Il 4 febbraio Venere entra in Ariete, per un transito che durerà sino ai primi di giugno: un tempo eccezionalmente lungo per un pianeta con un passo medio inferiore a quello del Sole, ma i pianeti interni, i cosiddetti “veloci”, ci riservano ogni tanto i loro anelli di sosta, per cui all’occhio geocentrico risultano rallentare, stazionare e retrocedere sullo zodiaco.
Venere avanzerà in Ariete fino al 5 marzo, quando avrà raggiunto il 15° grado; poi inizierà il moto retrogrado che la porterà persino a rientrare in Pesci l’11 aprile; il 16 aprile riprenderà il moto diretto, rientrerà in Ariete il 24 e poi proseguirà normalmente sino a fine segno, uscendone il 6 giugno… È così che un passaggio ordinario diventa straordinario, e merita attenzione.
La prima riflessione che possiamo fare è anche la più evidente: Venere, Dea dell’Amore, transiterà nel segno di Marte, Dio della Guerra. In Ariete, infatti, Marte ha il proprio domicilio, mentre Venere è esiliata, dunque la riflessione si biforca in un interrogativo: questa Venere acquisirà manifestazioni di aggressività che non le sono proprie, o viceversa porterà il suo messaggio di pace sul terreno di battaglia del mitologico amante?
È un quesito che può essere affrontato, astrologicamente, solo analizzando meglio la simbologia anche mitologica di Venere, l’Afrodite greca. Considerarla sbrigativamente come Dea dell’Amore, infatti, non è sufficiente. Il suo culto era diversificato, ed erano moltissimi gli appellativi con cui veniva invocata: c’era l’Afrodite Urania (celeste) e l’Afrodite Pandemia (“di tutti”), e quindi una duplice dignità di amore sacro e profano, spirituale e sensuale; era Pontìa (marina) come protettrice dei naviganti, Antheia (fiorita) come dea della vegetazione e della fecondità, trasformata nella Venus Genitrix dei romani. C’era inoltre una Afrodite Areia, armata e fiera ispiratrice dei guerrieri.
Ma perché il pianeta Venere fu associato a questa Dea così complessa e persino contraddittoria? O meglio, perché fu scelto proprio il suo nome per identificare il pianeta?
I nostri predecessori, per studiare i corpi celesti, avevano a disposizione solo i loro occhi, in seguito strumentazioni poco potenti, e soprattutto un’osservazione costante e scrupolosa. Ciò che vedevano era un astro luminosissimo ma cangiante, con “fasi” analoghe a quelle della Luna, che non si distanziava mai troppo dal sole e che per questo era visibile solo in determinati periodi dell’anno e del giorno: prima dell’alba e dopo il tramonto. Tuttavia, solo la Venere “vespertina”, che introduceva ai languori della notte, era considerata protettrice degli amanti; mentre la Venere “luciferina” proteggeva appunto i combattenti, annunciando il sorgere del sole e l’imminente battaglia…
È in queste veste che si mostrava “areia”, non di rado raffigurata insieme ad Ares. Nella stessa veste possiamo considerare il suo passaggio in Ariete, traducendolo come sostegno alle conquiste amorose, consolazione nelle sconfitta, audacia e passione ma anche smania, desiderio, bramosia. Proprio come la sua luminosità mattutina può renderla fino a dieci volte più brillante di Sirio ma viene in fretta annullata dalla luce solare, analogamente l’intensità amorosa di Venere in Ariete è inversamente proporzionale alla durata, alla continuità, alla stabilità. Questa Venere parla di slanci impetuosi, di passioni ardenti, di innamoramenti rapidi, istintivi e irresistibili che tuttavia, proprio per questo, consumano le energie erotiche ed affettive nel presente, rimandando e demandando ad altri pianeti la costruzione del rapporto futuro.
È l’IO il protagonista, l’amato e l’amante (“ti adoro, ti desidero, ti voglio!”); non il NOI e quindi la coppia (“ci sposeremo, metteremo su casa e famiglia”). Gli amori di Venere in Ariete non sono pensati, pianificati, realizzati: nascono per necessità, quasi per autoaffermazione, e vengono vissuti come un “tutto e subito” entusiastico, travolgente ma sincero! Non hanno la banalità di un flirt o la nebulosità di un’infatuazione: possono durare poco ma, finché durano, sono eterni e assoluti. Perché unendo l’azione di Marte al sentimento di Venere, il risultato può essere solo uno: la “venerazione”…
Naturalmente, queste espressioni venusiane possono essere filtrate dalle caratteristiche individuali e risulteranno quindi enfatizzate o ridimensionate, a seconda del segno che ne riceverà il transito.
Una Venere così “focosa” si farà senz’altro notare di più nei segni di Fuoco.
Gli ARIETE, innanzitutto, potranno rimediare ad un periodo un po’ burrascoso nei rapporti, trasformando l’irruenza in entusiasmo, la prepotenza in maggiore condivisione, i modi bruschi ed impulsivi in atteggiamenti più disponibili. Sarà il loro fascino spontaneo a renderli amabili, più che la volontà conquistatrice: non diventeranno per questo più pazienti, ma se le cose dovessero andare male non ne faranno un dramma. Gli amori che nasceranno nei prossimi mesi saranno divertenti, avvincenti, euforizzanti; quelli che finiranno, apriranno nuove prospettive e non lasceranno strascichi di risentimento (salvo forse per i nativi della prima decade, coinvolti dalla quadratura di Plutone).
