ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Parliamo di amore

QUANDO VENERE È IN ASPETTO A PLUTONE

a cura di Lidia Fassio
 

Leggi anche l'articolo di introduzione : Venere e le dinamiche di relazione

Se, invece, parliamo di Venere in rapporto a Plutone allora significa che, proprio nella fase di erotizzazione è stato percepito che, attraverso l’amore, passavano anche sofferenza, abbandono, tradimento, ambivalenza e particolari dinamiche di potere in grado di creare e distruggere, nonché di far sperimentare stati alternati tra potenza e impotenza. Si è quindi avvertita la pericolosità di questo amore e la possibilità di essere sopraffatti e non riconosciuti nel personale diritto all’integrità.

In  pratica, in questa fase il bambino ha compreso bene che, per essere accettato, doveva negare i suoi veri desideri, i suoi gusti e parte della sua essenza e, per contro, doveva essere abile ad interpretare i desideri del genitore, rispondendo in modo preciso alle sue esigenze e ai suoi particolari stati d’animo; significa che ciò di cui si aveva bisogno doveva essere chiesto in modo non diretto ma in forma nascosta, seduttiva e manipolatoria. Tra l’altro in questi casi il genitore ha spesso operato un “incesto affettivo” ed è stato invischiante e questo è presente nella psiche del bambino che, quindi, da adulto si darà e si negherà contemporaneamente.

Si tratta di un sovraccarico istintivo ed emozionale che fatica ad essere convogliato in “affetto vero” e che rimane permeato dalla paura dell’intensità di certe manifestazioni che da un lato si desiderano ma contemporaneamente si respingono perché si teme possano sopraffare e impedire l’esercizio del proprio potere e della propria volontà.

Da questo primo punto si comprende bene perché chi ha Venere Plutone si comporta in modo seduttivo e manipolatorio; ciò è dovuto al non aver mai potuto esternare ciò che si avvertiva e si desiderava per paura di essere traditi ed abbandonati emotivamente; come conseguenza si è imparato a mettere in sordina il proprio essere, nascondendo nell’inconscio la paura e l’impotenza ed imparando ad andare incontro ai desideri altrui seducendo e manipolando e, solo dopo essere certi di non “perdere sé stessi”, sperando di ottenere indirettamente ciò di cui si aveva bisogno.

Questi aspetti spingono così ad ottenere le cose senza chiederle direttamente perché a suo tempo, ciò che si sarebbe dovuto avere per diritto, doveva in realtà essere “carpito ed ottenuto in modo sotterraneo”.

Dietro a questa configurazione vi è sempre molta ambivalenza e risentimento  e le variabili possono essere molte a partire dalla totale inconsapevolezza dei propri valori personali, seppelliti e contrabbandati per favorire ed accondiscendere quelli altrui, fino ad arrivare all’uso del tutto improprio – maggiormente potente quanto più inconscio -  delle proprie armi seduttive e manipolatorie per ottenere ciò che si desidera “distraendo” e nascondendo anche a se stessi la verità sul modo in cui si conquistano le cose; di certo questi rapporti richiedono la collusione di due parti; in effetti i giochi di potere sono assolutamente ambivalenti e richiedono un seduttore ed un sedotto:
 
il seduttore è convinto che solo non mostrandosi per quello che è e cercando di somigliare a ciò che il “sedotto” desidera potrà ottenere ciò di cui ha bisogno;

il sedotto,  a sua volta, è convinto del suo potere di attrazione sull’altro e per molto tempo nutre l’illusione di essere l’unico e il solo che l’altro potrà amare; in pratica si nutre di “indispensabilità”, convinzione del tutto errata.

Entrambi fondano la loro esperienza su una falsa verità che prima o poi porterà nuovamente sofferenza, inganno, tradimento ed abbandono, ciò che disperatamente avevano pensato di evitare con questi strani giochi di seduzione.

Entrambi proiettano il lato che non vedono: il seduttore proietta fragilità e debolezza sul sedotto che, a sua volta, proietta capacità di conquista e potere personale sull’altro.

Venere e Plutone sono pur sempre i signori simbolici dell’asse seconda ottava e, partendo da questo presupposto, quando Venere si lega al signore degli inferi resta imprigionata in qualcosa di antico che odora di paura, distruzione e potere per il  bisogno di “non perdere ciò che si ritiene necessario per vivere ma che si teme di non poter ottenere”.

