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WOODSTOCK ’69: GENERAZIONI A CONFRONTO

a cura di Francesco Astore
 
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Peace, Love, Music: questo il messaggio che risuonò, potente, nei tre giorni del più grande concerto rock della storia: quattrocentomila persone. Era a Woodstock, era il 1969, nel mese più caldo dell’anno, agosto, al culmine di quella mitica estate: dal giorno 15 al 17.

Sì, un’estate mitica, pensate, da nemmeno un mese l’uomo aveva mollemente poggiato il primo piede sul suolo lunare, il 21 di luglio dello stesso anno, a confermare la prodezza del genio umano, a marcare un passo in più nel Cosmo immenso e misterioso. Contemporaneamente però, il mondo era incendiato dai conflitti (la guerra del Vietnam) amareggiato dai brutali assassinii (da Robert Kennedy a Martin Luther King) scosso da contestazioni politiche ed ideologiche (da parte del movimento operaio, dai moti giovanili del Sessantotto, dai primi sussulti delle rivendicazioni femministe).

 

Alla fine del decennio della contestazione giovanile, i favolosi anni Sessanta, anni della liberazione sessuale, anni della sperimentazione lisergica e di ogni altro tipo di droga, in un clima cultural - musicale fervidissimo (i Beatles erano all’apice della loro luminosa carriera) nel giardino dei figli dei fiori, sbocciarono gli hippies di Woodstock:  furono i giovani e giovanissimi pronti a diffondere il messaggio di pace, amore e musica.

 

Alcuni dei loro idoli si esibiscono sul palco di Woodstock dal 15 al 17 agosto 1969: Janis Joplin, Jimi Hendrix, Joan Baez, gli Who, Crosby Stills Nash & Young, Santana, Joe Cocker, Richie Havens, Grateful Dead, Jefferson Airplane… giusto soltanto per far risuonare nelle orecchie le note di alcuni (e non certo di tutti quanti) gli artisti che sfolgorarono nell’evento musicale più appassionante dell’epoca!

 

Sono passati Quaranta lunghi anni da Woodstock e intanto, il mostro sacro, il geniale e sofisticato regista Ang Lee ha girato un film che descrive cinematograficamente l’evento, con l’intento di celebrare l’anniversario del concerto (Taking Woodstock, uscirà in autunno in Italia).

Pare, invece, sia fallito il progetto di ripetere l’Happening musicale, quest’anno, nei dintorni del 15 agosto, per mancanza di denaro, come specificato dal produttore Micheal Lang, che intendeva realizzarlo a Brooklyn al Prospect Park.    

 

Dicevamo, “pace, amore e musica”… era lo slogan che trionfava nelle voci, negli occhi e nei cuori dei tanti ragazzi riuniti in quel consesso articolato, improvvisato, gratuito…generoso empito di idealismo quale fu Woodstock!

 

Ma vediamo, guidati dalle combinazioni degli astri, possiamo capire come erano quei ragazzi di allora e come sono i ragazzi di oggi, (unica speranza di un futuro migliore!), non senza aver curiosato nel Cielo di quell’ormai per noi lontano Woodstock ’69.

 

Ebbene il 15 di agosto del 1969 lo Zodiaco concertava una singolarissima performance di corpi celesti.

(E non poteva essere diversamente).

 

Colpisce l’occupazione simultanea di tutti e tre i segni che simbolicamente ospitano una signoria astrologica di Venere (Bilancia- domicilio primario, Toro-secondo domicilio, Cancro-esaltazione). Non dimentichiamo che Venere ha tra i suoi significati fondamentali, oltre a quello di amore, anche quello di pace. Pace, amore e musica fu infatti lo slogan vincente della manifestazione come abbiamo visto.

 

In Bilancia transitava infatti la rara congiunzione Giove- Urano, testimone di una rinnovata esigenza collettiva di giustizia, di volontà da parte della nuova generazione di cambiare la società, di sconfiggere l’atavica tendenza dell’umanità a risolvere le controversie con la guerra.

 

In Toro si trovava Saturno, a rendere fattibile concretamente il progetto di una manifestazione musicale che fosse gratuita per tutti e in cui il mondo intero si potesse immergere e riconoscere anche da lontano: una grande terra – madre – mondo  dove poter trovare valori di riferimento. Il Toro occupato da Saturno indicò anche il sito particolarmente fortunato di Woodstock, en plein air, in perfetto connubio con la natura.    

 

In Cancro, infine, ecco presente Venere in persona, nel punto zodiacale d’elezione del pianeta, rappresentava l’ineffabile poesia soffusa nell’aria di Woodstock, la componente romantica della kermesse che possiamo verificare in tanti filmati dell’epoca: dalle famigliole nude e felici distese nei prati, alle coppie allegramente stordite dall’ebbrezza dell’alcool, dall’armonia realizzatasi tra gruppi musicali pur tanto dissimili, alla fluida commistione delle razze.

Venere formava un aspetto emblematico, il sestile a Mercurio (giovani) che occupava la Vergine, segno del suo domicilio secondario: il desiderio di pace, di un mondo più giusto voluto dai contenuti venusiani si rese in quel momento effettuabile dalla grande massa dei ragazzi radunata nello spazio libero e all’aperto.

