I pianeti sono archetipi che possiamo considerare come Dei che operano al nostro interno, ognuno con la propria particolarità e specificità, per il bene comune.. che, nel caso, è la nostra crescita che consiste nell’essere in grado di onorare il nostro progetto evolutivo.
Gli Dei, si sa, sono capricciosi: gli antichi li temevano e dicevano che dovevano essere tutti riconosciuti perché quelli che venivano dimenticati o denigrati, finivano per vendicarsi e per dar vita a situazioni incresciose che finivano per ricadere sull’individuo.
Oggi queste parole sembrano ridicole a noi uomini moderni che nutriamo la presunzione di aver sconfitto la natura e di averla assoggettata al nostro volere; tuttavia, le cose non sono cambiate moltissimo dal punto di vista interiore in quanto, la nostra coscienza, pur essendo in possesso di maggiori strumenti per comprendere i nostri conflitti, problemi e potenzialità rispetto al passato, ha spesso l’impressione di essere in panne nel momento in cui la natura fa il suo ingresso e quando il Sé, stufo di inviare segnali che non trovano riscontro, decide di bypassare le nostre difese, travolgendo anche quell’Io che illusoriamente crede di avere il controllo della situazione.
I pianeti sappiamo bene che rappresentano funzioni che via via si risvegliano dentro di noi in modo da poterci aiutare a ritornare a quel senso di unità che è stato perduto alla nostra nascita.
La nostra storia è particolare e lo Zodiaco ci insegna a comprendere quali sono i modelli sottostanti che possono guidarci nel delicato viaggio delle nostra vita.
E’ indubbio che nella prima parte del nostro percorso noi dobbiamo appoggiarci a schemi che assorbiamo direttamente dall’ambiente famigliare e sociale esterno; noi via via tendiamo a vedere pezzi di noi e a portarli alla coscienza così da poterci “ri-conoscere” e formarci un’idea di ciò che siamo e di ciò che è il mondo. In parole povere abbiamo bisogno di parametri per poterci orientare e per poter comprendere il senso delle cose; significa che in questa prima parte della vita sono importantissimi e fondamentali i pianeti personali e tutto ciò che sta dentro all’orbita di Saturno. Il Grande Vecchio è colui che cementa tutto ciò che Sole, Luna, Mercurio, Venere e Marte mettono insieme sotto forma di identità attiva, di ricettività ed emotività, di riflessione e percezione, di valutazione e scelta e, in ultimo di affermazione e difesa. Saturno tende a strutturare tutto ciò che abbiamo individuato e definito di noi stessi e lo rende stabile ed operativo inserendoci nel mondo in cui viviamo attraverso l’opera di Giove, che ci spinge a crescere fino ad inserirci pienamente in un ambiente culturale in grado di regalarci una vera e propria “forma” tangibile e riconoscibile da sé stessi e dagli altri.
Con questo grande lavorio si forma ciò che noi chiamiamo IO che è la parte che conosciamo di noi stessi e che quindi, si identifica con la “coscienza”. L’Io dovrà crescere e cercare via via di strappare sempre più parti all’inconscio cercando di giungere a ricontattare il Se’ che è il luogo da cui ha avuto origine e a cui dovrà ritornare. L’Io però ha anche un altro compito: il più delicato che è quello di trovare sempre una mediazione tra le istanze interne (che continuano a manifestarsi attraverso i bisogni) e ciò che il mondo esterno desidera da noi.
Tutta questa costruzione sembra molto semplice ed infatti, nella maggior parte dei casi, tutto funziona e l’Io diventa forte, con una sua forma precisa, una sua stabilità, perfettamente in grado di mantenere il controllo su tutte le funzioni; ciò che noi vediamo, in questo caso, è una persona in grado di gestire la sua vita composta da una parte interna, da emozioni, pensieri e pulsioni che vengono diretti da una parte conscia che cerca di raggiungere gli obiettivi che si pone via via nella vita.
