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FIORI DI BACH : MUSTARD LA LUCE DELL'ANIMA

a cura di Corrado Nieli
 

Mustard è la senape selvatica (Sinapis arvensis), una pianta considerata infestante, molto comune nei campi di cereali, che spesso appare invadendo un intera coltivazione senza che prima ve ne fosse traccia. Ai tempi di Bach, quando l'uso dei diserbanti chimici non era così diffuso, la senape selvatica era tra le più invasive delle infestanti, molto aggressiva, poteva dimezzare i raccolti. I suoi semi possono rimanere inerti per molti anni, sepolti nelle profondità della terra, senza perdere il loro potere germinativo; in attesa del momento opportuno.

La pianta cresce anche in condizioni difficili, come, ad esempio, su cumuli di macerie o ai bordi delle strade. Fiorisce da aprile a settembre, producendo fiori di un giallo intenso, con quattro petali disposti a croce.

 

Vediamo subito come Bach ne descrive le indicazioni terapeutiche :

"Per quelli che sono soggetti a momenti ricorrenti di tristezza o addirittura di disperazione, come se una nube fredda e scura li avvolgesse e nascondesse loro la luce e la gioia di vivere. In genere non c’è una spiegazione razionale per questi attacchi. In queste condizioni è quasi impossibile apparire felici ed allegri”.

 

Nonostante fosse una persona estremamente pratica, non ci sono dubbi che Bach avesse una grande attenzione verso il lato spirituale della vita, con una concezione della stessa in chiave fortemente evolutiva, ovvero basata sulla convinzione che ogni essere umano è, prima di tutto, un'anima individuale impegnata in un cammino di evoluzione spirituale. Ognuno dei fiori, associati oggi al suo nome, mira a facilitare questo percorso. Credo che Mustard, come ultimo rimedio, rappresenti il coronamento del suo lavoro, un fiore che più di tutti gli altri aiuta il pellegrino spirituale, a compiere i passaggi dell'anima più impegnativi, dolorosi, ed inaccettabili per la personalità.

 

Trovo che sia molto difficile parlare di questo principio, e di questo rimedio, in termini di utilizzo quotidiano. Personalmente penso si riferisca ad uno stato dell'essere umano meno conosciuto e forse meno comune rispetto a tutti i precedenti.

 

Gli stati Mustard negativo si possono manifestare a diversi livelli di intensità, e le caratteristiche di malinconia, imprevedibilità e di assenza di motivazione cosciente sono segnali sempre validi per il suo utilizzo. Ogni testo sui Fiori di Bach riporta tutti i possibili sintomi emotivi e mentali. In questa sede però, vorrei concentrarmi su quella che ritengo la sua più autentica indicazione: un tipo di depressione profonda e senza causa apparente, che la psicologia definisce endogena, perché viene dall'interno e non si può riferire ad eventi esterni.

 

Per descrivere l'essenza più profonda di Mustard vorrei rifarmi al lavoro dello Psicanalista italiano conosciuto in tutto il mondo per la Psicosintesi: Roberto Assagioli. Assagioli, medico e psichiatra, contemporaneo di Freud e di Jung, allargò gli orizzonti della psicologia allo sconfinato mondo della spiritualità, integrando questo fondamentale aspetto dell'essere umano nel processo di comprensione e trattamento dei problemi psichici. Come Bach, riteneva che l'autorealizzazione dovesse basarsi sui principi dell'azione e della responsabilità diretta dell'individuo: la vita ci offre delle opportunità, passa dalle nostre mani, e sta quindi a noi assumerne le redini per fare le scelte più vantaggiose per la nostra crescita. Siamo perciò noi a creare il nostro futuro, partendo dalla piena responsabilità del nostro passato.

 

Assagioli descrive cinque stadi critici all'interno del processo di sviluppo spirituale dell'uomo, associandoli a vari disturbi neuro-psichici, ma chiarendo che non si tratta di patologie vere e proprie. Lo stadio finale mi sembra una buona sintesi sia della sua classificazione, sia dello stato Mustard, visto come ultima tappa del percorso evolutivo rappresentato dalla floriterapia di Bach. Assagioli lo descrive così: “Quando il processo di trasformazione psico-spirituale raggiunge il suo stadio finale e decisivo, esso produce talvolta un'intensa sofferenza e un'oscurità interiore che è stata chiamata dai mistici cristiani 'notte oscura dell'anima'. I suoi caratteri la fanno somigliare molto alla malattia chiamata 'psicosi depressiva' o 'melanconia'. Tali caratteri sono: uno stato emotivo d'intensa depressione, che può giungere fino alla disperazione; un senso acuto della propria indegnità; una forte tendenza all'autocritica e all'auto-condanna, che in alcuni casi, giunge fino alla convinzione di essere perduti o dannati; un senso penoso di impotenza mentale; l'indebolimento della volontà e dell'auto-dominio; un disgusto ed una grande difficoltà ad agire”.