 

Mercurio dal canto suo, quadrava un focoso e idealistico Marte in Sagittario, identificando una carica ideologica che “non si intendeva” con l’impegno concreto: per molti versi l’evento di Woodstock apparve come una splendida festa dei giovani o come un inebriante successo mediatico ma le conseguenze sul piano pratico e politico si rivelarono poi inferiori alle aspettative.

Questo versatile Mercurio Vergine era, tuttavia, congiunto a Plutone e formava un trigono con Saturno in Toro; la forza intellettuale trovava nella grinta e nella logica la capacità di rendersi convincente, di risultare coraggiosamente concreta: i giovani sostenevano l’impegno ad un mondo razionalmente pacificato, razionalmente ripulito da capitalismi selvaggi, razionalmente libero sessualmente.     

 

Di quell’impegno ideale rimane un barlume di speranza, galleggia immortalato nelle splendide melodie, nelle foto, nei filmati di quel fatidico ’69.

 

I ragazzi, protagonisti di quella intensa stagione, erano nati con Plutone in Leone (1938 – ’58) che donava loro ardore, esibizionismo, un desiderio di stupire fine a se stesso (i capelloni), anche con comportamenti stravaganti (specie coinvolgenti il comportamento sessuale). A questo Plutone leonino, lo Zodiaco accompagnava (provvidenzialmente) nei Temi Natali di tutti loro, un estetico, etico, libertario Nettuno nella femminile Bilancia (1943 – ’57) a donare leggerezza di tocco, esigenze di giustizia, aspirazione ad una società governata dall’armonia (anche armonia affettiva tra gli esseri umani). Tuttavia quell’idealismo sfociò poi purtroppo, per alcuni, in rigida ideologia, la tensione etica si tinse di rigido fanatismo.

 

Considerando ora i “veri giovani” di oggi, i ragazzi che hanno dai 15 ai 25 anni, osserviamo come tutti loro sfoderano la presenza di un proteiforme, violento, per alcuni versi geniale, Plutone in Scorpione (il pianeta attraversò l’ottavo segno nel 1984 – ’94 appunto e qui si trova nel suo domicilio principale).

Accanto a Plutone lo Zodiaco accostò il transito, nei medesimi anni, di un conservatore Nettuno in Capricorno (cui si aggiunse Urano dall’89 al ’95 all’incirca, amplificando in questi ragazzi la volontà di emergere, il pragmatismo, il decisionismo).

Lo Scorpione può rendere la creatività  esplosiva, metterla per così dire al servizio di tutte le mete prescelte. Un giusto freno a questa carica dirompente (che potrebbe diventare eversiva) è dato da Nettuno spento in Capricorno, un Nettuno a volte poco fantasioso o sicuramente dallo scarso idealismo (se non intervengono nel Tema valori d’Acqua o d’Aria a controbilanciare simili attitudini).

 

Questa generazione di ragazzi si sta rivelando, a livello generale, interessata ad una visione un po’ troppo consumistica della vita in effetti e spesso (se non intervengono valori contrari) è una generazione segnata da una vitalità forte, prorompente, prepotente (ricordiamo che la combinazione Scorpione- Capricorno contempla la signoria del dominatore e virile Marte).

La combinazione Plutone in Scorpione – Nettuno in Capricorno non ha pregiudizi di sorta riguardo al sesso e all’erotismo: esperienze divenute ben presto “centrali” nelle loro esistenze (sicuramente molto più che le precedenti generazioni di Plutoni raffreddati in Bilancia e in Vergine). Ma sono ragazzi che ammantano di un velo di mistero i loro (probabili) coinvolgimenti emotivi, sia per desiderio di occultamento (Scorpione- io nascondo) che per autentica carenza di empatia con l’altro/altra (Nettuno in Capricorno opposto astrologicamente all’emozionale Cancro e quadrato alla Bilancia segno della coppia).

 

Tra i gruppi di ragazzi che si distinguono per valenze zodiacali beneficamente dissimili, segnalo, i nati dal febbraio ’86 al febbraio ’87 (con Giove nei Pesci); poi i nati dall’agosto dell’89 all’agosto del ’90: in entrambi i due gruppi si trova una scintilla di dolcezza, fantasia, esigenza di spiritualità donate dai ridondanti valori Acqua (spesso al trigono del magmatico Plutone in Scorpione). Per tutti questi ragazzi si notano pure talenti artistici che possono fiorire (se coltivati a dovere) al momento opportuno.

 

Quindi ancora, i nati dal luglio al novembre dell’88 e dal marzo al luglio dell’89, favoriti da un vivacissimo Giove in Gemelli capace di rendere fluida la socievolezza. La lunga sosta di Saturno in Aquario (spesso al quadrato di Plutone in Scorpione) dal febbraio ’91 all’incirca fino al gennaio ’94, compone una generazione seria e illuminata, sospesa tra l’esigenza di normalità e il desiderio di trasgressione.

 

I ragazzi nati, infine, dall’ottobre ’92 all’ottobre ’93, sono tutti dotati di un Saturno in Aquario spesso in luminosissimo trigono a Giove in Bilancia, sapranno quindi servirsi nella loro vita di un tocco di ironia (anche nei momenti difficili) e manifestare un distacco insieme giocoso e giudicante nei confronti della realtà circostante.




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