluppata a pieno titolo negli anni ’80, anche se è nata circa 30 anni prima negli Stati Uniti, vi è quella così detta del “pensiero positivo”.

Il “pensiero positivo” è qualcosa che ogni individuo ha dentro fin dal momento del suo concepimento. Infatti, un bambino si affaccia al mondo pieno di potenzialità ed anche pieno di fiducia: perché mai dovrebbe avere timore di affrontare la vita?

Il bambino è dotato di quello che si chiama “pensiero magico”, che gli permette di credere che tutto ciò che vorrà accadrà.

Indubbio che il pensiero magico è potente ma dovrà affiancarsi a quello della realtà, tuttavia, le problematiche nascono più tardi, quando, con il suo graduale inserimento nell’ambiente, si accorge che la sua natura non è tenuta in conto, che i suoi bisogni sono disattesi e, ancor di più, sente che lo si vorrebbe diverso da come è. Lì iniziano i suoi grandi conflitti che lo portano alla scissione tra “natura e cultura” poiché   scopre che questi due mondi, per lui imprescindibili, non si affiancano ma si combattono. In quella fase il pensiero magico anziché cooperare con quello reale, si ritira, fino a sparire totalmente.

 

Nella filosofia del pensiero positivo l’idea di base è quella di ritornare ad amarci e ad accettarci proprio laddove questo non è stato possibile; è l’idea di fondo che noi abbiamo tutte le potenzialità e che, ad un certo punto, bisogna risvegliarle per poterle sviluppare ed esprimere. E’ in fondo un risvegliare ciò che è stato assopito e, per farlo, bisogna ripartire dalla fiducia e dal credere che noi abbiamo già tutto.

E’ qualcosa che deve nascere dalla fiducia in sé stessi e dalle opportunità che la stessa porta nel momento in cui dentro di noi si manifesta l’apertura su qualcosa che non è solo umano, ma universale.

 

La filosofia in sé è semplice, come semplice è tutto ciò che attiene a Giove. Infatti, astrologicamente parlando, possiamo assegnare al pensiero positivo molte delle qualità di Giove e del Sagittario. In fondo, l’astrologia ha sempre parlato di Giove come di un pianeta “benefico”; al di la’ della parola in sé che è contestabile in quanto i pianeti sono energie che quindi non sono né buone né cattive, ma da sempre la tradizione aveva visto gli effetti dirompenti che questo pianeta poteva estendere sui suoi protetti. Giove è una sorta di “aiutati che il ciel ti aiuta” che ti permette di sentire che se tu sei in linea, tutto si allinea e coopera.

 

Giove, nella sua sede Sagittario, rappresenta il primo vero ponte tra l’uomo e l’universo, è un iniziare a pensare che non siamo soli, piccoli e divisi, ma che, dentro di noi, si può trovare quel senso di unità che ci aiuta ad intuire che esiste un grande progetto di cui anche noi siamo parte. Questo primo aggancio verso un qualcosa di “superiore” è l’idea di base del pensiero positivo che parte dal presupposto che l’uomo ha tutto dentro di sé, poiché è parte di un Tutto, di un intero che, anche se temporaneamente separato dalla condizione di polarità implicita nell’incarnazione, resta sempre legato alla sua fonte e, per agganciarla, basterà semplicemente affidarsi ad essa. Come a dire che noi individui abbiamo tutti il filo di Arianna, basterà decidere di usarlo.

 

E’ in fondo quel che ci è sempre stato detto dalle religioni, dalla filosofia perenne: noi siamo perfetti e da bambini sperimentiamo questa sensazione di grandezza, di gioia e di amore; poi, questo modo di pensare svanisce di fronte alla creazione della realtà e del pensiero razionale che, per definizione, deve dividere, separare e discriminare.

Le difficoltà che incontriamo con l’esterno ci richiedono un continuo adattamento ed è lì che cominciamo ad operare per cambiare, modellare, a volte amputare la nostra natura. Iniziamo così a formare uno dopo l’altro schemi di pensiero che si strutturano e che diventano restrittivi, ed anche se apparentemente sembrano difenderci, in realtà, ci limitano, non ci permettono più di spaziare e ci obbligano a prendere in considerazione le mancanze più delle potenzialità, le paure più dell’affidamento, il senso del limite più che quello dell’espansione.

L’universo in pratica si chiude davanti a noi e, per sopravvivere a quelle restrizioni ci agganciamo alla realtà che altro non è che una piccola porzione di quanto potremmo invece cogliere e vedere.

 

L’amore che dovrebbe essere il nutrimento dell’infanzia, spesso viene contrabbandato e così diventa tossico: ci dicono che ci puniscono perché ci amano, che ci limitano per amore, che per amore dobbiamo cambiare e che, sempre per amore, non dobbiamo essere egoisti ma fare quello che ci chiedono gli altri. In pratica, pian piano ci ritiriamo e ci riduciamo ad essere sempre molto meno di quanto non siamo potenzialmente e, con questo limite nella mente e nel cuore, ci avviamo verso un destino di infelicità e di blocco in cui la vita perde gradualmente di gioia e di senso.