Poi precisa che: ”Questa terribile esperienza non è, malgrado le apparenze, uno stato patologico; essa ha cause spirituali e un grande valore spirituale” [...] “A questa segue la gloriosa resurrezione che pone fine ad ogni sofferenza e disturbo”.

 

Come lo stesso Assagioli scrive, nello stato della “notte oscura dell'anima”, è molto difficile aiutare la persona, se non ricordandole spesso che si tratta di uno stadio temporaneo, e che quando sarà passato starà così bene da benedirlo. Forse Assagioli non conosceva Mustard, ma noi possiamo usarlo, ed immettere in quell'anima tormentata la vibrazione dello zolfo e della luce solare che la pianta possiede. Perché come dice la Scheffer: “Senza l'energia sulfurea dello spirito, l'animo umano sprofonda in un abisso di tenebra”.

 

Nello stato Mustard si prova una sensazione di totale vuoto interiore, in cui all'improvviso tutto si fa grigio, cupo, scuro e privo di senso. Angoscia, disperazione e senso di colpa immotivato, apatia ed esaurimento fisico, ma anche mentale ed emotivo. Si dorme male e ci si sveglia presto, con nessuna voglia di alzarsi. Si vorrebbe solo sprofondare nel sonno per non sentire il vuoto. Si prova un senso di oppressione nella regione del cuore. La tristezza è una costante, al punto che ogni esperienza è vissuta come dolorosa, anche una risata. C'è totale perdita di interesse per il lavoro e le relazioni sociali. Ogni esperienza quotidiana diviene del tutto priva di significato. L'indifferenza verso l'ambiente che circonda queste persone è quasi totale.

 

Se pensiamo a Giove come al nostro tramite con la luce interiore, con la luce dell'anima, con la speranza, la fiducia, la capacità di vedere un futuro luminoso per noi, ma soprattutto come il collegamento con la nostra anima, possiamo immaginare che, in stato Mustard negativo, questo collegamento sia stato interrotto. Ed improvvisamente siamo precipitati nel buio più assoluto. Il nostro Sole è spento e Giove è fuori gioco. Proviamo ad immaginare come ci sentiremmo senza queste parti di noi. Probabilmente non avremmo nemmeno la sensazione di esistere.

Usando ancora il linguaggio astrologico, il fatto che questo stato svanisca così come è arrivato, fa pensare ad una componente scorpionica del tipo morte-rinascita. E questo è certamente presente. Tuttavia la profonda sofferenza per il buio non mi sembra tanto un dolore da Scorpione, quanto da segno di fuoco, ed in particolare da Sagittario, segno da molti associato a Mustard. Questo segno cerca la luce, e segue lo Scorpione nel cammino zodiacale. Abbiamo già visto l'associazione con Giove, ma non dimentichiamo che a questo segno associamo anche Nettuno. La sensazione Mustard di essere oppressi e fagocitati da qualcosa che è senza dubbio al di fuori del nostro controllo, ci fa pensare ad un'oscurità che potrebbe anche provenire dal collettivo. Certamente proviene da un livello del nostro essere che è in contatto con la nostra essenza spirituale più fondamentale. Quell'istanza che Bach chiamava Anima.

 

Il Sagittario, così impegnato a scoccare le sue frecce, perde di vista il suo interno, è spesso troppo proiettato all'esterno. Cosa meglio che renderlo cieco con una bella nuvola nera sulla testa? Quando guardiamo solo avanti, siamo tutti simbolicamente dei Sagittario. E spezzare il legame del Sagittario con i suoi obiettivi, e soprattutto con il significato della vita, del quale è alla continua ricerca, significa metterlo in contatto con la sua parte più temuta, il buio dentro di sé, la vera solitudine interiore, la depressione profonda che gli appartenenti al segno si guardano bene dal riconoscere in se stessi.

 

Più in generale, possiamo dire che lo stato Mustard si manifesta prima di avanzamenti evolutivi importanti sul sentiero della propria crescita spirituale. Sembra quasi un lutto anticipato per una parte del proprio modo di essere che stiamo per abbandonare definitivamente. Vivere questo stato, come capita durante un transito di Plutone al Sole (sospetto soprattutto con la congiunzione), ci serve a ricordare che, senza il contatto con la nostra anima, siamo solo degli zombie, senza motivazioni, senza obiettivi e senza una ragione per vivere.

 

Il rimedio Mustard, l'ultimo trovato da Bach, aiuta ad accettare i giorni bui come una situazione transitoria, ed a viverli più coscientemente, dissipando la tristezza, e riportando la gioia e la luce dell'anima nella propria vita.




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