Il termine Super Io fu introdotto da Freud allorché definì come, per lui, funziona la psiche. Si tratta di un termine utilizzato un tempo prevalentemente in psicoanalisi, ma oggi, diventato parte del linguaggio comune.
Nell’immagine freudiana, il Super Io ha la funzione di aiutare l’Io ad individuare un modello ideale a cui tendere in modo da avere uno stile di vita che sia consono ai propri valori e alle proprie leggi interiori.
Per ottemperare a questo compito il Super Io si pone come giudice nei confronti dell’Io sul quale una funzione prettamente critica e censoria; questo significa che il Super Io osserva, analizza, valuta e, se il caso, fa scattare all’interno dell’individuo il senso di colpa allorchè i comportamenti tenuti non sono consoni alle norme introiettate.
E’ il nostro censore interno, quella parte di noi, in parte inconscia, che tende a farci lavorare al meglio, a rispettare le regole e a sviluppare concetti di giustizia e moralità che permettano all’Io di orientarsi e di vivere rispettando i principi che ritiene corretti, secondo un criterio di equità.
Ciò che è interessante di questa istanza psichica è la sua totale autonomia nei confronti dell’Io, nel senso che, pur essendo una parte di esso - in quanto deriva da una scissione dello stesso - assume, nel tempo, comportamenti indipendenti che possono renderlo quasi estraneo all’Io.
Lo funzione del Super Io è sia individuale che sociale:
- individuale in quanto serve prima di tutto a costruire il senso di giustizia, il senso della “regola” e del rispetto della normativa e quindi favorisce lo sviluppo personale formando una barriera molto potente contro le istanze compulsive dell’ES che, attraverso gli istinti, spingerebbero l’individuo a soddisfare qualsiasi desiderio in modo del tutto indiscriminato;
- sociale in quanto consente di convivere rispettando le norme generali favorendo chi si attiene e punendo i trasgressori. Nella società, il super Io collettivo serve alla costruzione della “morale collettiva” che cambia di generazione in generazione ma che, in linea di massima, deve attenersi ai grandi principi universali.
Il Super Io è strutturato in modo da fornire il senso delle norme e della morale per mantenere le quali mette in atto ripercussioni vere e proprie nei confronti dell’Io che fanno scatenare sensi di colpa; in questo modo l’individuo, per non vivere un eterno conflitto, sviluppa al suo interno un vero e proprio codice di comportamenti che guida e fornisce una base per le scelte, aiutandolo nel tempo a tenere a bada e a procrastinare le pulsioni che eruttano dall’inconscio.
Parlando in termini astrologici il Super Io è identificabile nelle funzioni di Saturno che ha il compito di spingere ogni individuo sulla strada dell’autonomia attraverso lo sviluppo interno di capacità di controllo che conducono al padroneggiamento delle istanze compulsive. Infatti, è attraverso Saturno che il bambino impara a rinunciare alle gratificazioni immediate in cambio di progetti e di mete più corpose che si possono ottenere nel tempo; è sempre attraverso il Grande Vecchio che costruisce un personale codice di comportamento che lo guiderà nell’arco dell’intera vita.
Come nasce il Super Io?
Le prime manifestazioni iniziano allorchè il bambino comprende che non tutto è possibile e che vi sono delle regole, delle proibizioni e dei divieti che devono esistere perché servono alla convivenza prima familiare e poi, sociale. Tutto questo apparato di leggi, sono prima assorbite pari pari dall’esterno: il che vuol dire che il bambino impara a riconoscerle nel suo rapporto con l’autorità genitoriale: ogni volta che gli viene detto “no”, è obbligato a ripiegare rispetto ad un “bisogno” immediato e, se da un lato incassa una frustrazione, dall’altro apprende come riconoscere un bisogno, come trattenerlo e procrastinarlo.
Il Super Io è l’opposto dell’Es psicanalitico così come, astrologicamente Saturno è l’opposto della Luna che rappresenta lo stato infantile con le sue gratificazioni immediate, il bisogno di protezione e l’autoindulgenza: in una parola “il bisogno”. Saturno ci ricorda in ogni momento che non vi è modo di diventare adulti se non sappiamo far fronte ai bisogni in modo indipendente e se non sappiamo, in molti casi, rinunciare ad essi soprattutto quando ci manterrebbero in condizioni di dipendenza e di infantile passività. La Luna rappresenta tutto ciò che è morbido, protettivo ed avvolgente; Saturno ci insegna che la maturità è fatta di rinunce, di durezze e di capacità di operare con vera e propria autorità su sè stessi.
Il Super Io può essere efficiente ed elastico in caso di un corretto funzionamento ma può distorcesi fino a diventare, in alcuni casi, un vero e proprio censore tiranno che finisce per operare a danno dello stesso Io, sovrapponendosi ad esso bloccando lo sviluppo dell’identità e della libertà individuale, agendo come forza collettiva.
