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MASOCHISMO : QUANDO IL NEMICO È DENTRO DI NOI

a cura di Lidia Fassio
 

L’astrologia umanistica e la psicologia ci insegnano che i nemici non sono mai fuori, anche se magari lo sono stati in passato. Partendo da questo assunto possiamo indagare cosa accade in quei soggetti in cui i processi autodistruttivi sembrano prendere il sopravvento su quanto la vita può offrire di bello e di positivo.

 

Stiamo ovviamente parlando del masochismo, uno stile di vita particolare in cui quelle che sono considerate le variabili dello sviluppo del carattere hanno schiacciato la volontà del soggetto. Questo significa che la natura e  l’ambiente in cui si è nati non hanno collaborato tra loro e quindi non hanno favorito lo sviluppo naturale delle capacità cognitive, affettive e comportamentali del bambino e, pertanto, non vi è stata la possibilità di esprimere chiaramente sé stesso opponendosi alla volontà altrui, trovando così le proprie forze.

 

Dal momento in cui il bambino impara a parlare e a camminare mostra un bisogno sempre più pressante di indipendenza ed impara pian piano a sostenerla; in questa fase (terza/nona e quarta/decima) tuttavia, si manifestano con più incisività i conflitti tra i desideri del piccolo e quelli genitoriali. E’ infatti in questo periodo che vi sono spesso quelli che si definiscono “conflitti di volontà e di potere”: non possiamo non pensare al Marte del bambino che tenterà con ogni sua forza di affermarsi per difendere l’Io che sta crescendo e che vuole distinguersi con la sua specifica individualità.

 

Se in questa fase non vi sono le condizioni per affermarsi e il bambino è costretto a vivere continue frustrazioni in quanto la sua volontà viene schiacciata e umiliata non resta all’Io che una squallida identificazione con la “sottomissione e l’impotenza”.

Indubbiamente il bambino non ha possibilità di combattere costantemente e, ad un certo punto deve giungere ad un adattamento che, nel caso, rifletterà senza ombra di dubbio i suoi  bisogni  frustrati e le difese che sono state messe a punto per poter sopravvivere alla situazione che si profilava di fronte.

 

Indubbiamente in questo caso, parliamo di struttura caratteriale masochista e di meccanismi di difesa molto sofisticati in quanto vengono approntati in una fase in cui è già presente l’IO per cui, anche se a livello inconscio, sono comunque sedimentate memorie di una volontà spezzata ma sopravvissuta, insieme al tentativo ancora vivo di opporsi agli stati di frustrazione, difendendo l’Io stesso, anche se questo non potrà manifestarsi all’esterno ma all’interno.

 

Nel masochista la rabbia è sempre stata impotente e quindi vi è stata la sensazione di essere stati puniti o educati senza alcuna forma di giustizia e senza mai poter in qualche modo argomentare e sostenere ciò che si pensava o provava.

In queste condizioni la rabbia non poteva che “introvertirsi” e covare sotto la cenere in attesa di una eventuale possibilità di rivendicazione.

Il problema fondamentale deriva da un uso, anzi da un “abuso” di potere che ha fatto sperimentare enormi sensazioni di impotenza giacchè la disparità tra sé stessi e chi deteneva potere e autorità era incolmabile. La situazione non poteva essere affrontata se non  imparando in un certo senso ad “erotizzare” la sofferenza e a convivere con essa.

 

Il modo di agire del masochista è la resistenza; in effetti, quasi sempre dice “si” ma poi si nega e non fa, oppure fa senza tuttavia partecipare a ciò che si sente in obbligo di eseguire e quindi, ecco che la volontà e l’autodeterminazione si scindono all’interno e non collaborano ma anzi, si sfidano lacerando il soggetto. Questo meccanismo di difesa è molto interessante poiché consente al bambino di mantenere più o meno sano il senso dell’Io che, non potendo fare nulla contro quello che sta vivendo, acquisisce il potere illusorio di “non collaborare” oppure quello di “erotizzare la sofferenza” il che salva temporaneamente da danni maggiori alla formazione dell’identità.

 

Gli aspetti dinamici tra Plutone e Marte riflettono sempre fortissime dinamiche di potere che non hanno potuto essere risolte perché il bambino si è sentito impotente e carico di vergogna.

Le dinamiche “dominazione-sottomissione” sono molto facili da rintracciare con questi aspetti ma, contrariamente a quanto si pensa, il masochista non sempre gode nell’essere ferito ma nella partecipazione al “potere dell’altro”, quel potere che non riesce a trovare in sé stesso e, da adulto, godrà del potere di “controllo”  su ciò che sta accadendo, cosa che non poteva avere da bambino.

