Plutone è un pianeta generazionale che influenza, come Urano e Nettuno, interi periodi storici. Il suo ingresso nel segno dell’Acquario avvenuto il 23 marzo 2023 dopo la lunga traversata in Capricorno che perdura dal 2008, rappresenta inequivocabilmente un segno dei tempi.
Come dimenticare a proposito del 2008 la grave crisi finanziaria che conseguenze così nefaste ebbe sull’intera economia mondiale? Plutone insieme a Giove è il pianeta collegato al denaro, specie a quello occulto nelle mani di potentati e oligarchi, e al petrolio, non a caso definito anche “oro nero”. Plutone mitologico re degli inferi, è nero per costituzione, cultura e destino: governa il mondo oscuro da un punto di vista psicologico e materiale. Suoi sono gli spazi inconsci della psiche con le loro risorse creative, ma anche le ricchezze sotterranee collegate ai giacimenti petroliferi.
Abbiamo assistito anche alla grande congiunzione di Plutone con Saturno e Giove nel 2020 all’epoca dell’esplosione pandemica.
Insomma quando il mondo cambia per un verso o per l’altro pare che dietro ci sia sempre lui. Certamente deve collegarsi agli altri pianeti ed entrare in configurazioni particolari, ma il suo potere che deriva dal governo sui cicli di morte e rinascita, è qualcosa con cui bisogna fare i conti.
Domiciliato nel segno più “nero” secondo la tradizione, ossia lo Scorpione, il suo ingresso in Acquario aprirà le porte su un futuro per il momento solo teorizzato, ma che ha già cominciato a gettare la sua ombra sul presente. Che caratteristiche avrà questa nuova epoca?
E come si troverà lo scorpionico Plutone in un segno così apparentemente lontano dalla sua essenza?
L’Acquario e lo Scorpione sono segni virtualmente in quadratura: il loro incontro somiglia più a uno scontro. La libertà pervasiva e area del primo e la passionalità profonda e totalizzante del secondo sembrano non avere punti in comune. Eppure l’Acquario è un rivoluzionario e lo Scorpione un eversivo. Forse, per certi versi, si somigliano più di quanto non sembri nella loro lotta ai pregiudizi, nello sfuggire alle regole, nel prendere in giro tradizioni e perbenismi. Per altro è interessante ricordare che l’astrologa Lisa Morpurgo poneva Plutone in trasparenza proprio nel segno dell’Acquario.
È probabile che la tanto attesa era dell’Acquario col suo carico di aspettative spirituali e collettive sia sigillata proprio da questo passaggio in Acquario del più lento dei pianeti noti che chiude il cerchio iniziato con Urano che ha transitato in Acquario dal 1996 al 2003 e che è proseguito con Nettuno, sempre in Acquario dal 1998 al 2011. Plutone uscirà dall’Acquario solo nel marzo del 2043: vent’anni che vedranno, forse, realizzarsi le più ardite speranze dell’umanità. O forse le sue più conturbanti, trattandosi di Plutone, paure.
Per ritrovare Plutone in Acquario dobbiamo tornare ai vent’anni tra il 1777 e il 1798: anni che hanno accompagnato la Rivoluzione Francese che come molti studiosi sottolineano è più importante delle due che l’hanno preceduta, quella inglese e quella americana, perché non riguarda la storia di alcune nazioni, ma riguarda la storia dell’umanità intera. Tutta l’umanità fu influenzata dall’esito della Rivoluzione Francese perchè quelli che vennero dopo cercarono di capire cos’era successo allora per individuare le nuove iniziative da promuovere. Fu così che la Rivoluzione Francese continuò, sebbene sotto altri nomi: dalla socialdemocrazia al comunismo alle varie forme di populismo social nazionale, non si sono forse tutti abbeverati alla stessa fonte del motto rivoluzionario, oggi motto nazionale della Repubblica Francese, “libertà, fraternità e uguaglianza”? Perfino quando ciò ha comportato fatali distorsioni dell’idea originaria producendo illusioni, guerre, sangue e reali disuguaglianze contro ogni mistificazione.
Plutone in Acquario si presenta dunque come una combinazione di opportunità e radicalismo che agisce in nome di ideali illuminati collettivi. Non ci sono mezze misure: le teste devono cadere e l’uguaglianza deve diventare un principio regolatore dell’azione sia che questa uguaglianza produca uguali diritti, sia che generi uguale miseria. Il problema di un livellamento dell’umanità, di una “notte nera in cui tutte le vacche sono nere” per dirla con Hegel, rappresenta il rischio, sempre presente, dell’azione sovversiva di Plutone.