In effetti, il modo in cui il Super Io si svilupperà dipenderà da come è stata impattata l’autorità genitoriale. Freud sosteneva che il Super Io nasce alla fine della fase edipica con la definitiva rinuncia alla conquista del genitore dell’altro sesso dovuta allo sbarramento posto dal genitore dello stesso sesso e la capacità di tollerare la frustrazione incassata; i successori del maestro viennese però cominciarono a pensare che questa istanza si manifestasse molto prima; fu Ferenczi a collocare la sua nascita alla fine della fase “anale” allorchè il bambino deve acquisire il “controllo degli sfinteri” considerato il primo vero “atto sociale”.
Ovviamente, un’autorità sana aiuterà il bambino a far regredire e a controllare pian piano le sue istanze compulsive e lo accompagnerà a comprendere il valore individuale e sociale delle regole che servono a gestire i rapporti tra gli individui.
L’incontro con un’autorità inibitoria, invece, sarà invece più finalizzata a schiacciare la volontà e l’identità nascente del bambino e creerà grandi difficoltà perché, da un lato non aiuterà il bambino a vedere nella regola uno strumento di crescita personale che potrà poi personalizzare nel tempo, ma solo una censura e una vessazione e, secondariamente, piegherà la capacità di affermazione e di far valere i suoi diritti candidandolo ad essere un succube, o un eterno ribelle. In tutti e due i casi vi saranno sempre “reazioni” e non “azioni” e non vi sarà mai autonomia ma solo osservazione pedestre delle regole per paura della punizione nel primo caso, oppure trasgressione continua come opposizione illusoria all’autorità.
Possiamo vedere le diverse situazioni nella posizione di Saturno nel nostro tema natale: in genere, un buon Saturno indica un rapporto corretto con l’autorità; questa può essere anche rigorosa e severa, ma il bambino deve avere la netta sensazione che non sia mai persecutoria e che lasci spazio alla sua volontà e capacità di negoziazione; un Saturno quadrato al Sole o quadrato a Marte è di solito riscontrabile in soggetti che hanno impattato un’autorità ingiusta che tendeva a punire e schiacciare l’identità nascente piegando la volontà fino ad amputare la fiducia in sé stessi.
Un altro aspetto complicato possiamo riscontrarlo nelle dinamiche Saturno Plutone che evidenziano una situazione di grandissimo blocco delle istanze istintive e vitali dovute alla strutturazione di un Super Io inflessibile nato dall’incontro con un potere genitoriale fortemente compromesso e contaminato; in questo caso, si sviluppa una vera e propria paura che bloccherà la nascita del senso di potere personale; al suo posto nascerà un moralismo che tenderà a far sue le regole esterne impedendo lo sviluppo della capacità di valutazione e del senso di giustizia personale.
In effetti, un Super Io sano, permette che l’individuo si assuma sempre più la responsabilità di sé stesso e verso il mondo, che impari a valutare e a comprendere il valore dell’autorità e della regola ma anche a contrastare ciò che non ritiene giusto, scegliendo e facendosi carico delle conseguenze delle sue azioni. Nel tempo, questo gli darà modo di mettere la propria legge al posto di quella genitoriale e sociale e di rispettarla in quanto originata dal suo senso di giustizia personale, dalla capacità di riconoscere i propri limiti e, in ultimo, dal valore che dà al “sociale”.
Un Super Io rigido e inflessibile blocca le capacità di valutazione individuali portando semplicemente ad un cieca obbedienza che nasce dalla paura della punizione. Vi sono studi fatti da Milgram che stabiliscono quanto possa essere deleteria l’obbedienza all’autorità in un soggetto adulto.
Tutti noi conosciamo bene i danni dei militari in tempo di guerra che, con la pretesa di “obbedire all’autorità”, si sentivano esonerati dalla responsabilità su quanto avevano perpetrato.
Per concludere, il Super Io inizialmente origina dal portare dentro un’autorità esterna che formerà senso del dovere, della regola, della morale e del limite; il bambino però, per sua natura, ha bisogno di sfidare sia le regole, che il limite personale, altrimenti la sua crescita viene bloccata e non capisce neppure quali sono le sue capacità, né la forza che possiede, né come e quando ottenere ciò che si vuole conquistare; in questo viaggio l’adulto lo deve accompagnare in maniera amorevole a capire che ogni azione che farà darà vita ad una serie di conseguenze di cui dovrà farsi carico; da adulti, il Super Io deve invece fornire senso di valutazione, capacità di stabilire le istanze morali personali e il senso del limite oltre il quale non si deve andare; deve infine sostituire il dovere con la responsabilità, unica a garantire che ognuno si faccia carico delle proprie scelte anche quando queste non sono facili da accettare.