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LE OSSA E LA STRUTTURA

a cura di Lidia Fassio
 

Le ossa sono la parte più solida e densa del nostro corpo e costituiscono una vera e propria impalcatura che può essere considerarsi al pari delle “fondamenta” per un edificio. E’ proprio attraverso le ossa che noi esprimiamo quando siamo solidi e quanto siamo densi e quanto peso abbiamo nella vita.

  

Astrologicamente parlando le ossa sono legate al segno del Capricorno.. che con i suoi tre pianeti Saturno, Marte e Urano rappresenta le ossa, i muscoli e il loro coordinamento ovvero tutto ciò che ci permette di muoverci, diventando parte attiva ed indipendente nel mondo.

In particolare, Saturno governa la spina dorsale che rappresenta la nostra capacità di stare in piedi sulle nostre gambe. Noi siamo soliti dire che una persona ha “spina dorsale” quando la vediamo forte e in grado di affermare la sua volontà.

 

Sul piano psicologico Saturno rappresenta sia la capacità di sostenere il peso della maturità, sia la protezione che il Super Io opera sull’Io; esattamente come, fisicamente, le ossa sostengono e, contemporaneamente, servono per proteggere: la scatola cranica protegge il cervello dagli urti, la cassa toracica protegge il nostro cuore e i nostri polmoni ed infine, è proprio nella spina dorsale e midollo osseo che vengono prodotti i globuli bianchi che hanno il compito di “difenderci” dagli estranei (virus, batteri), esattamente come il Super Io ci difende dall’insorgere delle pulsioni distruttive.

 

Quando le ossa funzionano bene permettono la nostra mobilità perché ci rendono flessibili e aperti; quando ci sono difficoltà e blocchi le ossa si irrigidiscono e noi altrettanto e così finiamo per chiuderci nei confronti del mondo esterno, non favorendo più l’esperienza e lo scambio.

Così come un apparato osseo indurito non ci permette di agire in maniera fluida, altrettanto succederà sul piano psicologico: un eccesso di densità e di indurimento, bloccherà i nostri pensieri che verranno trattenuti  non permettendoci più quell’elasticità e quella fluidità che ci permettono di adattattarci alle nuove circostanze della vita; la nostra psiche diventa rigida e si fissa su idee preconcette e su difese titaniche difficili da smontare sia sul piano psicologico che su quello emotivo e comportamentale.

 

Il sistema scheletrico è il nostro asse portante: non potremmo camminare, correre e andare avanti se non avessimo questa “impalcatura”; in effetti il segno del Capricorno e Saturno in particolare sono legati alla nostra “struttura” che rappresenta la solidità sia fisica che psicologica; è interessante però vedere che non solo Saturno concorre a questo stato ma sono importanti anche gli apporti di Marte e di Urano: il primo perché sostiene e permette il movimento con i muscoli e il secondo perchè li coordina entrambi attraverso la  rete nervosa lungo la quale corre l’elettricità e quelle sostanze chimiche che favoriscono la trasmissione del messaggio nervoso.

 

L’insieme di queste tre funzioni si chiama apparato locomotore.

 

Per essere forti da un punto di vista psicologico occorre avere una parte “solida” che ci permetta di “stare in piedi da soli”; significa poter contare su un nucleo centrale di principi, valori, idee e struttura che permettano il riconoscimento di ciò che è nostro e che deve fare da base portante alle nostre azioni; ciò nonostante, ciclicamente, ci deve essere un rinnovamento che serve a mantenere ben elastica e flessibile l’intera impalcatura, senza rischiare di portare pesi inutili. Possiamo quindi considerare l’ossatura e la struttura  come la parte centrale che “solidifica” tutte le esperienze e che le cementa in modo che possano permetterci di fare il punto della situazione (Saturno) in ogni momento della nostra vita; essa deve però mantenere una elasticità ed una flessibilità che sono la sua forza (Marte); il tutto garantito dalla grande capacità di riconoscere ed organizzare ciò che di nuovo deve entrare al fine di permettere nuovi adattamenti che la mantengano in perfetta efficienza (Urano).

 

Ecco come i tre pianeti rappresentano appieno la possibilità che la nostra forma si mantenga costantemente integra, forte ed elastica nel tempo a patto che venga concesso alle nuove informazioni di entrare costantemente all’interno di questo nucleo che non deve essere spazzato via ma deve però rinnovarsi e cambiare.

 

Le malattie che colpiscono la parte ossea riguardano problemi con la nostra struttura e denunciano insicurezze e paure che hanno minato in profondità, al limite della sopravvivenza.

 

In effetti da un punto di vista astrologico bisogna analizzare sempre l’asse Cancro Capricorno, che ben simboleggia come abbiamo affondato le nostre “radici”, per capire se esiste qualcosa di profondo che può aver scosso e minato la sicurezza e la stabilità della struttura. In effetti, è proprio la “famiglia di origine” e la “casa-nutrimento” – casa IVa  vista come un “nido” protettivo ed accogliente che permette di rafforzarci e di superare le dipendenze, affrontando ciò che ci serve per raggiungere l’autonomia.

 

Sappiamo che la quarta casa e il Cancro rappresentano anche da un punto di vista spirituale il radicamento dell’anima e, quando vi è questa opposizione nel tema natale, può anche indicare che la persona non è riuscita a radicarsi pienamente nella Terra e, quindi, non si sente a suo agio nel corpo fisico che è il veicolo dello spirito.

 

L’asse Cancro Capricorno rappresenta anche il rapporto con le figure genitoriali, il modo in cui siamo stati nutriti e protetti (Luna) e il modo in cui abbiamo imparato a conquistarci un posto nel mondo (Saturno).

 

Se ci sono problemi gravi che riguardano le nostre ossa possiamo dunque ipotizzare che il soggetto sia andato pian piano perdendo “aderenza” nel mondo fino a che  le sue ossa sono diventate “fragili” e porose, senza più sostanza e consistenza; questo è il processo che si verifica nell’osteoporosi: una lenta ma progressiva riduzione della massa ossea che perde di consistenza e resistenza fino a cedere sotto il peso della struttura, creando il rischio di fratture soprattutto delle ossa più lunghe come il femore e la tibia.

 

Altre persone invece formano una vera e propria corazza sulla quale vanno a parare tutte le tensioni dell’organismo: in questo caso la schiena sta urlando che il fardello che si porta è troppo pesante. Parole del tipo “mi si spezza la schiena” sono indicative che il peso è troppo elevato per le capacità che si hanno. In genere questo problema lo hanno coloro che sono troppo ligi al senso del dovere e che non osano dire di no per cui  si caricano di molta più responsabilità di quella che hanno e che possono sostenere.

Wilhelm Reich diceva che si tratta di una “corazza reattiva” che si forma laddove le istanze sociali e quelle individuali sono in conflitto.

 

C’è poi ancora da affrontare il tema dell’ernia discale che va a creare una compressione su un nervo – spesso quello sciatico - creando dolori laceranti. Questa particolare patologia indica che ci sono troppe regole, troppe proibizioni e che, all’interno, c’è un fortissimo desiderio di rompere con schemi che imprigionano l’identità; così, l’ernia si trova una vera e propria “via di uscita”. Questo sintomo è pressochè inequivocabile.

 

Se i problemi invece riguardano la muscolatura.. allora possiamo pensare che vi sia una difficoltà nell’uso della volontà, della forza e dell’affermazione personale, il che può produrre un impedimento nella libertà di azione e nell’esprimere la propria affermatività; queste malattie sono più specificamente di natura “infiammatoria” e, pertanto, simboleggiano un “Fuoco” interno che lascia pensare ad una “rabbia” sotterranea che prende forma come ribellione contro un “ipercontrollo” che viene esercitato a scapito di una volontà interna che andrebbe compresa e agita. In queste malattie il muscolo si infiamma e diventa debole fino ad atrofizzarsi o paralizzarsi. Queste malattie si caratterizzano anche per i dolori acuti: mialgie, miositi.

 

In ultimo i problemi possono invece riguardare le articolazioni tipo le artriti reumatoidi, il lupus o le sclerodermie in cui è il tessuto connettivo ad essere intaccato; questo tipo particolare di malattia indica una impossibilità di flessibilità ed è molto interessante il fatto che in essa siano presenti dei “versamenti” che impediscono il passaggio o “la relazione” da un punto all’altro: ginocchio e caviglia per quanto riguarda la gamba, gomito, polso o mani per le braccia.

Possiamo leggere sicuramente queste malattie come invalidanti del movimento ma, la causa sottostante, sembra essere di tipo relazionale ed infatti i versamenti possono essere visti come “emozioni che ristagnano” e che bloccano il passaggio del “sentimento”. Nel caso dell’artrite reumatoide alla mano siamo di fronte ad un soggetto con forti velleità di dirigere chi sta intorno anche se questo è celato dietro ad un velo di disponibilità e di sollecitudine.

 

Come sempre, in caso di sintomi che coinvolgono l’apparato muscolo scheletrico bisognerà interessarsi del problema di fondo che ha ingenerato la malattia; spesso la causa è un fortissimo controllo ed una resistenza  che finiscono per rendere fragile le struttura, bloccando la volontà personale e il bisogno di cambiamento che sono invece la vera vita sia fisica che psicologica. Alla radice ci sono insicurezze e paure che generano blocchi psicologici che, in ultimo, bloccano il nostro movimento.




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