Per i nativi del LEONE, l’opposizione di Giove potrebbe risultare avvilente, se ostacolerà i loro successi pubblici e privati, gravando sull’autostima e fomentandone gli aspetti caratteriali più boriosi. Ecco perché il trigono di Venere sarà così benefico: li aiuterà a rimanere autentici, spontanei, leali, mantenendo alto l’entusiasmo anche quando la fiducia entrerà un po’ in riserva! Resta un certo rischio di arroganza, per cui dovranno impegnarsi a rispettare di più i desideri e bisogni del partner; in compenso il loro spirito di conquista sarà pari alla capacità di ricominciare la caccia, senza abbattersi se qualche preda dovesse lasciarli a bocca asciutta.
Anche i SAGITTARIO saranno grati al trigono di Venere: prima Plutone, poi Urano e Saturno sono stati, e per molti sono tuttora, transiti davvero impegnativi, e persino l’inesauribile ottimismo sagittariano potrebbe aver accusato qualche cedimento. Ciò che rende più felici i nativi di questo segno è la possibilità di esaltarsi per un progetto, un sogno, un’iniziativa; caricando le proprie esperienze di cause e finalità nobili. Il problema potrebbe essere nella capacità di mantenersi costanti e motivati, perché l’energia arietina è simile all’accensione di un motore, ma per muoversi e andare avanti non basta. Per fortuna, Giove li “rifornirà” della giusta lungimiranza, sia per costruire che per rinnovare le loro relazioni. Semmai, la semplice schiettezza di questa Venere renderà meno sostenibili le storie doppie, clandestine o trasgressive che Urano potrebbe aver ispirato…
Venere sarà più dispettosa con i segni Cardinali: quelli cioè in quadratura o in opposizione all’Ariete. In un modo o in un altro, CANCRO, BILANCIA e CAPRICORNO non si sentono a loro agio negli amori troppo focosi o impulsivi: il Cancro necessita di tenerezza e confidenza, la Bilancia è romantica e formale, il Capricorno più serio e distaccato… Per questo, dovranno e potranno imparare a “vivere l’attimo”, a lasciarsi andare all’impeto erotico, ad osare di più, senza cercare protezioni o garanzie. E’ pur vero che per i Cancro e Bilancia della prima decade, coinvolti dalla dissonanza di Plutone, questa Venere potrebbe rappresentare una maggiore capricciosità, insofferenza, accelerando eventuali decisioni nelle coppie già in crisi o aumentando la gelosia e la competizione. Da parte loro, i Capricorno, sempre tanto impegnati nel lavoro, non dovranno dare troppo per scontata la pazienza del partner, impegnandosi semmai ad essere meno bruschi ed esigenti, e a trascurarlo meno!
Per gli altri segni d’Aria, il sestile di Venere sarà stimolante, divertente, stuzzicante ma senza eccessi. I GEMELLI, stressati da Urano e frustrati da Saturno, potranno finalmente riassaporare il piacere del “gioco” amoroso: la curiosità per i nuovi incontri, la simpatia di flirt accattivanti, l’entusiasmo per la condivisione di esperienze nelle coppie più datate. Insomma fatti, non parole! Gli ACQUARIO sono talmente sollecitati dai transiti favorevoli che, paradossalmente, potrebbero persino sentirsi un po’ a disagio, abituati come sono a mantenere un certo distacco intellettuale dalle emozioni e dagli istinti. Invece l’opportunità offerta da questa Venere è proprio quella di “sperimentare” un approccio relazionale meno ragionato e più diretto, semplice, fisico; e potrebbe essere una piacevolissima sorpresa…
I rimanenti segni non riceveranno transiti particolari da Venere, ma ciò non significa che resteranno indifferenti alla sua stuzzicante atmosfera; se non altro perché potrebbero, come tutti, relazionarsi con persone di altri segni. I TORO sanno apprezzare il lato sensuale della vita, ma tendono a impigrirsi, a preferire la comodità al rischio, la tranquillità a certi “scombussolamenti” emozionali. Ecco allora che Venere potrebbe aggiungere un pizzico di pepe alle pietanze sentimentali, invitandoli a gustarle ben calde… Qualcosa di simile accadrà ai controllatissimi nativi della VERGINE, sempre occupati a cercare la perfezione, a mantenere o ripristinare l’ordine di una rassicurante quotidianità: un po’ di improvvisazione potrebbe essere salutare, laddove li costringerà a mettersi in gioco senza rete e senza veli… magari ammettendo che certi brividi non sono poi tanto male! A proposito di brividi, i nativi dello SCORPIONE, con Giove in quadratura, sentiranno forse il bisogno di dimostrare la loro forza carismatica, di verificare il loro fascino, per questo non opporranno resistenza alle eccitanti tentazioni di Venere! È vero che prediligono le storie complicate, visceralmente coinvolgenti, e che il “mordi e fuggi” potrebbe non appagare completamente la loro esigenza di profondità, tuttavia ne gradiranno l’intensità, tanto meglio se condita da un po’ di rischio… Ai PESCI questa Venere regalerà un insolito dinamismo e spirito di iniziativa: può darsi che ciò dipenda dall’insoddisfazione o dal bisogno di cercare (anzi di capire) cosa vogliono o non vogliono dall’amore, ma anche in tal caso non si limiteranno a lamentarsi, e scenderanno in campo più determinati. Paradossalmente, sarà proprio questo movimento emotivo a portare maggiore consapevolezza del proprio ed altrui valore, e quindi maggiore stabilità.