 

Giove ci dice invece che solo se crediamo in ciò che siamo, se abbiamo fiducia nelle nostre possibilità, allora possiamo condizionare fortemente la nostra realtà, fino a cambiarla totalmente.

Infatti un tempo si diceva che Credere è già Riuscire. Il pensiero positivo ci chiede di ritornare a credere non in un Dio esterno o negli altri, ma in noi; credere che possiamo farcela in quanto abbiamo tutto ciò che ci serve per vivere, per essere felici e per crescere e trovare significato.

 

Soprattutto i transiti di questo pianeta ci aiuteranno a uscire dai nostri limiti. Il simbolo di “crescita ed espansione” che questo pianeta ha sempre avuto, è riferito proprio alla possibilità di andare oltre gli schemi che sono stati posti da piccoli, di spingerci più in là e di avventurarci in territori non ancora conosciuti dove ci sono le nostre RISORSE, quelle che pur appartenendoci, non abbiamo ancora utilizzato.

Giove ci ricorda che possiamo Crescere in tutti i campi, a maggior ragione sul piano della consapevolezza fino a comprendere che ogni essere umano ha in sé anche la parte divina, quella che lo guiderà come un faro alla riunificazione  con la totalità.

Giove ci ricorda che la realtà è qualcosa di relativo e che non esiste una realtà uguale per tutti per cui ci sfida ad andare oltre la realtà che altro non è che un parametro, un paradigma che è sempre cambiabile e superabile. 

 

Giove ci dice che la realtà ci è utile perché ci permette di interagire con gli altri e di sintonizzarci su canoni e convenzioni comuni, tuttavia, sappiamo bene che la realtà appartiene alla visione delle case IIIa e VIa e, se vogliamo diventare individui veri ed autentici, dobbiamo necessariamente superare la linea di demarcazione rappresentata dal discendente - sotto il quale c’è il mondo collettivo - avviandoci invece verso il ritrovare quella fiducia che porterà all’allargamento della visione e alla conquista dell’unità.

 

Chi ha fiducia in sé stesso, attira a sé situazioni gratificanti, come se possedesse una calamita che gli fa incrociare sincronicamente le opportunità che si presentano nella sua sfera di azione. Chi crede che il sole al mattino sorge per tutti possiede uno “schema pensiero” che funge da talismano magico che attiva il suo fiuto portandolo istintivamente verso ciò che è meglio per lui.

 

Giove infine, con la sua energia dilatante, consente ad ognuno di noi di trovare, in ogni situazione, il miglior adattamento possibile. E’ così che smettiamo di sentirci sfortunati e miseri e che vediamo invece la possibilità di trovare il meglio in ogni contesto pur non accontentandoci di pensare che quella sarà la soluzione per la vita. Così, anche le esperienze difficili possono essere viste con un occhio diverso e, soprattutto, ciclico.

Giove, che è sempre proiettato verso il futuro, non pensa mai che le cose siano “per sempre” ma sa che tutto è temporaneo ed è fiducioso perché sa che, dopo la tempesta, ritornerà il sereno.

 

Infine, il pensiero positivo rappresentato da Giove e dal segno del Sagittario permette di elaborare qualsiasi esperienza trovando senso e significato. A volte, quando siamo dentro ad un contesto di difficoltà, non riusciamo a trovare senso; la rielaborazione ci permetterà invece di staccarci dal vissuto e di valutare cosa ci ha portato di nuovo, quali potenzialità ci ha fatto scoprire e a quali risorse abbiamo attinto per superare la fase critica.

In questo modo, almeno in retrospettiva, ci accorgiamo che se non fossimo stati spinti dalla difficoltà non avremmo mai scoperto nuove vie, nuovi modi di pensare e di agire e, saremmo rimasti come prima, ovvero dentro ai nostri limiti.

 

Siamo nel mese del Sagittario e possiamo cogliere questa opportunità cominciando a pensare a quali sono i settori in cui non riusciamo a fare un salto quantico e ad aprirci a nuove possibilità.

Il Sagittario e Giove ci ricordano che siamo “viandanti” e che siamo tutti alla ricerca del senso della vita. Se crediamo che vi siano mete da raggiungere ci metteremo in viaggio e non ci stancheremo di cercare; se invece pensiamo di essere già arrivati e che non ci sia più nulla da scoprire chiuderemo per sempre le nostre porte e ci sentiremo sperduti e isolati nell’universo.

 

Il pensiero positivo ci riporta al “potere” che ha la nostra psiche quando crede in ciò che fa; in quel momento l‘intenzione personale si collega con quella universale e ci accorgiamo che nessuno può metterci dei limiti e dei freni poiché tutto quello che accade nella nostra vita dipende da noi e solo da noi.




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