 

Questo modo di essere è però autosabotante in quanto viene agito del tutto inconsciamente e diventa  difficile da riconoscere per il soggetto. Del resto, l’assoluto bisogno di essere accondiscendente non ha permesso lo sviluppo della volontà e quindi il bambino che è esposto ad un’autorità punitiva, inibitoria o invadente, non avrà scelta se non quella di difendere quel che resta dell’Io con il dolorosissimo compromesso del masochismo.

Ovviamente il “controllo” e la “resistenza” saranno le parti più salienti della sua personalità; niente potrà essere improvvisato nel masochista, tutto dovrà essere calcolato, controllato e soprattutto vi è una  grande quantità di energia che viene spesa per resistere al tentativo di ribellarsi e di non accondiscendere che dall’interno continua ad agire.

 

Lo sviluppo della volontà nel bambino è assolutamente fondamentale: senza volontà non si può crescere e non ci sarà la possibilità di diventare adulti a pieno titolo, in grado di affrontare il mondo senza timori. Quando il potere genitoriale distorce la volontà poiché o si pongono richieste di efficienza eccessive per la maturazione del bambino, oppure quando la bloccano impedendo al bambino di esprimere la sua autenticità ed individualità o peggio ancora quando si è di fronte a vere e proprie umiliazioni del bambino in quanto “piccolo”, si diventa necessariamente il contenitore dell’impotenza genitoriale che viene proiettata sul piccolo  che, essendo dipendente, non può ribellarsi.

Anche il semplice zittire costantemente il bambino o non rispondere alle sue richieste significa farlo sentire inesistente. Si tratta di una violenza incredibile che lascerà tracce indelebili e che porterà inevitabilmente al senso di impotenza e alla negazione di sé.. che produrrà l’autosabotaggio interno.

 

Il masochista tratta sé stesso esattamente come è stato trattato nel passato; in effetti egli  metterà in atto comportamenti limitanti, frustranti e spesso anche auto torturanti che sono il frutto del “sabotatore interno” che subisce senza reagire. In effetti, l’attacco viene fatto a sé stessi in quanto, da bambini, vi è stata l’impossibilità di attaccare il genitore e, da adulti, si punisce la parte di sé che un tempo veniva punita dal genitore.  Ovviamente il potere e la forza sono sempre delegati all’esterno e questo fa si che questi soggetti abbiano la tendenza ad entrare costantemente in contatto con ambienti e persone abusanti e limitanti.

In particolare le donne che hanno rapporti dinamici Saturno Marte o Marte Plutone e che sono scollegate dalla loro forza e dalla loro volontà, incontrano sempre compagni frustranti che, in genere, riproducono vessazioni e umiliazioni quali quelle vissute nell’infanzia.

A volte questo carattere può manifestarsi anche nella sessualità in quanto, Marte simboleggia anche questo aspetto della vita, in altri casi no.

 

Le dinamiche di quadratura e opposizione tra Saturno e Marte creano un fortissimo blocco della volontà e dell’aggressività che, a quel punto, devono essere represse. Questo aspetto favorisce la lettura di un rapporto difficile con un principio di autorità ingiusto e punitivo che tendeva esclusivamente a schiacciare la natura e la volontà del bambino. Questo produce il blocco dell’iniziativa (che è quella che viene costantemente criticata, umiliata o punita) e ha come scopo quello di produrre un “esecutore obbediente”. Ogni ribellione verrà sedata con la violenza e con la minaccia.

 

In questo caso, non resta che identificarsi nel succube (impotente) e questa è la strada più difficile e complessa; in alternativa può scegliere la strada di dire si e poi di non fare.. che è un escamotage che consente all’Io di non sentirsi completamente impotente in quanto, nella sua mente, il bambino è convinto di opporre resistenza a ciò che viene ordinato (aggressività passiva). Entrambe queste forme portano però ad una impossibilità di realizzazione da adulti, almeno fino a quando non si è ricontattata la rabbia che deve essere trasformata in forza.

 

La struttura masochista non può esistere senza una corrispondente parte di sadismo (introiezione del lato aggressivo esterno) ed in effetti, in alcuni soggetti avviene quella che si chiama “identificazione con l’aggressore” che comporta l’identificazione con la parte abusante in modo da sentirsi forte e potente. In questo caso il soggetto avrà tendenze sadiche e cercherà soggetti da umiliare e da punire in modo da negare completamente il proprio lato impotente e la paura che, essendo inaccettabili, devono essere proiettate all’esterno.

Gli aspetti planetari sono sempre gli stessi ma Marte in genere è in segni dinamici e la struttura del tema mostra valori attivi quali la presenza dell’elemento fuoco e di un Urano forte che consente un capovolgimento della situazione e la ribellione. In pratica si adotterà un potere illusorio fondato sull’identificazione con l’abusante o il persecutore.




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