Dalla Rivoluzione Francese alla Rivoluzione tecnologica le teste che un domani potrebbero cadere sotto la spinta di Plutone in Acquario sono le nostre, sotto la ghigliottina del transumanesimo e dell’Intelligenza Artificiale.
L’umanità si trova sospesa in Universo in costante trasformazione dove i punti di riferimento sono cangianti. Lo sono dal punto di vista della fisica moderna che ci ha spiegato come tutto sia relativo, spazio e tempo compresi. Lo sono dal punto di vista della psicologia che con Freud ha scoperto l’inconscio e l’impossibilità per l’uomo di governare se stesso in quanto l’Io, come unità compatta, non esiste. La società fluida di Bauman, forse innescata dai passaggi di Urano e Nettuno in Acquario, è andata a dissolvere un modus operandi che era legato a luoghi, processi, ritmi molto definiti e precisi di vita.
Oggi si vive perennemente connessi e confusi, sovraccarichi di informazioni, con un lavoro che, tramite remoto è, ormai, entrato nelle case sovrapponendo il tempo del riposo e quello della fatica tanto che alcune ricerche sociologiche recenti parlano dell’imminente rischio di burnout collettivo. Termini come share economy e yolo economy sono ormai di uso comune e le varie crisi finanziarie che si sono susseguite negli anni hanno messo in rilievo come l’economia speculativa abbia totalmente oscurato quella reale. Fenomeni come il ghosting, con i traumi emotivi che produce, si allargano a macchia d’olio perché le persone si sentono autorizzate da tutta questa precarietà emergente a scomparire improvvisamente dalle relazioni affettive e amicali come se nulla fosse. Ciò avviene in quanto una persona non è più connotata dalla sua umanità, ma dal suo essere un profilo social.
L’esperienza pandemica non ci ha riconciliati con la malattia e la morte, ma al contrario ce le ha rese ancora più estranee. Perfino invecchiare sembra una colpa, e mentre termini come “brutto”, “nano” e “grasso” spariscono dai libri di Roald Dahl perché politicamente scorretti, il body shaming imperversa sul web al fine di colpire chi brutto, nano e grasso appare davvero di fronte alla collettività sempre più giudicante e anonima del villaggio globale.
Arrivati a questo punto l’idea di un uomo robotico che ottimizzi prestazioni fisiche e cognitive grazie a scoperte tecnico-scientifiche sempre più sofisticate, non è più un’idea da romanzo distopico.
L’uomo transumano, è un uomo che trascende se stesso, i propri limiti connessi a malattie e invecchiamento, grazie all'ingegneria genetica, alla robotica, alla nanotecnologia.
Le chatGPT, responder automatici, sviluppate da OpenAI e machine learning, e di cui ultimamente si parla molto a livello mediatico, sono preposte per dialogare con l’uomo in modo naturale e su qualsiasi argomento, perfino sui legami, le relazioni e l’amore. Possono infatti simulare ragionamenti, apprendere dai propri errori, utilizzare la creatività, connettere molto rapidamente elementi di sfere tematiche differenti. Il loro utilizzo è vasto: si va dalle diagnosi mediche all’elaborazione di testi complessi. È Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, e uomo di comprovata apertura mentale verso il progresso a lanciare l’allarme. L’innegabile utilità di questo chatbot, non può nasconderne le insidie. Dichiara Wozniak: “Il problema è che fa cose buone per noi, ma può commettere errori orribili non sapendo cosa sia l’umanità”. Non solo l’intelligenza artificiale deve affinarsi nella capacità di elaborare informazioni perché al momento ci sono ancora errori molto grossolani, ma soprattutto occorre tenere presente che le chatGPT mancano di emozioni e sentimenti che possono eventualmente solo simulare: emozioni e sentimenti sono elementi imprescindibili dell’essere umano, a qualunque livello le viva.
La grande sfida che Plutone in Acquario sembra proporre è quella che vedrà contrapporsi l’individuo e la collettività. Da un lato l’uomo con la sua testa pensante e l’inevitabile carico irripetibile di esperienza, fragilità, emozioni, paure, lampi di genio, decadenza in divenire; dall’altro l’umanità priva di una testa, ma con tante propaggini artificiali. Un’umanità robotica, anonima, anaffettiva, livellata, perfetta, non immortale, ma a-mortale, condannata a un eterno presente, priva di crimini e discrimini, tesa ad affermare il nuovo ideale acquariano del XXI° secolo.
Il 27 aprile si terrà il consueto webinar mensile questa volta dedicato al transito di Plutone in Acquario, cui seguirà, su You Tube, l’interpretazione sul tema natale per Ascendente. Le iscrizioni sono aperte.