La “seduzione” in questo caso ha lo scopo di coprire quella paura della solitudine/separazione che Plutone porta sempre con sé unitamente a quella dell’esistere/non esistere spesso insopportabile per chi ha questo aspetto. Anche in questo caso Venere si appoggia ad un’illusione, quella di essere per l’altro il solo “oggetto d’amore” che nutrirà, capirà e rassicurerà garantendo così anche la propria sopravvivenza; il prezzo da pagare è altissimo perché consisterà nel rinunciare alla propria vita e ai propri valori. 

L’illusione sta nel fatto che il seduttore prima rinuncia alla sua soggettività e alla sua essenza per plasmarsi sull’altro e, poi, pensa di conquistare ciò che vuole legando indissolubilmente a sé l’altro in un rapporto simbiotico, coltivando così un falso ed inutile potere che diventa invece un “doppio legame” dalla natura molto distruttiva in quanto alterna sentimenti di amore e odio.

Il desiderio di intimità è forte ma spesso contrabbandato con l’intensità fisica e sessuale che, in realtà, non va a colmare il vero bisogno che è quello di  riappropriarsi del potere personale, unico che permetterà di ripulire gli spazi interiori da paure, rabbie e risentimenti che producono scorie, ambivalenze e bisogno di “possedere”  la mente, le emozioni e la psiche altrui per difendersi.

Tutto ciò non sminuisce il significato di Plutone che è pur sempre “morte – rinascita – trasformazione” e così, quando incontra Venere, indica che attraverso la relazione i due soggetti hanno la possibilità di entrare in una dimensione psichica che spinge a lavorare sul significato del “limite” che deve essere posto all’interno e mai subito dall’esterno. 

Laddove ci sono state condizioni difficili nell’infanzia, soprattutto a partire dalle prime separazioni con le figure di riferimento, e non vi è stata possibilità di prendere coscienza del proprio potere personale perché questo era gestito dal genitore a suo totale arbitrio, bisognerà comprendere che l’unica cosa che non si può perdere è l’integrità.

In effetti l’uso prolungato e costante della seduzione porta ad un vantaggio problematico e disfunzionale in quanto, non si può mai essere se stessi perché  si abdica alla verità interiore, cosa drammatica a tutti gli effetti.

Il blocco di Venere Plutone avviene subito dopo la fase di simbiosi/separazione quando il soggetto è fermo alla sensazione che la “perdita” affettiva sia l’unica cosa da evitare nella vita; in realtà, nel tentativo di “non perdere” ci si infila in un tunnel che porterà prima o poi alla perdita del valore di sé.

In alcuni casi la “seduzione” sembra diventare una condanna alla quale l’individuo non sa sottrarsi perché avverte il proprio fascino e può così nutrire  l’illusione di avere un potere sugli altri che, invece, non possiede.
Solo arrivando a vivere la perdita vera e toccandone la dimensione estrema si potrà capire che si è andati completamente “fuori rotta, fuori da sé” esattamente come indica la parola latina.

In pratica, la seduzione obbliga a mettersi in contatto con l’ombra e con quelle parti che sono state segregate e che hanno bisogno di mostrarsi per ripulirsi; in questo senso la seduzione e il seduttore aprono la porta alla conoscenza e alla verità.

Sottolineo l’assoluta mancanza di giudizio nei confronti di chi utilizza la seduzione come strumento di conquista; psicologicamente parlando vi è spesso una totale incoscienza in quanto, allorché la si usa, ci si difende da qualcosa che si teme possa distruggere. In pratica in questi casi si è di fronte ad un  autoinganno  ma l’anima la sa lunga e, anche se apparentemente sembrerebbe   utilizzare uno strumento improprio, alla fine, porterà alla verità e alla completezza.

La seduzione  accompagna i soggetti plutoniani fin da quanto sono piccoli: il neonato stesso è seduttivo e i suoi sorrisi, i suoi gesti e le sue moine servono letteralmente a “costringere” la madre ad occuparsi di lui. E’ quindi in gioco una seduzione reciproca giacché anche la madre vuole conquistare il suo bambino e farsi amare da lui; tuttavia quando si parla di seduzione in relazione a Plutone, siamo in un territorio di manipolazione finalizzato ad ottenere qualcosa senza mai chiederlo direttamente.

Astrologicamente Venere Plutone nel tema natale indicano il bisogno di conquistare potere personale e senso di valore, uniche cose che garantiranno l’integrità del soggetto senza sottomettersi al potere di nessuno se non a  quello del Se’, unico vero interlocutore per l’Io.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati