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DIVENTARE AUTENTICI : LA SFIDA DI URANO

a cura di Lidia Fassio
 

Sempre più spesso si sente parlare di spontaneità e di autenticità e del dovere, che ognuno di noi ha, di diventare sé stesso. Facile a dirsi ma più difficile da farsi; ci vuole infatti una certa dose di coraggio ad essere sempre e veramente sé stessi, giacchè, fin da piccoli, veniamo  “educati” a tacere, a non dire, a farsi andare bene ciò che va bene agli altri; qualsiasi educazione, anche la migliore, tende a schiacciare indelebilmente alcune parti della personalità soprattutto quelle che si adeguano meno e che si ribellano con maggior facilità a ciò che si vuole da noi; in pratica, le parti più vere e più volitive di noi, sono quelle che subiscono le maggiori pressioni.

 

Jung chiamava il lungo percorso che ci traghetta  da una vita sufficientemente condizionata al ritrovamento del Sé stessi: “individuazione”. L’individuazione per Jung consta di due momenti importanti: nasce prima come una sorta di opposizione al collettivo, in quanto colui che inizia il percorso di conoscenza di sé deve necessariamente sfidare certi dettami collettivi per portare fuori la sua unicità e quindi si pone come “trasgressivo e disobbediente”, una sorta di Prometeo che non rispetta le leggi ma che fa di testa sua; successivamente però la persona che comincia ad essere maggiormente individuata si ritroverà ad essere  più libera e, di conseguenza, più pronta a farsi carico della sua vita, rinunciando a proiettare qua e là le sue difficoltà e le sue mancanze.. fino a cercare esclusivamente dentro di sé le risposte, togliendo quindi buona parte della sua ombra dal peso collettivo che si ritrova così anch’esso più libero.

 

In genere il lungo lavoro inizia intorno ai 30 anni, due sono i pianeti che soprassiedono a questo viaggio : il primo è Saturno che spinge a farsi carico della propria vita evitando in questo modo di doversi assoggettare ad altri, trovando colpe e capri espiatori all’esterno ma facendoci imparare a diventare indipendenti ed autonomi e a sostenerne il prezzo; questa impresa inizialmente sembra estremamente faticosa in quanto ci riporta ad una sorta di “senso di tradimento” che si sperimenta nei confronti di chi ci ha aiutati a crescere, ci ha sostenuti e ci ha nutriti, tuttavia, ci regalerà la pienezza della vita adulta.

 

La prima grossa crisi di tipo “esistenziale” avviene intorno ai 30 anni, alla fine del primo ciclo di questo pianeta; in genere si è pronti per lavorare, per assumerci responsabilità maggiori come quelle di farci una famiglia e di occuparci di qualcosa di importante; essere autonomi significa mantenerci da soli e trovare dentro di noi le risorse che ci possono dare sostanza senza doverci sentire fragili e dipendenti dall’esterno; è un liberarsi dalle “dipendenze” che sono caratteristiche dell’infanzia e della giovinezza; questa età ci porta un primo grande risveglio in cui ci rendiamo conto che più siamo dipendenti e più ci sentiamo scontenti ed insoddisfatti, perché non ci sentiamo veramente padroni in casa nostra.

Quello è il momento in cui siamo anche chiamati a valutare con attenzione se “ciò che  stiamo portando avanti” è veramente il riflesso di ciò che sentiamo di essere dentro, oppure se ancora cerchiamo di soddisfare aspettative di altri che, seppure ci danno quel senso di accettazione e di riconoscimento, finiscono  però con l’ingabbiarci dentro ad una personalità e dentro a limiti che non ci appartengono.

 

L’altro pianeta è Urano (i due sono i signori sia del Capricorno che dell’Acquario, i due segni che scandiscono maturità e graduale raggiungimento della libertà e dell’autenticità). Urano inizia il suo lavorio più profondo intorno ai 40 anni, in quella fase che viene chiamata “della mezza età” in cui dobbiamo fare un passo quantico che ci deve portare verso il ricontattamento di ciò che “siamo” e di ciò che, inevitabilmente, dobbiamo diventare.

 

I quarant’anni sono per tutti un’età particolare in quanto vengono a galla gli schemi introiettati e i condizionamenti e tutto diventa insopportabile; quanto più siamo lontani dalla autenticità tanto più la pressione di Urano sarà potente in modo da non permetterci di superare questa fase della vita senza  ribellarci e senza liberarci da ciò che non è nostro e non ci appartiene.

 

Urano è il pianeta che più di qualsiasi altro ci spinge a ritrovare dentro di noi tutti quelle parti della nostra identità  che sono state accantonate nel lungo percorso educativo e che reclamano per ridiventare “visibili” e far parte del nostro IO. 

E’ a quest’età che spesso le persone fanno follie perché hanno l’energia per rimettere in discussione la loro vita proprio perché si rendono conto che qualcosa è diventato insopportabile e che non si può continuare a  vivere una vita a metà.

 

Lo scopo di Urano è di liberarci definitivamente di tutto ciò che non è autentico, che non ci appartiene e che manteniamo in piedi per paura, per sicurezza e per strane resistenze al cambiamento: per ottenere il suo scopo, questo pianeta è dotato di energie molto intense e dinamiche che spingono a ribellarsi e a rimettersi in gioco senza indugiare su schemi del passato che, se da un lato sembrano rassicuranti, dall’altro privano invece dell’autenticità e dell’individualità.

 

Lo Zodiaco è una ruota che macina gradi incessantemente e che, giorno dopo giorno, scandisce i suoi tempi, obbligando noi umani a rispondere alle varie chiamate del Se’ che si palesano durante i transiti.

I quarant’anni sono la svolta più potente della vita: è un’età in cui siamo già sufficientemente maturi e pertanto abbiamo accumulato una discreta esperienza associata ad una buona capacità di valutare e di far progetti nuovi per il futuro; siamo perciò ancora in tempo a cambiare radicalmente la nostra vita, rimettendoci in gioco dal punto di vista dell’apprendimento perché abbiamo di fronte a noi un lunghissimo periodo di tempo per poter realizzare i cambiamenti che intendiamo fare.

 

E’ un’età in cui potremo star bene solo se saremo autentici, altrimenti inizierà una china discendente che potrebbe portarci all’insoddisfazione perenne o al disincanto verso la vita.

 

I quarant’anni corrispondono alla metà del ciclo di Urano che si trova quindi, in opposizione a sé stesso rispetto alla posizione natale: questo indica che Urano vorrà da noi una fedeltà verso il nostro Se’ obbligando l’Io a venire a patti con il suo referente centrale.

Senza dubbio in questa fase della nostra vita ci starà stretto tutto ciò che non ci appartiene veramente e sentiremo potenti spinte dall’interno che vogliono che  rompiamo gli indugi andando verso ciò che sentiamo vero fino in fondo. Tutto ciò che è condizionamento famigliare e sociale verrà pian piano disatteso e, dentro di noi, si farà strada l’individualità che prima di tutto è “libertà di essere”.




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