I problemi iniziano quando, le varie parti, non trovano armonizzazione tra di loro e, come conseguenza, cominciano i conflitti che mettono in scacco l’IO che si trova tirato tra parti che hanno bisogni diversi e apparentemente non conciliabili. In questo caso, Saturno si occupa di porre delle difese che possano permettere all’IO – che a questo punto si sente fragile e lacerato – di tagliare fuori dalla coscienza ciò che non riesce a gestire.
Quando accade questo, ecco che la vita diventa complicata in quanto tutto viene ridotto perché sempre più parti non possono entrare nella coscienza perché si sentono ostili con il risultato che si cresce in maniera stentata, pieni di paure, per cui c’è la necessità di essere accettati dagli altri con la conseguenza che non ci sarà la possibilità di esprimere pienamente sé stessi e la propria volontà perché questo comprometterebbe la relazione con il mondo da cui si dipende.
E’ in questi casi che affiorano i complessi che, via via tenderanno a far nascere le nevrosi che sono sempre tentativi mal riusciti di sanare un conflitto; il punto è che la personalità in questo caso rimane fortemente scompensata e ci sarà il bisogno di abbattere alcune delle difese principali in modo da lasciar emergere ciò che dall’inconscio cercherà comunque di far sentire la sua voce.
In pratica, in queste circostanze sarà Urano che tenderà a cambiare lo status quo e a demolire le troppe difese nel tentativo, spesso positivo, di lasciar emergere il rimosso in modo da poterlo reintegrare nell’IO.
Vi sono casi però in cui questa operazione non funziona altrettanto bene e, le forze dell’inconscio si trovano a scontrarsi con quelle della coscienza, anzi con quelle del Super IO che, disperatamente cerca di opporsi, come un vero antagonista, a ciò che rappresenta una minaccia paurosa e insuperabile; il Super IO quindi diventa una barriera che cerca di sbarrare con ogni mezzo i contenuti che vorrebbero invece essere riconosciuti, per arricchire ciò che siamo e rendere utilizzabili anche i potenziali rimasti latenti.
Questo è il momento in cui non tutti riescono a fare il viaggio “da soli” e, magari, sarebbe sempre meglio avere una guida, ricordando che gli antichi dicevano che non ci si può avventurare nel mondo di Ade (l’antico Dio degli Inferi) senza il mitico Ermes, unico Dio in grado di attraversare i confini.. scortando gli eroi nel loro viaggio verso la trasformazione.
In effetti, quando i conflitti sono tanti e la persona non riesce più a mediare per cui si rende conto che il suo IO è spesso messo in scacco da forze che appaiono “estranee e destabilizzanti”, quello è il momento in cui è importante fare questo passo, farsi aiutare da chi può guidarci indicandoci i punti critici e supportandoci nelle difficoltà che troveremo lungo la strada.
Nel caso questo non avvenga il rischio per la stabilità psicologica diventa enorme: infatti, i nostri fantasmi interiori (prodotti di Nettuno e Plutone) possono facilmente avere la meglio sulle fragili barriere e travolgere la coscienza che può anche finire per perdersi.
Il nostro Se’ non finisce mai di richiamare l’IO alla sua autenticità e, quando ciò diventa impossibile perché Saturno teme fortemente tutto ciò che si trova al di la delle sue barriere, allora il processo di individuazione, spinto e sostenuto da Urano e dai pianeti transpersonali, si blocca con il rischio di una inflazione psichica in cui l’inconscio si riprende anche ciò che la coscienza ha individuato e riconosciuto.
E’ molto importante riconoscere quali sono i momenti in cui siamo in grado di affrontare le situazioni da soli, con il solo aiuto della nostra autoriflessione e del nostro “sentire” e quando, invece, non ce la possiamo fare e dobbiamo necessariamente rivolgerci ad una persona esperta che ci possa traghettare da una situazione di nevrosi ad una di sanità.
In quel caso, il processo bloccato pian piano ripartirà e la mano esperta del novello Ermes saprà aiutare il soggetto a rimuovere gli ostacoli che hanno impedito a lungo il fluire dei contenuti fino a renderli luminosi e comprensibili.